Cronaca

A Bari si muore ancora di malasanità

Fa ancora discutere la tragica morte del turista di Pordenone affetto da un edema polmonare e condotto invano dai soccorritori da Mola di Bari all’ospedale «Di Venere» di Bari in quanto, come hanno confermato le cronache locali in questi giorni, il punto di primo intervento della città alle 7 di mattina era chiuso. C’è clima rovente sui tagli decisi dalla Regione col piano di riordino ospedaliero. Sale, infatti, a ben ventidue il numero degli ospedali su cui è calata la mannaia della riconversione: nei mesi scorsi, insieme alle dismissioni di Conversano e Nardò, è stata avviata anche quella di Gioia del Colle, e ai 22 ospedali vanno sommati i dieci punti nascita e i punti di primo soccorso come, appunto, quello di Mola di Bari. Sul caso è intervenuta anche la Segreteria Regionale del Nuovo Partito Socialista Italiano che ha chiesto con urgenza al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola un nuovo modello organizzativo per il riordino dei reparti e degli ospedali pugliesi, perché dopo quello che è successo qualche anno fa, che portò all’azzeramento della giunta regionale pugliese, si ricomincia – guarda caso – proprio dalla malasanità: punti di pronto soccorso chiusi, interventi inutili, pazienti finiti sulla sedia a rotelle e più operazioni per risolvere lo stesso tumore. Dunque, per il Nuovo Psi si riparte con l’annosa questione sanità. Certo tutto è da provare, ma le inchieste e le indagini sono già partite e si vuol capire quando il presidente Vendola si dovrà definitivamente occupare una volta per tutte del problema sanità. Non è bastato l’azzeramento delle deleghe assessorili, non è bastato l’arresto di Frisullo (ex vicepresidente della giunta Vendola, in manette perché “chiedeva” escort e soldi e in cambio avvantaggiava l’imprenditore Tarantini), non sono bastati gli arresti di avvocati e imprenditori.Il governatore Vendola sembra essere distratto da altro. E’ tutto impegnato ad andare in giro per l’Italia, dalla Fiat all’ILVA e sembra attratto in maniera particolare dalle allegre questioni concernenti taranta, pizzica e cinema pugliese. Tempo fa, in visita allo stabilimento di Mirafiori per ascoltare gli operai, Vendola utilizzò un termine alquanto emblematico per iconizzare e immortalare un momento politico parlando appunto di “porcate”. Perché, gli “affaire” della sanità non sono una grande porcata? Un consiglio al governatore pugliese ci starebbe tutto: “Caro presidente, va bene sostenere gli operai dell’ILVA, va bene promuovere i registi pugliesi, ma forse la sanità nella tua Regione è una questione più scottante e da affrontare al più presto e con la massima serietà”. Il Nuovo PSI, quindi, attacca duramente la deludente politica sulla sanità pugliese portata avanti dal Presidente Vendola e dal suo assessore e rammenta alla cittadinanza tutta che la Procura di Bari ha già chiesto il rinvio a giudizio per il Presidente della Puglia per concorso in abuso di ufficio e invita, pertanto, il presidente a compiere un atto dovuto rassegnando quanto prima le proprie dimissioni.

 

Antonio De Luigi

                                                          


Pubblicato il 28 Agosto 2012

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