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Si rinuncia alla gestione della Fiera ma non ai biglietti a prezzo di favore per i politici

Il Comune di Bari alla gestione del quartiere fieristico può rinunciare, come difatti ha già rinunciato dal prossimo anno con l’affidamento a “Fiere di Bologna Spa”, ma alle radicate e forse cattive tradizioni, che riservano privilegi a consiglieri comunali e municipali, proprio non si può. A polemizzare su questi temi sono i rappresentanti comunali e municipali baresi del M5s che, con una recente nota, hanno affermato: “Nonostante il Comune di Bari abbia deciso di concedere per sessant’anni la gestione della Fiera del Levante a Fiere di Bologna Spa a fronte di un affitto (ndr – annuo) irrisorio, pari a 100 mila euro, tuttavia, pare che non si intenda venir meno alle radicate tradizioni locali”. L’allusione dei pentastellati baresi, come gli stessi hanno poi chiarito nel prosieguo del loro comunicato, è al fatto che la Fiera del Levante da la possibilità, a consiglieri ed amministratori degli Enti istituzionali fondatori della stessa, Comune e Provincia (ora Città Metropolitana) e Camera di Commercio di Bari, di acquistare un certo numero di biglietti d’ingresso ad un prezzo agevolato, se non addirittura irrisorio, rispetto a quello fissato per la vendita al pubblico ai botteghini d’ingresso. Infatti, continuando nella nota, i consiglieri comunali e municipali del M5s di Bari hanno commentato: “pur essendo il tema di questa edizione ‘Il binomio Economia e Cultura, con lo sguardo rivolto al futuro del quartiere fieristico e al suo rilancio commerciale’, tale rilancio tarderà ad arrivare dal momento che anche quest’anno sarà possibile per i consiglieri municipali e comunali acquistare sino a 100 biglietti alla modica cifra di 16 centesimi (ndr – di Euro) cadauno, mentre coloro che sono anche consiglieri metropolitani ne potranno acquistare sino a 200”. “Eppure – rilevano i pentastellati baresi – il costo del biglietto d’ingresso intero è pari a soli 3,00 Euro, una cifra irrisoria se si pensa alle ambizioni di Fiere di Bologna e della Camera di Commercio di Bari, orientate alla riorganizzazione e alla pianificazione strategica della FdL al fine di rendere la stessa il primo polo fieristico del Sud dopo che questa ha prodotto solo rilevanti costi e bilanci in rosso da ormai quindici anni”. Però, il fine ultimo della nota dei sette “portavoce” baresi del M5s (due consiglieri comunali e cinque municipali) è verosimilmente quello, come essi stessi hanno sottolineato nel comunicato, di prendere anche quest’anno le distanze da una vecchia prassi, quella per l’appunto di offrire ai politici biglietti a tariffa notevolmente ridotta, che ora probabilmente non ha più alcuna ragion d’essere rispetto al passato, sia perché il costo pieno del biglietto d’ingresso è da tempo contenuto, sia perché si tratta di un anacronistico privilegio riservato alla “casta” politica comunale e metropolitana. Infatti, detta nota del M5s di Bari si conclude facendo presente che i sette portavoce cittadini del Movimento 5 stelle “anche quest’anno prendono le distanze da tale ingiustificato ‘privilegio’ e invitano i cittadini a fare lo stesso poiché, oltre a danneggiare le casse della neonata ‘new-co’ che dovrà gestire il quartiere fieristico per i prossimi sessant’anni, si continua a perpetuare la consuetudine della distribuzione dei biglietti in cambio, forse, di future preferenze elettorali”. Per poi terminare domandano: “Ma questi consiglieri di sinistra e di destra credono ancora di poter conquistare la fiducia dei cittadini con un biglietto omaggio della Fiera?” E chiudere con l’augurio che per questi loro colleghi politici non sia questo lo scopo principale dell’acquisto a 16 centesi di Euro di un plafond di biglietti da offrire in omaggio a fini clientelari. Una conclusione che, in verità, pare alquanto inesatta, perché al momento non c’è alcun danno economico per il sodalizio tra Camera di Commercio di Bari e la società Fiere di Bologna, che gestirà solo dal prossimo anno il quartiere fieristico barese. E, quindi, anche la “Campionaria di settembre”. Infatti, l’edizione che si inaugura domani è ancora sotto l’esclusiva regia dell’Ente fieristico barese. Ma pare alquanto ingenua ed azzardata anche l’idea che biglietti omaggio, elargiti necessariamente con molto anticipo sui tempi previsti per le prossime elezioni amministrative, possano produrre risultati elettorali concreti a coloro che li distribuiscono. Infatti, ciò che forse sarebbe stato opportuno approfondire è se un’altra vecchia e mai dismessa pratica politica clientelare in uso alla FdL da parte dei politici locali, qual è quella di segnalare nomi per le assunzioni lavorative temporanee legate al tradizionale evento del quartiere fieristico barese, è stata presa in considerazione dai vertici dello storico Ente di gestione anche per quest’ultima edizione della Fiera E, forse, questo sì che sarebbe un vecchio ed anacronistico “privilegio” offerto ai politici locali e certamente più scandaloso di quello dei biglietti pagati a prezzo di favore. Anche perché quest’ultimo “privilegio” è sicuramente più produttivo dei biglietto omaggio per conseguire voti di preferenza. E benché a Bari le amministrative siano ancora relativamente lontane da venire rispetto al favore occupazionale, sia pur occasionale, ora corrisposto.

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 8 Settembre 2017

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