Cronaca

2.400.000 euro per aprire nuovi negozi nelle aree fragili della città

È online sul sito istituzionale del Comune di Bari il bando D_Bari per la creazione di nuove attività imprenditoriali presso i quartieri target della rigenerazione urbana.La misura, finanziata dal POC Metro per complessivi € 2.400.000, intende sostenere la creazione di nuove realtà micro-imprenditoriali nel settore del commercio, dell’artigianato e dei servizi, nelle aree target dei programmi di rigenerazione urbana del Comune di Bari. L’obiettivo, oltre che mirare ad attivare nuova occupazione attraverso un supporto tecnico-economico dedicato e l’erogazione di incentivi a fondo perduto, è quello di stimolare il protagonismo dei soggetti beneficiari, che siano imprese già costituite o non ancora nate, a investire su determinati quartieri al fine di rafforzare i presidi economici territoriali, incrementare il sistema di offerta alla micro scala urbana e migliorarne le opportunità occupazionali. Il progetto si inserisce in un piano urbano più ampio di rivitalizzazione e di rilancio del commercio e delle economie urbane denominato DUC – Distretto Urbano del Commercio D_BARI, finalizzato al rafforzamento delle filiere commerciali anche attraverso una maggiore cooperazione tra operatori, rappresentanze di categoria e Comune di Bari alla micro scala di quartiere.  “Voglio ringraziare le associazioni di categoria che ci stanno accompagnando in questo percorso di sostegno e rilancio del settore commerciale della città – ha esordito il sindaco Antonio Decaro in conferenza stampa -. Il progetto D_Bari nasce proprio dall’idea di sostenere nuove aperture commerciali nell’ambito di una strategia complessiva che stiamo elaborando attraverso lo strumento dei DUC – distretti urbani del commercio – che rappresentano il futuro del settore in città. Una città che sta diventando attrattiva, sotto più punti di vista. Attrattiva per i nuovi residenti che scelgono Bari come città per vivere e attrattiva per i tanti turisti che vi arrivano per qualche giorno. Questo scenario è supportato da dati, numeri diffusi da soggetti terzi, non dal sindaco. Esiste quindi una realtà che si muove, che Bari deve cogliere e interpretare, a partire dal settore produttivo e commerciale. Perché se ricostruiamo il tessuto economico della città, laddove ci sono difficoltà, ricostruiamo anche il tessuto sociale della nostra comunità. Aprire un nuovo negozio significa avere una nuova vetrina illuminata, persone che vivono la strada o la piazza e significa avviare una nuova programmazione economica che soddisfa l’esigenza degli operatori di investire su una nuova occupazione e dei cittadini di avere servizi commerciali di prossimità. Proprio per incrociare queste due istanze, abbiamo scelto di affidare direttamente ai cittadini il contributo economico, offrendo anche una consulenza durante l’intera fase di avvio dell’attività. Abbiamo individuato anche le aree, a partire dalle aree più fragili che in questi anni si sono spopolate. Il commercio è per Bari una parte importante della sua identità e della sua storia ma dobbiamo, insieme, provare a costruire una nuova rete commerciale che dal semplice acquisto passi all’esperienza dell’acquisto, che sia essa rivolta ai baresi o ai turisti. In questo, le associazioni di categoria e le imprese devono e possono essere in prima linea accanto all’Amministrazione per definire la strategia complessiva in cui, strumenti come D_Bari, si inseriscono e sostengono le iniziative dei singoli imprenditori che hanno voglia di credere insieme a noi in questa città”.“Dopo un percorso lungo e articolato, condiviso con le associazioni di categoria, finalmente abbiamo ottenuto un risultato importante che è il primo tassello di un progetto molto più complesso: i distretti urbani del commercio – spiega l’assessora Carla Palone -. Finanziare le aperture di attività commerciali in una città come Bari, così profondamente e storicamente legata al commercio, vuol dire creare impresa e opportunità occupazionali, anche perché l’Amministrazione ha il compito di accompagnare e invogliare gli imprenditori a investire in città, aiutando le nuove generazioni a non guardare altrove, e ad investire sul territorio. Un ringraziamento particolare va all’impegno di Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato e Cna che in questi anni hanno supportato l’Amministrazione per sviluppare un importante indotto economico in città”.

 


Pubblicato il 11 Maggio 2019

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