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L’amministrazione comunale al suo terzo anno di attività, tra dilettantismo e noviziato


L’Amministrazione Decaro ha tagliato il traguardo del suo terzo anno di attività all’insegna di pochi elogi al Primo cittadino e molte critiche soprattutto alla sua squadra di governo, formata unicamente da assessori tutti alla loro prima esperienza e, quindi, con responsabilità diretta alla guida della città. Critiche che invece – a detta di molti – dovrebbero essere rivolte in primis al Sindaco di Bari, anziché ai suoi strettissimi “collaboratori”, visto che la legge riserva al Primo cittadino la scelta dei nomi da portare in giunta. Oltre al fatto che nell’attuale esecutivo barese l’unico ad avere una lunga e pregressa esperienza da pubblico amministratore è proprio il sindaco
Decaro, che in precedenza è stato dapprima (dal 2004 al 2010) assessore alla Mobilità e Traffico della giunta Emiliano e poi, ancora, delegato speciale allo stesso comparto fino alla scadenza di mandato (nel 2014) del precedente Consiglio comunale, oltre che consigliere e capogruppo alla Regione Puglia dal marzo 2010 fino allo stesso mese del 2013, allorquando Decaro passò ad occupare uno scranno nell’Aula di Montecitorio. Quindi, a giudizio di alcuni cittadini, se critiche e malumori ci sono in città nei confronti dell’odierna Amministrazione comunale, il primo che dovrebbe farsene carico è, in ogni caso, il sindaco Decaro che (da non dimenticare!) della “macchina” comunale è il guidatore, piuttosto che addossarle principalmente ai singoli componenti dell’esecutivo da lui scelti a collaborare nel governo della città. E, alla luce di tali obiezioni, come è possibile dare torto a quei cittadini che ritengo generalmente il Sindaco come il principale responsabile della situazione in cui versano le diverse “aree” di azione del Comune, mentre in seconda battuta considerano responsabili particolari i singoli assessori, per i rispettivi settori di loro competenza. E gli esempi che quegli stessi cittadini citano a sostegno della loro tesi sono molteplici. Tra questi uno particolarmente semplice, ma significativo perché sotto gli occhi di tutti, è quello del degrado in cui versano le fontane ornamentali baresi. Infatti, si chiedono (non senza un pizzico di ironia!) gli stessi che attribuiscono a Decaro la responsabilità maggiore per disservizi e disfunzioni nella macchina amministrativa comunale, come mai il sindaco non si sia ancora accorto che uno dei biglietti simbolo del decoro cittadino, le fontane ornamentali per l’appunto, da mesi alcune di esse sono in stato di incuria ed abbandono, mentre altre funzionano male ed in maniera spesso discontinua? Eppure è difficile ritenere che vigili urbani e rappresentanti politici di quartiere, semplici cittadini o altri addetti al controllo dei servizi sul territorio non abbiano finora segnalato che talune fontane sono spente da tempo, come quella del Direzionale del quartier San Paolo. O altre, come quella dei giardini di piazza Garibaldi o quella di piazza Umberto, a Bari, che hanno le vasche che tracimano acqua, disperdendola nel sottosuolo e, per questo, ne consumano più del necessario, con immaginabili sprechi nei costi idrici di funzionamento. O altre ancora, come quella di corso Cavour, di fronte alla Banca d’Italia, e quella di piazza San Francesco a Santo Spirito, che a volte funzionano, altre volte no. Eppure si tratta di servizi particolarmente semplici da sorvegliare e di ordinaria manutenzione, che il Comune non dovrebbe avere alcuna difficoltà a garantire soprattutto d’estate, quando la città ed i quartieri marinari periferici, come Santo Spirito, pullulano di turisti. In realtà così non è, perché – rileva un cittadino della periferia nord barese – basta farsi un giro nelle principali vie e piazza cittadine per rendersi conto che, tra cassonetti e cestini dell’Amiu non svuotati con regolarità, fontane ornamentali spente o mal funzionanti e marciapiedi dissestati e non spazzati, c’è più di qualcosa che non funzione a livello centrale al Comune di Bari. Insomma a ben guardare, a parte la propaganda quotidiana sulle pagine social di Sindaco ed assessori, a Bari la situazione cittadina è tutt’altro che di efficienza amministrativa. E, quindi, di miglioramento delle condizioni generali del capoluogo rispetto ad un passato neppure toppo remoto. Anzi, a leggere le dichiarazioni di taluni amministratori comunali baresi sembrerebbe quasi che i cittadini dovrebbero forse essere compiaciuti e non lamentarsi troppo per come vanno le cose in città. Perché Bari è “una comunità dai problemi molto complessi” e gli attuali amministratori locali, ad eccezione del sindaco Decaro, sono tutti neofiti nel proprio ruolo di governo del capoluogo. Ma il dilettantismo amministrativo può forse essere una giustificazione accettabile per i cittadini baresi che pagano tasse comunali tra le più esose d’Italia ed in cambio, invece, hanno servizi tra i più scadenti della Penisola? Ma a Bari, verosimilmente, anche per le giustificazioni a fin troppo evidenti negligenze, disfunzioni e disservizi del Comune non c’è limite al peggio.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 6 Luglio 2017

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