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Da due anni è sparito l’Albo dei Volontari: 70 mila euro per piantonare le scuole

Albo dei volontari al Comune di Bari, questo sconosciuto. Eggià perchè, nonostante il Consiglio Comunale dal 12 novembre 2014 abbia approvato, a maggioranza, (26 voti a favore e 1 astenuto) la costituzione dell’Albo dei Volontari, tutto è ancora immerso nel ben noto porto delle nebbie che oscura ogni buona intenzione, a Palazzo di Città. Eppure, come ricorda il consigliere Michele Caradonna (Gruppo Misto) la proposta era stata avanzata con una sua mozione con altri diciotto colleghi consiglieri. <<A distanza di quasi due anni, nulla è stato ancora fatto e sono stato obbligato a scrivere al sindaco per conoscere i tempi di attuazione per l’istituzione dell’Albo e relativo regolamento attuativo, segnalando al Prefetto l’inadempienza. E’ opportuno anche sottolineare che in questi sedici mesi, la 6^ Commissione Consiliare con note a firma del Presidente, inviate al sindaco il 20/11/2014- 28/04/2015-30/07/2015-23/09/2015 e 13/11/2015 ha esternato per iscritto la disponibilità a redigere le linee guida per la costituzione dell’Albo dei volontari. Note alle quali non è mai giunta risposta>>. Come mai? A questo punto è utile ricordare –come fa Caradonna – che il volontariato avrebbe un ruolo determinante per quella “cittadinanza attiva” che tanto piace all’amministrazione Decaro: per questo sarebbe fondamentale rendere partecipi i cittadini includendoli nei processi decisionali e operativi concretamente e non solo nei ‘depliants’ pre-elettorali. Del resto l’Albo dei volontari nei comuni in cui è stato realizzato, sta dando ottimi risultati. <<Mi chiedo cosa ne impedisca l’istituzione – ripete il consigliere barese- specie se nella nostra città, così come da delibera comunale del 2014, è stato previsto di aprirlo a tutti i cittadini che vogliano impegnarsi gratuitamente per la propria città, mettendo a disposizione tempo, competenze e proprie capacità al fine di supportare la promozione di iniziative di carattere educativo, sociale, sportive e culturali promosse dall’Amministrazione comunale. I cittadini che vogliono svolgere attività di volontariato, potranno seguire un breve periodo di formazione, gratuita sia per il personale che per l’ente, con tematiche inerenti al servizio in cui verranno impegnati. E’ ovvio che le attività di volontariato non avranno carattere sostitutivo di strutture o servizi i competenza del Comune o di mansioni proprie del personale dipendente del Comune. Le attività anche se, continuative, rivestirebbero carattere di occasionalità>>. E allora, cosa accadrebbe se l’Albo fosse funzionante? <<I cittadini iscrivendosi metterebbero a disposizione di altri le proprie competenze e capacità per supportare la promozione e la sensibilizzazione di iniziative di carattere educativo, sociale sportivo o culturale promosse dall’Amministrazione comunale. Se i genitori si dedicano a forme di cittadinanza attiva, o sono impegnati in forme di volontariato, anche i figli impareranno il rispetto del prossimo e il desiderio di partecipare attivamente alla vita della propria città. Se un adulto sia esso genitore, sorella o fratello, nonna o nonno, si impegna in attività di solidarietà verso i meno abbienti, gli immigrati o i diversamente abili, il bambino quasi sicuramente imparerà il rispetto delle differenze, la tolleranza e l’integrazione e diventerà un adulto responsabile. La nostra città –rimarca infine Caradonna – non può cambiare se non iniziamo noi con i nostri comportamenti ad avviare una fase di cambiamento. Ed è proprio in questo senso che si inserisce la proposta della creazione dell’Albo dei volontari, strumento utile, soprattutto per le nuove generazioni>>. La rabbia sale. <<Vorrei sapere e mi chiedo – conclude un Caradonna sempre più arrabbiato – perché tutto è silente, Decaro deve dare risposte. E’ un atteggiamento che non trova giustificazione, specie tenendo conto che se il Comune avesse dato corso all’albo dei volontari, forse avremmo potuto risparmiare quei 70mila euro destinati a quell’associazione ‘antibulli’ che, con l’ultimo bando pubblicato dall’assessorato al Welfare, piantonerà le nostre scuole>>. Eggià, magari evitando scomodi albi di volontari e pubblicizzazioni, ecco servite altre storie che hanno poco da spartire con trasparenza, solidarietà, bisogno e disabili…..

 

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 6 Settembre 2017

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