Ci risiamo: dopo una breve tregua, torna a farsi sentire il problema dell’acqua che manca nella Città Vecchia: un problema che non cambia e soprattutto non si risolve da oltre trent’anni, come rimarca per l’ennesima volta l’ex consigliere comunale, nonché presidente del Circolo Acli/Dalfino Michele Fanelli. <suse – mmenze e abbasce”, abitazione tipica di Bari vecchia in 3 superficie, secchi di acqua, ed ancora più famiglie che hanno in casa malati alettati e a Bari vecchia ce ne sono tanti>>. Fanelli raccoglie la disperazione, ma anche la rabbia dei barivecchiani, visto che ormai non passa giorno senza che il mai domo ex consigliere comunale dell’Italia dei Valori non segnali all’Acquedotto Pugliese una disfunzione per questa nuova emergenza idrica. Dunque, pare ricominciata la bassa pressione ed infatti ai piani alti l’acqua non arriva. La zona interessata maggiormente, come sempre,è San Pietro e nonostante l’installazione del Bay-pass il problema non è ancora risolto. L’impianto idrico a cui si riferisce Fanelli è un impianto obsoleto, addirittura con una settantina d’anni sul groppone, per cui la percentuale di perdita d’acqua è molto alta. Insomma, senza usare perifrasi, è sempre emergenza laddove si continua, nonostante il tempo che trascorre inesorabile, a tenere i rubinetti chiusi e asciutti nelle case. Una situazione insopportabile, anzi, una vera e propria disgrazia per i residenti per i problemi mai risolti sul dissesto della rete idrico-fognaria di un’area che dovrebbe essere a forte richiamo turistico. In passato –ma pochi forse se lo ricordano- è stato verificato che le atmosfere di pressione dell’acqua che arriva nelle case dovrebbe essere pari a circa 18 atmosfere. E con queste atmosfere l’acqua deve arrivare fino a 18 metri d altezza, ma poi l’Ente Acquedotto ha verificato che l’erogazione non arriva nemmeno ai primi piani. Insomma, la pressione idrica a Bari vecchia continua ad essere assolutamente insufficiente ed i cittadini continuano ad essere seriamente penalizzati, costretti a rifornirsi alle fontane pubbliche per soddisfare le loro prime necessita’, ma anche per curare anziani e ammalati. Ma come mai accade tutto questo a Bari Vecchia, nonostante impegni e promesse degli amministratori di Comune e Acquedotto? Michele Fanelli non ha dubbi e da tempo se la prende con ristoratori e proprietari di pub e pizzerie, in quanto la pressione delle palazzine private viene indebolita dal rifornimento continuo ed a tutte le ore delle tante grandi cisterne d’acqua cui attingono i pub e ristoranti della zona. Soddisfacendo così più l’aspetto commerciale che quello domestico. E provocando, si capisce, grossi disagi a cittadini disperati. “Che davvero non ce la fanno più – spiega ancora lui – a sopportare una situazione che si trascina da anni”. E che negli ultimi tempi è peggiorata di parecchio. < “L’acqua è un dono di Dio e va data gratuitamente a tutti” questo diceva la grande Regina Bona Sforza, oggi la si paga e non si ha il diritto di averla. A Messina, altra situazione da vergognarsi, è intervenuto Fiorello, e qui chi dobbiamo interpellare?>>. Eggià i residenti della Città Vecchia dovrebbero essere uguali a tutti gli altri loro concittadini, ma forse un po’ meno, visto che un diritto sacrosanto come quello all’acqua corrente, a Bari, è violato da più di trent’anni. Ma non ditelo a Decaro, per favore…..
Francesco De Martino
Pubblicato il 21 Novembre 2015