Cronaca

2013, sarà davvero emergenza idrica?

Qualche giorno fa Fabiano Amati, Assessore regionale alle Opere Pubbliche, ha messo tutti sull’avviso : Se quest’anno abbiamo scansato l’emergenza idrica lo dobbiamo solo alle abbondanti nevicate dello scorso inverno. Ma con 150 milioni di metri cubi in meno rispetto al 2011, l’anno prossimo… E’ una vita che sentiamo ripetere questa solfa estiva, soprattutto sulla spinta emozionale di estati sempre più roventi. Poi le previste restrizioni non ci sono e l’incubo di autobotti intorno a cui la gente litiga reggendo taniche torna ad appartenere alla fantasia delle Cassandre di turno. Ma conosciamo tutti la famosa favola attribuita ad Esopo, quella del pastore che si divertiva a spaventare i compaesani gridando al lupo ; poi quando il lupo arrivò per davvero nessuno si mosse in soccorso dell’improvvido pastore che fece una brutta fine. Morale : stiamo in guardia. Ma stiamo pure sereni. Un’eventuale emergenza idrica non starebbe a significare un futuro senza speranza (a fronte del crescente riscaldamento del pianeta), bensì la conferma che le grandi siccità sono fenomeni ricorrenti nella storia di questa regione. Semmai la differenza rispetto a ieri è che i grandi invasi – che solo mezzi moderni possono scavare – non ci fanno avvertire il peso di stagioni avare d’acqua (per quanto proprio la certezza di grandi scorte ci tiene lontani da atteggiamenti virtuosi). Uno studio di Anselmo Caputo segnala che in Terra di Bari tra il 1601 e il 1618 gli anni aridi o ‘siccitosi’ furono ben sette, con notevoli ripercussioni sulle dinamiche economiche e, forse, pure su quelle demografiche. Si potrà osservare che simili impatti vanno considerati alla luce del fatto che l’agricoltura di quei secoli non poteva avvalersi delle moderne tecniche d’irrigazione. Ma è pure vero che le colture prevalenti erano allora olivo e grano, colture notoriamente resistenti e che pure nelle annate più avare d’acqua garantiscono una produzione accettabile. Ora, perdere totalmente i raccolti significa siccità totale e protratta sul lungo periodo in misura tale da non trovare riscontro negli ultimi 150-200 anni. Tirando le somme, non è così sicura la relazione tra la siccità e l’aumento della temperatura media del pianeta. E non si voglia vedere in quest’ultimo fenomeno la causa di una progressiva penuria d’acqua piovana. Piuttosto, si tema per l’avvenire la siccità ‘di fatto’, che potrebbe devastarci anche in presenza di normali precipitazioni. Continuiamo a sprecare acqua con una leggerezza che ha del delittuoso. Gli sciacquoni usano acqua potabile e le grandi imprese non fanno uso di acque. Ma una recentissima sentenza del Tar di Lecce, accogliendo un’istanza della Regione, ha proibito all’Ilva di Taranto l’uso di acqua potabile per esigenze produttive…

Italo Interesse

 


Pubblicato il 21 Luglio 2012

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