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“A.A.A….il candidato sindaco del centrodestra cercasi”

 

“A.A.A……il candidato sindaco del centrodestra cercasi!” Potrebbe essere questo uno degli appelli che molti elettori baresi di centrodestra vorrebbero rivolgere, a poco più di venti giorni dal voto delle amministrative, al candidato sindaco della propria parte politica, Pasquale Di Rella, che già da qualche settima sembra quasi condurre una campagna elettorale in modo assai dismesso e sicuramente molto in sordina. Infatti, niente manifesti 6×3, niente spot elettorali e neppure conferenze stampa o eclatanti inaugurazioni di comitati e sedi di candidati per le comunali del prossimo 26 maggio. Una campagna elettorale, quella di Di Rella, che è esattamente l’opposta di quella condotta dal suo principale avversario politico, il sindaco di Bari uscente, Antonio Decaro del Pd, che invece non perde occasione per apparire quotidianamente ed in ogni dove. “Allora, – si chiede incuriosito qualche elettore – Di Rella vuole vincere la battaglia politica intrapresa più di un anno fa contro l’amministrazione Decaro oppure si accontenta solo di partecipare da candidato sindaco in questa tornata elettorale?” Forse, è presto per dirlo. Però, di certo qualche dubbio si pone. Infatti, mentre l’esposizione mediatica di Decaro e dell’intero centrosinistra barese ha raggiunto punte elevatissime sin da prima del deposito delle liste, per Di Rella il livello di presenza in questa campagna elettorale è alquanto modesto, se non addirittura impercettibile dagli elettori baresi. Anzi, allo stato sembra assai più presente la candidata a sindaco del M5S, Elisabetta Pani, che si sta girando nel territorio cittadino quartiere per quartiere, piazza per piazza, senza perdere probabilmente alcun occasione per apparire e far sentire la propria voce, facendo anche conoscere il programma del M5S per Bari, piuttosto che il candidato del centrodestra, Di Rella, che stante a come era partito nel febbraio scorso, dopo le primarie che lo hanno incoronato, con oltre il 50% dei consensi, a paladino di quella coalizione politica, per spodestare il sindaco Decaro dalla “roccaforte” di potere e clientele che amministra da cinque anni, ma ereditata dal suo predecessore, Michele Emiliano, che ne aveva curato le sorti già da altri dieci anni. Insomma, i presupposti politico-amministrativi per Di Rella di partire “lancia in resta” contro Decaro e vincere la battaglia c’erano e, forse, ci sono ancora tutti. Quello che, però, ancora molti elettori baresi di centrodestra ancora non vedono è forse la volontà di vincere effettivamente. Sarà, per caso, una strategia quella messa in atto finora dal principale antagonista di Decaro, Di Rella per l’appunto, che probabilmente da per scontato che la vittoria per la conquista della guida del Comune di Bari si giocherà al turno di ballottaggio, perché nessuno dei candidati sei candidati a sindaco sarà in grado di vincere al primo turno, compreso Decaro che con la sua coalizione di centrosinistra sembrerebbe il più forte? Difficile, a 22 giorni dall’apertura dei seggi, dire con certezza cosa sta avvenendo in questa tornata elettorale delle amministrative baresi, dove il sindaco uscente è iper-attivo sul piano politico elettorale, mentre il suo avversario di centrodestra (ossia quello che in teoria più degli altri tre candidati a sindaco avrebbe più possibilità di batterlo) sembra “spento” e quasi restio al “combattimento”. C’è già chi accusa i partiti tradizionali del centrodestra barese di una volontaria “eutanasia” elettorale, dovuta alla mancata affermazione alle primarie di uno dei loro esponenti, vale a dire Fabio Romito della Lega e Filippo Melchiorre di Fratelli d’Italia. Ma potrebbero essere davvero tanto autolesionisti i responsabili locali delle tradizionali forze del centrodestra barese? Se così fosse, sarebbe davvero grave per quei partiti, ma anche per il rispetto dei loro elettori. Ma questo lo si potrà capire in seguito, se nel corso di questa campagna elettorale sia la Lega che Fratelli d’Italia faranno venire nel capoluogo pugliese i loro rispettivi leader, ossia Matteo Salvini e Giorgia Meloni, a sostenere quartiere per quartiere il candidato sindaco della coalizione, il civico Di Rella, che alle primarie del 24 febbraio scorso aveva goduto dell’appoggio dichiarato del partito di Silvio Berlusconi. Un appoggio che, per la verità, anche Forza Italia non sembra riuscire a garantire a Di Rella con la stessa determinazione delle primarie nella vera campagna elettorale, ossia quella in corso. Una determinazione che avrebbe dovuto, infatti, concretizzarsi già con le candidature del “partito Azzurro”, che – come è noto – ha invece faticato a comporre la lista, al punto da aver lasciato posto financo ad un candidato nato nel 1938, pur di completare l’elenco dei 36 candidati. Però, anche due delle tre liste civiche che si richiamano al candidato sindaco del centrodestra hanno avuto verosimilmente difficoltà ad essere completate, visto che risultano con un candidato in meno rispetto al massimo dei 36 nomi consentiti. Ma, forse, non sono certo questi i problemi che dovrebbero preoccupare Di Rella, visto che anche alcune delle liste che sostengono i suoi avversai sono incomplete. Infatti, il principale problema di Di Rella al momento sembrerebbe essere quello di decidere se continuare la propria campagna elettorale “in apnea”, con il rischio, però, quasi certo di lasciare spazio a Decaro e di farlo vincere addirittura al primo turno (cosa impensabile fino a qualche tempo fa) oppure di “chiamare all’appello” tutto il centrodestra locale, affinché nelle poche settimane che restano prima del 26 maggio facciano presidiare Bari, per la campagna elettorale in corso, da tutte le loro rispettive principali “punte” d’attacco nazionali. Ma per far ciò è forse necessario che sia lo stesso Di Rella ad iniziare, sia pur in ritardo, una campagna elettorale di attacco e non di semplice presenza. E se anche gli altri tre aspiranti alla poltrona di Primo cittadino di Bari, vale a dire Corallo (Lista Pensionati), De Razza /(Lista Bari città aperta), Melini (Civica omonima), ma soprattutto Pani del M5S, dovessero spingere sull’acceleratore per condurre le rispettive corse di assalto allo spodestamento di Decaro all’insegna della determinazione e convinzione della battaglia intrapresa, allora di certo il nome prossimo sindaco di Bari non uscirà dalle urne del primo turno. E – come è noto – al ballottaggio, poi, tutto sarà ancora possibile. Diversamente la partita sarebbe già chiusa in partenza.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 3 Maggio 2019

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