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La Banca Popolare di Bari preoccupa Federconsumatori

Le notizie sulla Banca Popolare di Bari preoccupano la sezione locale di “Federconsumatori”, che tra i suoi iscritti annovera evidentemente un cospicuo numero di azionisti dell’importante Istituto di credito pugliese, e in particolare barese, finito la scorsa settimana nell’occhio del ciclone mediatico, dopo che la Procura di Bari ha chiesto ed ottenuto dal gip una proroga delle indagini avviate l’anno scorso, a seguito della svalutazione del titolo “non quotato” (- 20%) decisa dai vertici di Bpb e fatta ratificare dall’Assemblea dei soci svoltasi nella primavera del 2016. Ma all’attenzione della Magistratura ci sono anche altre situazioni sospette dell’Istituto bancario barese, come l’ipotesi che alcuni “grossi” azionisti siano riusciti a vendere le loro quote sociali poco prima della svalutazione del titolo, saltando ogni graduatoria. E c’è di più. Infatti, come è ormai noto, oggetto dell’inchiesta è anche un’ipotesi di ostacolo alla vigilanza, una per associazione a delinquere e finanche una per maltrattamenti a un dipendente, poi licenziato. Notizie, queste, che evidentemente hanno allarmato non poco Federconsumatori di Bari che, tra le iniziative assunte a tutela dei propri aderenti, detentori di pacchetti di azioni della Banca barese, ha deciso ultimamente anche di inviare una lettera aperta al ministro dell’Economia, Carlo Padoan, al governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e al presidente della Consob, Giuseppe Vegas. Infatti, nella missiva aperta inviata alle menzionate Autorità dalla nota Associazione di consumatori del capoluogo, si legge: “ripetutamente da due anni la Federconsumatori di Bari ha segnalato alle Autorità competenti ed alla Magistratura la grave situazione in cui versa la Banca Popolare di Bari a causa della cattiva gestione della stessa che ha operato non solo in spregio al diritto di informazione e alla trasparenza delle pratiche commerciali nella collocazione di prodotti finanziari ai soci, ma anche in violazione del Testo Unico Finanziario, del Regolamento Consob, della Direttiva Mifid e del D.L. 58/9”. E, continuando, l’Associazione scrivente sottolinea di aver “denunciato e segnalato le pratiche messe in atto dai vertici dell’Istituto, che non ha rispettato i criteri di diligenza, correttezza e trasparenza in fase di intermediazione dei titoli proposti alla clientela”. Ora, – sottolinea Federconsumatori Bari – tale attività della Banca, che è “oggetto di una inchiesta da parte dell’Autorità giudiziaria, ha già prodotto consistenti perdite ai risparmiatori e rischia di bruciare completamente il risparmio di molte famiglie e operatori e minaccia la stessa tenuta dell’Istituto che è il più grande istituto di credito operante nel Mezzogiorno”. A fronte di una situazione che presenta i tratti accennati, la sezione barese di Federconsumatori ritiene necessari “interventi urgenti e straordinari che, al di là degli sviluppi giudiziari”, possano mettere in sicurezza i risparmi di azionisti e depositanti di Bpb. Per cui, nell’ambito delle normative e delle reciproche competenze e responsabilità delle Autorità destinatarie della missiva, Federconsumatori di Bari chiede “un intervento straordinario con carattere d’urgenza sull’Istituto pugliese”, teso ad evitare che altre migliaia di persone e famiglie siano costrette a vivere la stessa situazione che hanno vissuto e stanno vivendo le tante vittime del risparmio tradito che, dal nord al centro ed al sud del Paese, hanno già lasciato sul campo una enorme massa di risparmi, a causa delle tante pratiche scorrette messe in atto da altri noti istituti bancari in crisi ed operanti a livello nazionale o locale. Pratiche che – come è noto – hanno determinato in modo drammatico, per le famiglie, perdite di risparmi e cambiamenti nelle loro usuali condizioni di vita. Situazioni di certo non auspicabili in questo ulteriore caso di “risparmio tradito”. E Federconsumatori di Bari, a maggior giustificazione della richiesta di intervento straordinario sulla Bpb, unitamente alla missiva ha inviato tutti gli esposti e le segnalazioni prodotti in precedenza e le relative risposte ricevute dalla Consob e dalla Banca d’Italia, da cui si evince che la situazione denunciata è ben nota e che dalle Autorità adite sono state formalmente avviate le attività di monitoraggio, vigilanza e ispezione. Però, – lamenta sempre Federconsumatori nella lettera aperta – a seguito di ciò non sono finora “sostanzialmente seguiti provvedimenti conseguenti a mettere in sicurezza il risparmio e la buona condotta dell’Istituto Bancario”. Infatti, la scrivente Associazione di tutela barese, al di là delle conclusioni a cui perverrà l’Autorità giudiziaria, ritiene che ci sia un compito precipuo che spetta al Governo, alla Banca d’Italia e alla Consob, al fine di evitare che la crisi della Banca Popolare di Bari precipiti e che a pagarne le conseguenze siano ancora una volta i risparmiatori. Difatti, Federconsumatori Bari nella lettera a Padoan, Visco e Vegas, conclude: “Non solo noi ma l’intero Paese si aspetta da voi risposte ai rilievi denunciati e coerenti misure che mettano al riparo i risparmiatori”. Come dire che, sia pur in via cautelativa, si aspettano un intervento più incisivo di quelli finora effettuati sulla Banca barese. Ed in questo caso l’unico intervento efficace che potrebbe tranquillizzare i depositanti ed i circa 70mila soci-azionisti di Bpb sarebbe una gestione temporanea dell’Istituto barese da parte di un autorevole commissario straordinario di nomina governativa. D’altronde già nei giorni scorsi il vice ministro all’Economia dell’ex governo Letta, Stefano Fassina, ha preannunciato un’interrogazione parlamentare al Governo, per chiedere chiarimenti sulla reale situazione della Banca Popolare di Bari, mentre il Presidente della II Commissione (Affari Generali e Personale) Regione Puglia, Mino Borraccino del gruppo consigliare di Sinistra italiana, ha annunciato di aver depositato una mozione in Consiglio Regionale, affinché l’esecutivo guidato dal presidente Michele Emiliano si mobiliti, di concerto con le associazioni dei consumatori, per mettere in campo ogni utile iniziativa di supporto ai risparmiatori, che potrebbero rischiare pesanti ripercussioni negative da una ipotetica e malaugurata crisi economico-finanziaria dell’Istituto bancario barese. Ed a tal proposito lo stesso Borraccino suggerisce la costituzione, per esempio, un apposito fondo per le eventuali azioni legali che gli azionisti dovessero ritenere di attivare. Ammesso, però, che tal genere di attività a tutela di interessi privati sia praticabile da parte di un’istituzione pubblica come la Regione.

 

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 6 Settembre 2017

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