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Le “posizioni” di Emiliano sulle vaccinazioni scatenano un putiferio

Il governatore della Puglia, Michele Emiliano (Pd), ha suscitato un putiferio con le dichiarazioni rilasciate lunedì scorso nel corso di un incontro con alcuni cittadini ed associazioni contrarie all’obbligo vaccinale, previsto dalla legge 119/2016 e voluto dal ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, del partito di Angelino Alfano, ossia Ap. Infatti, le affermazioni del presidente Emiliano sul sostegno che la Regione da lui guidata darà ai genitori contrari all’obbligo delle vaccinazioni e che solleveranno la questione a livello giudiziario proponendo ricorsi a vari livelli, hanno suscitano non poche reazioni e di diverso segno, sia tra le fila della maggioranza politica che sostiene il governatore nell’Aula di via Capruzzi, sia tra quelle delle opposizioni. Finanche il presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Bari, Filippo Anelli, è intervenuto nella diatriba polemica scatenata dalle dichiarazioni del governatore pugliese, al fine di rivendicare e tutelare l’autonomia e l’autorevolezza della Scienza medica di fronte ad un attacco di natura esclusivamente politico che getterebbe una lunga ombra su una legge, quella dell’obbligo vaccinale per l’appunto, il cui fine è di natura prettamente sanitario. E, quindi, di tutela della salute pubblica. “Credo sia opportuno che la politica faccia un passo indietro nel rispetto delle prerogative della scienza” – ha commentato Anelli in un’apposita nota dell’Ordine professionale da lui rappresentato. Poi, continuando, ha ricordato che l’ 8 Luglio dello scorso anno (lontano dalle polemiche politiche che la legge sui vaccini ha scatenato) la professione medica ha già espresso la sua posizione rispetto all’obbligo vaccinale, facendo presente, in un documento pubblicato sull’apposito organo informativo della Federazione nazionale dei medici, che “nella storia della medicina i vaccini rappresentano una delle più grandi vittorie sulle malattie e sono tra i presidi più efficaci mai resi disponibili per l’uomo”. Infatti, si rileva ancora nella nota di Anelli, la scienza – che l’articolo 33 della Costituzione riconosce libera da condizionamenti – ha validato negli anni l’uso delle vaccinazioni, che hanno permesso di debellare malattie un tempo endemiche e di abbattere l’incidenza di menomazioni e della mortalità infantile. Pertanto, il presidente dell’Ordine barese ha invitato la politica “a rispettare il dettato costituzionale ed ad accettare quanto è stato dimostrato con evidenza scientifica”, onde “evitare di prestare il fianco a chi con ingiustificato scetticismo alimenta confusione e paura nei cittadini”. Quindi, ha concluso Anelli, “non comprendo come in nome di una libertà individuale illimitata e non motivata si possa consentire a qualcuno di mettere in pericolo la collettività e in particolare si possa minacciare la salute dei soggetti più fragili, quelli che la nostra società dovrebbe maggiormente tutelare, perché sulla difesa dei più deboli si misura la nostra civiltà”. Ma un duro attacco al comportamento del Presidente della Regione Puglia su questa questione arriva anche da alcuni rappresentati, sia nazionali che locali, del mondo politico pugliese, che non ha di certo lesinato critiche ad Emiliano su una questione così delicata per le implicazioni che comporta. “E’ inammissibile – ha commentato il deputato Rocco Palese (di professione medico) di Fi – che massimi esponenti delle Istituzioni assumano posizioni preoccupanti ed ambigue annunciando di voler assistere i singoli cittadini che si opporranno all’obbligo vaccinale senza tuttavia seguire l’unica via istituzionale che andrebbe seguita in caso di contrarietà alla legge, ossia il ricorso alla Corte Costituzionale”. Infatti, fa notare ancora Palese, “questa ambiguità, questo far credere ai cittadini pugliesi che ci si può opporre all’obbligo, da un lato va a tutelare la libera scelta dei singoli a scapito della salute pubblica di tutti, dall’altro non vorremmo che fosse un modo, da parte della Regione, per coprire la quasi totale disorganizzazione ed impreparazione delle Asl pugliesi”. Un commento ancor più duro alle parole di lunedì scorso del governatore