Cronaca

A Bari Casini cerca casa per l’Udc

Non c’è pace per il partito di Pierferdinando Casini, l’Udc, in Puglia ed  a Bari, in particolare, dove i centristi, oltre a non trovarsi più i voti di un tempo, ora rischiano anche di doversi trovare una nuova sede. Infatti, il proprietario dell’appartamento al sesto piano di via Dante 33, che dal 2007 ospita gli uffici baresi della segreteria regionale, provinciale e cittadina dell’Udc, ha fatto ricorso al giudice per ottenere i canoni d’affitto non pagati oppure, in subordine, di conseguire la convalida di sfratto per morosità e, quindi, lo sgombro coatto dei locali affittati alla rappresentanza pugliese del partito di Casini. Un partito che – a detta di qualche bene informato – in Puglia, ma soprattutto a Bari, non dovrebbe passarsela affatto bene per certi aspetti, se si considera che non riesce neppure a far fronte regolarmente all’affitto mensile della sede e degli altri oneri connessi al mantenimento della struttura di rappresentanza, che è il luogo fisico in cui gli esponenti locali dell’Udc farebbero capo per l’attività organizzativa territoriale del partito stesso. “Eppure – commenta lo stesso bene informato – l’Udc alle politiche del 2008 in Puglia ha raccolto un numero di consensi tali che già la sola quota di finanziamento pubblico riconosciuta al partito in funzione ai quei voti

(ndr – circa 5 Euro a voto per quelli  ottenuti alla Camera e lo stesso per quelli del Senato) dovrebbe essere sufficiente ad assicurargli la possibilità di mantenimento di sedi di rappresentanza almeno nei Comuni più importanti della regione.” E, continuando nel commento, aggiunge: “Per non parlare, poi, degli introiti ottenuti dall’Udc pugliese con le quote di tesseramento annuale degli iscritti.” Però, fa notare uno attivista barese dello scudo crociato di Casini, a prescindere da tali entrate il partito per far fronte ai costi delle sedi più rappresentative, come quella regionale o provinciale di Bari, dovrebbe poter fare  affidamento anche sul sostegno economico di coloro che, grazie al partito, ricoprono importanti incarichi istituzionali, per i quali percepiscono mensilmente indennità alquanto significative. Ed al riguardo, lo stesso attivista, rileva che proprio a Bari l’Udc è presente in giunta, al Comune, con il suo segretario provinciale, Filippo Barattolo, che “Pur non potendo finora vantare, con la propria attività politica, significativi risultati per il partito rappresentato in Terra di Bari,  comunque ricopre un incarico che gli consente di percepire da assessore circa 5mila Euro netti al mese.” Una cifra, questa, che – sempre secondo lo stesso attivista – sarebbe più che sufficiente per poter contribuire al mantenimento di una sede, senza finire in Tribunale per mancato adempimento nei confronti del locatore. “Ed invece – prosegue l’attivista – all’Udc barese e pugliese è capitato anche questo!” E, poi, aggiunge: “Mi sa tanto che ora anche  all’Udc barese si potrebbe applicare la nota frase dell’ex-ministro delle Finanze socialista, il barese Rino Formica, che a proposito del suo partito disse che i monaci erano ricchi, ma il monastero era povero.” Una frase infatti che, alla luce delle disavventure finanziarie del partito barese di Casini, non sarebbe adesso di certo inappropriata anche per l’Udc locale. Ed a maggior ragione, se si considera che in Terra di Bari il partito è affidato ad un ex socialista del tempo di Formica. Per la cronaca ricordiamo che in altra occasione, lo scorso giugno, un esponente locale dell’Udc aveva riferito la sede barese del partito era rimasta al buio per un certo periodo, poiché l’Enel per problemi di morosità nei pagamenti aveva sospeso l’erogazione di energia elettrica. E di detta situazione fu poi data notizia da questo giornale. Notizia puntualmente smentita dal rappresentate provinciale dell’Udc, Barattolo, che nella seguita nota di rettifica evidenziò l’infondatezza del fatto, dando ampie rassicurazioni sulla regolarità della situazione della sede barese del partito. In effetti, Barattolo aveva ragione, in quanto ci eravamo sbagliati, avendo fornito solo la notizia che l’Udc era morosa solo per la luce. In realtà lo era anche per l’affitto, visto che non venivano pagato sin da ottobre del 2011. A volte capita anche di essere imprecisi. L’importate, però, è precisarlo come in questo caso.          

Giuseppe Palella


Pubblicato il 6 Dicembre 2012

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