Cronaca

A Bari l’Italia dei valori perde i pezzi

 

 Il partito dell’Idv, dopo il fallimento alle politiche dello scorso febbraio dell’esperienza elettorale di apparentamento con il movimento civico “Rivoluzione civile” del pm siciliano Antonio Ingroia, in Terra di Bari prova a ripartire con il proprio simbolo, che al suo interno contiene il nome del suo fondatore, l’ex pm di “Mani pulite” Antonio Di Pietro. Infatti, per le amministrative del 26 e 27 maggio prossimo il presidente nazionale dell’Idv, Di Pietro per l’appunto, è venuto personalmente a sostenere la lista dei candidati presentata dal partito nei maggiori centri del barese e della Bat chiamati al voto, per eleggere il sindaco e rinnovare il consiglio comunale. Però, mentre Di Pietro si preoccupa di riconquistare credibilità e voti, sperando in una vistosa affermazione elettorale del partito in Comuni del barese come Monopoli, dove l’Idv ha candidato come consigliere financo un ex deputato, Pierfelice Zazzera, uomo di punta della squadra dipietrista pugliese, e Valenzano, dove l’Idv si presenta addirittura con un proprio candidato sindaco, il presidente uscente del consiglio comunale, Anna Spinelli, nel capoluogo invece il partito è in caduta libera, poiché a livello cittadino da dopo le amministrative del 2009 continua a perdere pezzi e credibilità. L’ultimo abbandono del partito a Bari, in ordine di tempo, è quello di Domenico Lomazzo, esponente Idv eletto nel 2009 nel disciolto consiglio circoscrizionale di Palese e Santo Spirito nonché, fino a qualche giorno fa, componente del coordinamento cittadino dei dipietristi baresi. Una defezione, quella di Lomazzo, che, seppur di peso politico limitato, trattandosi di un ex consigliere circoscrizionale rappresentativo di poco più di cento voti, tuttavia è assai significativa, poiché potrebbe essere ben presto seguita da altri esponenti baresi di base del partito, che in passato si sono spesi con il simbolo dell’Idv sia in battaglie civiche e sociali, come ad esempio l’istituzione del Comune autonomo di Palese e Santo Spirito, sia nella ricerca di consensi personali alle circoscrizionali, ma anche alle contestuali comunali ed alle regionali del 2010, per radicare la presenza del partito sul territorio di competenza. Sforzi che evidentemente sono serviti a poco, sia perché l’Idv barese non è mai stata strutturata in modo organico, sia perché il partito di Di Pietro nei diversi livelli istituzionali in cui è tuttora presente è sempre fatto utilizzare effettivamente come una forza politica satellite e non come soggetto portatore di idee e progetti propri da attuare da parte della coalizione di appartenenza. Infatti, molti ex esponenti, ma soprattutto elettori dell’Idv, sono ormai conviti che il partito dipietrista nel centrosinistra è stato quasi sempre una formazione civetta, perché utile alla raccolta del consenso per far vincere la coalizione guidata dal Pd, ma completamente inutile sul piano programmatico e gestionale nella maggioranza, quando ha vinto le elezioni. Ora, infatti, nelle more  del congresso nazionale di giugno, Di Pietro sta tentando di ridare vigore al partito e promette, forse, pure un rinnovamento nella linea politica e nelle strategie. Promesse che evidentemente non hanno convinto affatto l’ex consigliere circoscrizionale palesino Lomazzo che, non credendo ad una “nuova” Idv, ha preferito, come altri ex esponenti dipetristi baresi, uscire da partito prima ancora della stagione dei congressi poiché, rileva Lomazzo, “La nuova Idv assomiglia troppo a quella del passato”. Un cambiamento, quindi, che secondo Lomazzo probabilmente sarebbe solo un gattopardismo per Di Pietro ed i suoi accoliti.

 Giuseppe Palella


Pubblicato il 23 Maggio 2013

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