Emiliano sull’obbligo vaccinale è giunto da un altro deputato pugliese di Fi, il barese Francesco Paolo Sisto, che in proposito ha affermato: “Se Emiliano non condivide la nuova legge sui vaccini è libero di ricorrere agli strumenti previsti per impugnarla. Ma istigare i cittadini alla disobbedienza, mantenendo una posizione strumentale e pilatesca, va in rotta di collisione con la minima serietà istituzionale dovuta. E questo è tanto più inquietante da parte di chi fa ancora parte della magistratura”. Anche il capogruppo alla Regione Puglia e coordinatore regionale di Ap, Giannicola De Leonardis, riferendosi alle affermazioni di lunedì di Emiliano sull’obbligo vaccinale, ha commentato che “l’apertura dell’ennesimo scontro istituzionale e frontale con Roma” suscita non poche perplessità. E ciò soprattutto in considerazione del fatto che a fare ciò è “un magistrato in aspettativa che di fatto spinge ad avversare una legge dello Stato, inseguendo  grillini e populisti”. “Inaccettabile”, invece, è per Sergio Blasi, consigliere regionale salentino del Pd, che il presidente Emiliano smentisca i dati ministeriali sulla questione. Infatti, ha evidenziato Blasi, “le dichiarazioni allarmanti e ambigue del presidente Emiliano impongono un intervento chiaro nel ribadire sull’obbligo vaccinale quello che il Consiglio regionale ha già dichiarato con un ordine del giorno”, ricordando inoltre che “l’iter regionale per l’obbligo si fermò solo perché gli ordini legislativi gerarchici imponevano precedenza alla normativa nazionale approvata dal Parlamento” e che in quella circostanza fu anche chiara la posizione dei consiglieri della maggioranza e sostenuta anche da parte delle opposizioni. Pertanto, il consigliere salentino del Pd ha invitato il neo capogruppo regionale del suo partito, Paolo Campo, “a prendere posizione ferma e chiara nei confronti di una folle ed ambigua escalation di affermazioni che umiliano le istituzioni politiche e gli stessi organismi scientifici di monitoraggio, mettendo a rischio la salute dei pugliesi”. Una richiesta di consiglio monotematico sulla questione è stata avanzata dal consigliere regionale di opposizione, Luigi Manca (anch’egli medico) del gruppo fittiano Dit, che è anche vice presidente della III Commissione regionale alla Sanità. Manca ha spiegato questa sua richiesta perché intende conoscere “cosa avranno, questa volta, da dire la maggioranza e il Pd, in modo particolare, proprio quel partito che avrebbe voluto presentare una proposta di legge regionale sulla obbligatorietà prima ancora del decreto Lorenzin?” E, inoltre, che “impegno di spesa viene assunto per far fronte ai ricorsi e quali avvocati saranno scelti e pagati, visto che ci sembra improbabile che l’Avvocatura regionale possa rappresentare in giudizio il privato cittadino?” A meno che – ha esclamao in conclusione l’esponente di Dit – “Emiliano non pensi che a costituirsi sia proprio la Regione e allora sarebbe davvero assurdo!”. Chiaramente per la maggioranza stessa di centrosinistra che sostiene Emiliano. Dalla parte del governatore si è invece schierata apertamente il Codacons, nota associazione dei consumatori, che in una nota ha affermato: “Emiliano ha messo l’accento sui difetti e le mancanze della norma sull’obbligatorietà vaccinale. Ora faccia di più, dimostri con i fatti la contrarietà alla legge Lorenzin intervenendo nel giudizio davanti alla Corte Costituzionale”. L’associazione è d’accordo con Emiliano nel definire un “grave errore” l’aver aumentato il numero di vaccinazioni obbligatorie da tre a dieci e nel sostenere anche che la nuova normativa sta producendo per reazione un “effetto-rimbalzo” con un calo della propensione dei genitori a vaccinare i propri figli. Inoltre, il Codacons ha pure invitato il governatore a sostenere il ricorso da loro presentato alla Corte costituzionale. Quindi, in molti si chiedono, quale sarà alla fine la reale posizione della Regione Puglia nei confronti della legge Lorenzin, quella già nota della maggioranza consigliare oppure quella ora altrettanto nota del governatore Emiliano. A questo punto, non è certo difficile immaginare come andrà a finire.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 30 Agosto 2017

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