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Fiume di Tir e lamiere per strada. Ma il Comune non vede e non sente

Di nuovo traffico, smog e inquinamento acustico-ambientale in cima ai problemi da risolvere per comitati civici, politici ed amministratori comunali, alle prese con i provvedimenti ballerini riguardanti un’altra zona periferica e degradata come Fesca e San Cataldo. Ad alzare daccapo la voce, infatti, dopo pochi e illusori giorni di tregua, sono i residenti della zona vicino all’ex stadio “della Vittoria” e Fiera del levante, alla periferia Nord della Citta’, con l’apertura della circolazione dei ‘bisonti della strada’ provenienti soprattutto dai Paesi dell’Est in corrispondenza del Porto. A seguito di un lungo tiraemolla, per dirla tutta, a causa di alcuni lavori ai varchi del porto, decine e decine di “Tir” escono dal varco “della Vittoria”, obbligati a percorrere il Lungomare Sparita e poi la via che costeggia la pineta di S. Francesco all’arena, passando per aree ad alta densità abitativa, prima di imboccare Via Napoli, in direzione della tangenziale. Una decisione adottata dai tecnici comunali per liberare Corso Vittorio Veneto da traffico ed imbottigliamenti, senza pero’ tenere conto che gli stessi problemi si sono automaticamente riversati dall’altra parte della Citta’. Una decisione, come la volti o la giri, che ha provocato l’immediata reazione di moltissimi cittadini, sottoposti a situazioni di disagio e pericolo anche per coloro che praticano da anni sport dalle parti del Cus Bari. Ma soprattutto, bisogna dirlo subito, per coloro che abitano nel tratto vicino all’ex Centro Traumatologico Ospedaliero (dove hanno sede numerosi uffici amministrativi dell’Asl Ba/4 e la più grande piscina terapeutica per disabili della Città) e zone limitrofe. Un’area non solo ad alta densità abitativa, ma anche ad altissima densità residenziale nel corso della stagione balneare, per la presenza di una delle spiagge più frequentate dai cittadini baresi. Questioni che da un mese e mezzo stanno ribollendo in un calderone fin troppo surriscaldato, che preoccupa ed indispettisce i tanti residenti, costretti a formare subito comitati civici a tutela e difesa della loro salute di fronte a decisioni adottate in Municipio senza un minimo di consultazione con la gente o con i municipi periferici. E tanto meno con imprese commerciali ed associazioni sportive presenti, da anni, che adesso si ritrovano nell’area più a rischio incidenti e smog di Bari. Ma adesso incolonnamenti, clacson a tutto spiano, rumori, nuvolosi di smog e puzza di gas di scarico hanno abbondantemente superato i livelli di guardia, provocando danni che incidono sulla salute pubblica innanzitutto, ma anche sui bilanci di attività imprenditoriali che hanno già visto diminuire incassi e affari. “Non si può restare a guardare di fronte alle code infinite dei camion in uscita dal nuovo varco “della Vittoria” che, dal porto, si affaccia su una delle zone maggiormente trafficate della città, con tutti i problemi di inquinamento e disturbo della quiete pubblica che provoca”, ripetono chiedendo di incontrare primo cittadino e amministratori i rappresentanti del comitato ‘Fronte del Porto’. Cosa fare, allora? “I Tir sono costretti a percorrere il lungomare, invadendo strade che costeggiano molte abitazioni all’altezza di S. Cataldo, mentre si potrebbe intervenire per mutare le condizioni di percorribilità, con deviazioni verso Via Caracciolo o l’ex stadio della Vittoria”, precisa ancora l’ex consigliere comunale Matteo Magnisi. Che non mollerà certo i contatti con tecnici ed amministratori del settore Strade, Viabilita’ e Lavori Pubblici per trovare una soluzione a tavolino. Ma senza perdere tempo, visto che dopo le prime raccolte di firme e petizioni presentate a Sindaco ed assessori, i residenti, ormai inviperiti, stanno decidendo altre forme di protesta ancora più pesanti, dopo quelle per strada dei giorni passati. Anche perchè, come detto, a loro si sono uniti molti commercianti.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 20 Luglio 2017

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