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A Bari si entra e si esce da “Forza Italia” come da un bar per un caffè

Al Comune sono passati "armi e bagagli" con la Lega, pur non avendo partecipato alle comunali con il proprio simbolo. Diventando in teoria la principale forza di opposizione alla maggioranza del sindaco Leccese

E’ trascorso poco più di un mese da quando il deputato barese Davide Bellomo, eletto per la coalizione di centrodestra in quota Lega, alle politiche del 2022, nel collegio uninominale di Bari, è transitato a Montecitorio dai banchi del partito di Matteo Salvini a quelli del partito fondato nel 1994 da Silvio Berlusconi. L’approdo di Bellomo a Forza Italia ultimamente e la mancata partecipazione del Carroccio, con il proprio simbolo, alle comunali dello scorso anno a Bari avevano fatto presumere ad un quasi imminente azzeramento del partito di Salvini nel capoluogo pugliese. Invece a scomparire del tutto ed improvvisamente dai banchi dell’aula “Dalfino” di Palazzo di Città è stato il partito dell’altro vice-premier del governo Meloni, ossia di Antonio Tajani, che proprio a Bari vanta una delle figure più autorevoli e di spicco di Forza Italia a livello nazionale, ossia il vice-ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, che nel capoluogo da circa dieci anni è ininterrottamente anche coordinatore cittadino del partito. Infatti, i consiglieri comunali baresi Giuseppe Carrieri e Livio Sisto che fino a martedì scorso, tra i banchi dell’opposizione di centrodestra, rappresentavano “Forza Italia”, da mercoledì sono passati ufficialmente “armi e bagagli” nelle fila della Lega, lasciando il partito del vice-premier Tajani e del vice ministro barese Sisto, che nel Comune più grande della Puglia attualmente non hanno più una rappresentanza politica del partito per il quale stanno al governo. Principale artefice del cambio di casacca dei due (ora ex) esponenti di Fi è stato verosimilmente l’ex candidato sindaco del centrodestra al Comune di Bari, il giovane leghista Fabio Romito, che a Palazzo di Città è il capo dell’opposizione, mentre alla Regione continua ad occupare nelle fila della Lega lo scranno dell’aula barese di via Gentile lasciato libero, ad ottobre del 2022, da Bellomo dopo l’elezione di quest’ultimo a Montecitorio.  Una scelta, quella dei due consiglieri comunali baresi ex Fi, Carrieri e Sisto, che è sicuramente in controtendenza rispetto a quanto accaduto a Bari negli ultimi cinque o sei anni, dove il partito di Savini ha perso in sequenza Michele Picaro (all’epoca consigliere comunale ed ora eurodeputato e presidente provinciale di Fdi), Antonella Lella, attale responsabile cittadina del partito della Meloni e poi il consigliere comunale Giuseppe Viggiano, eletto alle comunali del 2024 in Fdi, oltre a diversi esponenti presenti nei cinque Municipi baresi, transitati anch’essi in Fdi.  Quindi, quella che nell’ultimo quinquennio sembrava essere in città una parabola discendente per il partito di Salvini, ora invece pare essersi invertita, almeno dal punto di vista della rappresentanza in Consilio comunale. Infatti, se prossimamente nell’aula “Dalfino” i neo-leghisti Carrieri e Sisto dovessero, insieme a Romito, dar vita la gruppo della Lega (in base al regolamento occorrono almeno tre esponenti per costituire un gruppo con la sigla di un partito politico non presente o che non ha riportato seggi alle elezioni) e se a questi dovessero unirsi anche i due eletti della civica “Romito sindaco”, ossia i consiglieri Carlo Patruno e Valeria Amoruso, la squadra di Salvini al Comune di Bari diverrebbe, dopo il Pd, il secondo gruppo più numeroso presente in consiglio. Mentre, tra i banchi dell’opposizione di centrodestra, la Lega potrebbe diventare addirittura il principale partito, superando Fdi che allo stato attuale può contare solo su tre rappresentanti. In altri termini, più di metà dell’intera compagine dell’opposizione di centrodestra al Comune di Bari è comunque costituita da consiglieri che direttamente o indirettamente fanno capo all’ex candidato sindaco Romito e, quindi, al partito del vice-premier e ministro alle Infrastrutture, Salvini. Invece, per Forza Italia al Comune di Bari nell’ultimo decennio la parabola è stata sempre discendente. Infatti, dai quattro consiglieri eletti nel 2014, Forza Italia sia nel 2019 che nel 2024 non è riuscita ad eleggere più di un rappresentante nell’aula “Dalfino”. Infatti, il secondo rappresentate ora passato alla Lega, Livio Sisto, a giugno scorso era stato eletto in una delle liste civiche di Antonio Decaro (Pd) a sostegno del candidato sindaco di centrosinistra Vito Leccese, e che subito dopo il voto è transitato in Fi, unendosi all’unico eletto di Fi, Carrieri, che a Bari è stato – tra l’altro – anche vice coordinatore cittadino del partito degli “Azzurri”, oltre che capofila della lista di detto partito alle comunali, sia nel 2019, quando non fu neppure eletto, che nel 2024, quando invece è riuscito a conquistare il seggio. Per il partito fondato da Berlusconi non è comunque la prima volta che a Bari, pur avendo eletto qualche consigliere, poi resta senza al rappresentante in aula. Infatti, è accaduto nel 2016 quando Fi, da 4 rappresentanti eletti, si ritrovò senza consiglieri, salvo successivamente essere rappresentata fino al 2019 da Carrieri, che nel 2014 era stato però eletto in una civica di centrodestra. E’ accaduto nuovamente nel 2022, quando l’unico eletto di Fi al Comune nel 2019, Antonio Ciaula, ha abbandonato la bandiera di Fi per passare sotto quella di Fdi dopo la vittoria del centrodestra alle politiche e la nascita a Roma del governo Meloni. Quindi, nel consiglio comunale barese i “berlusconiani” dal 2019 in poi, pur stentano ad essere eletti, comunque compaio e scompaiono, a secondo delle vicende politiche nazionali o regionali. Insomma a Bari, al Comune si entra e si esce da Fi al pari di come si entra o si esce dal bar per il caffè. Un fenomeno, questo, che in verità non riguarda ormai solo il “partito-azienda” di Berlusconi, ma anche alte formazioni politiche, sia di centrodestra che di centrosinistra. Pertanto non ci sarà neppure da meravigliarsi più di tanto, se alle prossime elezioni regionali o politiche quasi tutti i partiti a Bari potrebbero conseguire meno voti di quanto non sia il loro effettivo peso politico a Palazzo di Città. Questo è già accaduto in passato e quasi sicuramente accadrà anche in futuro.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 26 Aprile 2025

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