Cronaca

Mistero ‘Edotto’, il sistema di informatizzazione da 220 milioni

E’ partito cinque anni fa “Edotto”, sistema informativo della sanità pugliese con il suo portale internet, un bel fascicolo elettronico per ciascun paziente, l’informatizzazione completa del servizio d’emergenza e tante altre informazioni. Dall’inizio di giugno 2012, infatti, erano già partite venticinque delle trentacinque unità operative riconosciute dal sistema, ma entro dicembre dello stesso anno il programma doveva essere completato, come assicuravano i tecnici dalla sede di Exprivia, una delle società che lavora attorno al funzionamento di Edotto. Insomma, l’asso nella manica del presidente Vendola e del suo ex assessore Tommaso Fiore per la sanità elettronica, doveva cominciare da subito a consegnare i suoi bei risultati, anche se a tutti era apparso subito chiaro che sarebbe stato difficile, molto difficile arrivare facilmente a servire un’utenza formata per grande parte da persone anziane e poco esperte di Internet. Il “PORTALE REGIONALE DELLA SALUTE”, infatti, consente l’accesso tramite web a diversi servizi interattivi, attivabili con Autenticazione (A) o Senza registrazione (S). I primi a smanettare sono stati per tutte le Aziende Sanitarie i servizi di visura esenzioni ticket, ma anche diario vaccinazioni e scelta o revoca del medico curante. Per l’ASL Bari tramite il computer si può anche eseguire, sempre dopo la registrazione personale con codice fiscale e password, la disdetta delle prenotazioni e pagamento ticket per prestazioni al Policlinico di Bari. Per l’accesso ai servizi con autenticazione, in ogni caso, naturalmente è necessario registrarsi al Portale della gestione Unificata degli Utenti e presentarsi presso uno degli uffici indicati per l’identificazione. L’investimento, avviato da parecchio tempo negli uffici della sanità pugliese a Japigia, è da far correre i brividi lungo la schiena: 220 milioni tra fondi Ue, regionali e delle Asl. Il problema è che “Edotto”, il nuovo (si fa per dire…) sistema informativo sanitario pugliese, risulta ancora una scommessa per innovare i processi a favore degli utenti in un’ottica di governo della spesa a vantaggio della salute pubblica. Alcuni dei servizi promessi inizialmente non sono ancora completati, anche se il più e fatto, a cominciare, per esempio, dalla prenotazione delle visite specialistiche si può effettuare anche in farmacia o tramite numero verde, ma comunque i dati ufficiali sugli utenti iscritti al megasistema sono da grande ‘bluff’, solo per drenare un enorme flusso di denaro pubblico a beneficio di privati. In effetti verificare dall’esterno il suo funzionamento diventa impresa assai difficile, prima di tutto perchè mancano ancora dati ufficiali eppoi il nuovo, rivoluzionario sistema che vede la Puglia regione ‘leader’ nel campo dell’informatizzazione sanitaria si rivolge, come detto, esclusivamente agli addetti ai lavori. E cioè a burocrati regionali, impiegati e funzionari, medici, operatori sanitari eccetera, per cui l’assistito o l’utente che sia ne resta praticamente tagliato fuori. Come fosse il solito convitato di pietra, a partire da quando di ‘Edotto’ s’è sempre parlato in decine di convegni, presentazioni e tavole rotonde. Ed infatti Vendola e Fiore, per presentarlo, fecero ricorso ad una presentazione piuttosto singolare, come si leggeva in cronache e comunicati stampa di gennaio 2012. Una presentazione costellata di azioni teatrali con attori professionisti, ispirate a Kafka, per illustrare un sistema che è unico nel suo genere in quanto a complessità, articolazione ed integrazione. Rivolto, vale la pena di ripeterlo, a un pubblico composto prevalentemente da dirigenti delle Aziende Sanitarie, alti funzionari e dai manager della sanità pugliese, senza scordare ovviamente le società e la squadra che hanno reso possibile il progetto. Tuttavia in prima fila ci sono soprattutto Assessorato alle Politiche della Salute, l’Ares, personale delle Aziende Sanitarie e di tutte le altre strutture sanitarie pubbliche e private della Regione Puglia. Il progetto Edotto è stato realizzato dall’ex Svimservice – società del Gruppo Exprivia – in raggruppamento con Almaviva e Consis e rappresenta l’iniziativa progettuale di maggior rilievo in corso di attivazione a livello regionale in termini di informatizzazione delle strutture sanitarie, destinata a diventare il cardine attorno a cui ruotano tutti gli altri sistemi di sanità elettronica al ‘modico costo di 220 milioni di euro.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 11 Agosto 2017

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