Cronaca

“Il nostro centro anziani è diventato una vera fornace”

<<Per gli anziani del quartiere Libertà frequentare il centro sociale è una vera tortura>>, va giù pesante l’ex consigliere comunale Gino Cipriani in quanto, da oltre un mese, causa mancato funzionamento dell’aria condizionata, il centro per anziani del quartiere Libertà è un’autentica fornace ( con oltre 45 gradi!) che lo rende praticamente invalicabile. La situazione si è ulteriormente aggravata anche perché da una decina di giorni non funziona neanche l’ascensore interno, guastatosi nuovamente dopo le riparazioni di non molto tempo fa. Insomma, un’autentica vergogna per Luigi e Michele Cipriani, dirigenti del Movimento “Riprendiamoci il Futuro, che ieri con una nota indirizzata a Sindaco e Prefetto chiedono all’assessore al Welfare del Comune di Bari Bottalico e al Presidente del 1° Municipio, se è normale che gli anziani siano trattati in questo modo! <<Cari Amministratori, ci volete spiegare se è normale che gli anziani, frequentatori del centro sociale, da oltre un mese sono costretti a “convivere” in locali con una temperatura che tocca finanche i 45 gradi? Caro Assessore, caro presidente, se il centro fosse frequentato dai vostri genitori vi sareste comportati allo stesso modo? Cari Amministratori lo sapete che, oltre alla tortura calura, gli anziani che frequentano il centro in questione sono costretti a subire una ulteriore “tortura”. Infatti da oltre 10 giorni l’unico ascensore del centro anziani non è funzionante in quanto risulta in avaria>>, pungono i due Cipriani. In effetti la situazione che s’è creata nella struttura di via Trevisani non permette agli anziani di beneficiare di quei pochi momenti di socializzazione e di allontanamento dalla solitudine. E quei pochi che resistono sono, invece, costretti allo sforzo della salita e della discesa dalle scale. <<Ci chiediamo se è normale tutto ciò, ma soprattutto chi risponderà delle eventuali conseguenze fisiche per gli anziani che frequentano il centro>>, chiosano ancora Cipriani padre e figlio rivolgendosi agli amministratori comunali, almeno a quelli che non sono ancora al fresco di qualche bella località turistica. Per l’ex consigliere barese la domanda non è peregrina, in quanto giungono, ancora una volta, notizie sempre più allarmanti circa la volontà da parte dell’Assessore al Welfare e del Presidente del 1° Municipio di voler chiudere l’unico centro per anziani esistente nel quartiere Libertà. E una cosa di simile venne già sventata, a maggio 2016. E allora bisogna conoscere pubblicamente quali sono le reali intenzioni sul centro anziani del quartiere Libertà, per cui laddove siano confermate tali ‘assurde intenzioni’, Cipriani padre e figlio sono già pronti a mobilitare l’intero quartiere a favore di deboli e anziani, scatenando daccapo proteste, assemblee e sit-in per denunciare la “violenza” che quest’amministrazione vorebbe nuovamente riservare agli anziani del quartiere. <<Guerra senza quartiere>> promette l’ex consigliere comunale barese. Intenzionato, inutile dirlo, a dire un ‘no’ grande come una casa alla soppressione del centro per anziani nel Libertà. Si parla tanto di apertura ai ceti deboli, di solidarietà, eppure in questa Città esistono ancora tanti anziani trattati in modo “disumano”. A questo punto conviene ricordare che il centro sociale di via Garruba/angolo Trevisani è un luogo frequentato da ultra sessantacinquenni che sono “costretti” a subire situazioni al limite della sopportazione fisica, tenuto conto che, da un lato, allora i locali si erano trasformati in una vera e propria “sauna” e, dall’altro, durante l’inverno, in celle “frigorifero”, con le intuibili conseguenze per le possibili patologie che pendono sul capo di eprsone particolarmente deboli ed esposte, non solo dal punto di vista psico-fisico. Non resta che attendere, sempre che il Comune non abbia chiuso per ferie, l’intervento dell’assessora comunale ai Servizi Sociali Bottalico, in verità sempre molto sensibile ai problemi della terza età..

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 10 Agosto 2017

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