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A.A.A…. cercasi candidato sindaco nel centrodestra

Invece nel centrosinistra i nomi già ci sono, ma non c'è accordo su come individuare la candidatura senza rompere il "campo largo" dei progressisti

A.A.A….candidato sindaco per il centrodestra cercasi a Bari. Infatti, a poco più di sette mesi dal voto per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del nuovo Primo cittadino barese, la coalizione dei conservatori composta dalle tre principali componenti del centrodestra, ossia Fdi, Lega e Fi, non ha ancora il nome su cui puntare per tentare di ritornare ad amministrare Bari dopo un ventennio di opposizione nell’aula “Dalfino” e, quindi, di ben quattro sconfitte consecutive a livello locale. Il centrodestra barese neppure dopo il galvanizzante successo riportato alle politiche del 2022, anche in Puglia ed a Bari in particolare, sta riuscendo a presentarsi pronto con largo anticipo per la sfida elettorale di giugno del 2024 e quindi con il nome da candidare a sindaco, per tentare di strappare al centrosinistra pugliese a trazione Michele Emiliano ed Antonio Decaro l’egemonia amministrativa ventennale del capoluogo. La larga avanzata di Fratelli d’Italia alle politiche e l’ascesa di Giorgia Meloni a premier avevano fatto pensare che a Bari il centrodestra avesse già un candidato naturale da proporre a sindaco nella persona del consigliere comunale, ora anche neo senatore, Filippo Melchiorre. Infatti, quest’ultimo attualmente non solo è l’esponente di centrodestra con la presenza più lunga a Palazzo di Città, dove è stato anche assessore ai servizi sociali durante il secondo mandato da sindaco di Simeone Di Cagno Abbrescia (1999-2004), ma è anche quello che in passato aveva tentato più volte di avere la nomination per la candidatura di centrodestra a sindaco. Nel febbraio del 2019 – come si ricorderà – Melchiorre aveva tentato invano anche attraverso le primarie di ottenere tale candidatura, sfidando il leghista Fabio Romito e Pasquale Di Rella, fuoriuscito dal Pd e sponsorizzato da Forza Italia, in quelle primarie del centrodestra barese. Però, ora che Melchiorre potrebbe avere la strada spinata per la candidatura a sindaco, preferisce non cimentarsi in tale battaglia che, se fosse vittoriosa, lo costringerebbe a lasciare il seggio di Palazzo Madama, conquistato – come è noto – a settembre del 2022. Anche questo dopo un suo tentativo a vuoto per un seggio a Palazzo Madama sia alle politiche del 2013 che a quelle del 2018. Invece, a mostrarsi interessati ad una candidatura a sindaco politicamente identitaria per il centrodestra barese ora sono sia il neo deputato Davide Bellomo che il subentratogli nell’Aula barese di via Gentile, il consigliere regionale Fabio Romito, entrambi del partito di Matteo Salvini. Ipotesi di candidature, queste ultime, che al momento sono congelate perché il partito pugliese della premier, Fdi, pur non rinunciando alla candidatura a sindaco di Melchiorre che, come detto, preferisce restare a Palazzo Madama, comunque rivendica la designazione di chi deve guidare a Bari la coalizione di centrodestra alle prossime amministrative. Infatti, nel capoluogo pugliese Fdi, attraverso il suo coordinatore regionale, Marcello Gemmato, è alla ricerca nella società civile di una figura autorevole da proporre agli alleati per la sfida al Comune del 2024. I nomi non identitari prospettati finora da Fdi al tavolo della coalizione non sembra abbiano convito i rappresentati di Lega e Fi, che invece per il dopo Decaro vorrebbero una figura che fosse politicamente identitaria o, in alternativa, unificante dell’intero fronte di centrodestra. Figura che finora non è emersa e che difficilmente potrebbe emergere, poiché chi se ne farebbe carico dovrebbe assumersi anche la responsabilità di un eventuale flop politico nelle rispettive sedi romane di partito. Nella affannosa ricerca che vede i vertici locali del centrodestra pugliese alla ricerca del nome da candidare a sindaco di Bari, il maggior leader pugliese di Fdi a livello di governo, il ministro Raffaele Fitto, appare totalmente defilato e ciò lascia presume che la partita è ancora alquanto complicata e di non rapida soluzione. Nel centrosinistra la scelta del candidato sindaco per il dopo Decaro sembra quantomeno ristretta a tre o quattro nomi (Lacarra, Romano e Petruzzelli del Pd e Laforgia dell’associazione politico-culturale “La Giusta causa”), ma l’incertezza riguarda il criterio di scelta che vede, però, il “campo largo” dei progressisti spaccato letteralmente in due tronconi: quello che propende nettamente per le primarie e quello che invece le esclude a priori. Come finirà? E’ forse ancora presto per fare previsioni. Di certo nel centrosinistra barese c’è chi spera ancora in extremis nell’abolizione del limite di secondo mandato per i sindaci. E, quindi, nella possibilità di un Decaro-ter. Ma – come è noto – i “sogni” non sempre si avverano.

Giuseppe Palella

 

 

 

 


Pubblicato il 7 Novembre 2023

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