A Palese e Santo Spirito ne sono convinti: i vantaggi saranno solo per le Ferrovie
A Palese e Santo Spirito, dopo l’annuncio congiunto di Regione, Comune di Bari ed Rfi del progetto di soppressione sette dei passaggi a livello presenti sul territorio della Prima circoscrizione, realizzando opere minimali di collegamento alternativo, le polemiche di molti residenti per tale decisione non si placano. Anzi, l’insoddisfazione ed i malumori di gran parte della popolazione locale, soprattutto a Palese, aumentano a dismisura nei confronti dell’Amministrazione barese e di quella regionale, che ancora una volta stanno penalizzando le comunità delle ex frazioni a nord di Bari con scelte sbagliate ed inopportune per il territorio. “Scelte che – sostengono con convinzione specialmente i palesini – comprometteranno ulteriormente la vivibilità sul territorio, poiché gli interventi annunciati servono solo a risolvere il problema di Rfi, che si accinge a velocizzare il passaggio dei treni sulla dorsale adriatica, ma non risolve affatto quelli urbanistico ambientali di Palese e Santo Spirito, che resteranno spezzate in due dal fiume di ferro dei binari chissà per quanti secoli ancora!”. Ed a chi obietta che le opere annunciate sono solo a carattere provvisorio, in attesa di reperire i fondi per l’interramento dei circa quattro chilometri di ferrovia che attraversa l’abitato della Prima circoscrizione amministrativa di Bari, c’è pure chi risponde con scetticismo: “E già ora che il problema è anche grave per gli aspetti della sicurezza, essendo avvenuti diversi incidenti mortali, il progetto di interramento dei binari, pur essendo prioritario per Palese e Santo Spirito, è stato accantonato per favorire lo spostamento della ferrovia al quartiere Japigia, dove non ci passaggi a livello e, quindi, problemi di messa in sicurezza. Oltre che esistono già diverse opere pedonali e viarie che, senza particolari disagi, collegano le parti divise del quartiere”. Infatti, come si ricorderà, circa un anno fa Comune di Bari e Regione hanno fatto in modo che il Cipe, a seguito di sopravvenute ristrettezze nel bilancio statale, finanziasse in via definitiva la parte di progetto del nodo ferroviario barese relativa alla zona sud, anziché privilegiare quella a nord, ossia l’interramento dei binari a Palese e Santo Spirito, dove i disagi della ferrovia per la popolazione sono ben più gravi, oltre ai rischi per l’esistenza dei passaggi a livello, ed il numero di convogli in transito nelle 24 ore è circa il triplo di quelli che passano sulla parte a sud del capoluogo. Decisione che fu sostenuta dall’Amministrazione barese, in primis, con l’evidente scopo di favorire l’espansione urbanistica al quartiere Japigia intorno alle aree attraversate dalla ferrovia. Aree attualmente sottoposte a vincolo di rispetto ferroviario, ma che una volta rimossi i binari diventeranno idonee all’edificazione, come già previsto nel già approvato Documento preliminare programmatico (Dpp) al nuovo Piano urbanistico generale (Pug). Quest’ultimo in via di approntamento. Motivo per cui l’amministrazione Emiliano, con buona pace delle forze comunali di opposizione, in precedenza ha dimenticato le priorità di sicurezza ed ambientali del territorio della Prima circoscrizione ed ha sostenuto con forza l’eliminazione della ferrovia a Japigia anziché a Palese e Santo Spirito, dove tale eliminazione era sicuramente più urgente e necessaria. E per questo che ora molti palesini e santospiritesi evidentemente non credo affatto alle promesse di Emiliano e Vendola che le opere annunciate avranno solo carattere provvisorio fino a quando non si reperiranno i finanziamenti per l’interramento. Da non dimenticare, infatti, che il sindaco Emiliano ed il governatore pugliese Vendola sono entrambi in scadenza di mandato ed in seguito facilmente potranno sostenere che la colpa del mancato interramento dei binari nella parte nord di Bari non sarà stata la loro, ma dei successori. Invece, a Palese e Santo Spirito la convinzione di molti residente è che i maggiori responsabili dell’occasione persa, per risolvere definitivamente e concretamente il problema dei passaggi a livello, sono proprio Emiliano e Vendola. “Responsabili – sostengono in tanti – anche di altre nefandezze consumate a danno delle ex frazioni a nord di Bari e della situazione di degrado ed abbandono in cui sono ormai ridotti tali territori”. E di prese in giro alle popolazione delle ex frazioni a nord del capoluogo soprattutto l’Amministrazione comunale barese degli ultimi anni ne ha fatte parecchio. E come ricorda qualche cittadino: “Basti citare la scandalosa vicenda dell’ex “piazza Mercato” o quella del piano di riqualificazione di Macchie, bocciato nel 2010 da una sentenza del Tar Puglia. E, poi, ancora: “La mancata approvazione del piano particolareggiato di Santo Spirito o l’assoluta mancanza di centraline di controllo dell’inquinamento atmosferico ed acustico dovuto al notevole traffico aeroportuale”. Ma l’elenco delle lamentele e dei malumori dei palesini e santospiritesi nei confronti del Comune di Bari, e del sindaco in particolare, sarebbe ben più lungo se non fosse per il fatto che a porre fine alla sequela di problematiche molti cittadini insoddisfatti antepongono una considerazione: “Se Palese e Santo Spirito fossero un Comune autonomo, come richiesto col referendum, sicuramente non starebbero in condizioni tanto disastrate e gran parte dei problemi esistenti sarebbero risolti facilmente con la gestione amministrativa autarchia”. E proprio la mancanza di un Ente comunale autonomo crea incredulità e diffidenza nei confronti di chi ora assicura che le opere annunciate per la chiusura con i muri dei passaggi a livello avranno carattere provvisorio, perché l’obiettivo finale è quello dell’interramento della ferrovia. Incredulità e diffidenza che sono ancor più supportate dal fatto che sia Comune che Regione, che ora assicurano di volere l’interramento, appena un anno fa hanno giustificato la scelta di aver optato per l’eliminazione dei binari a Japigia, perché l’interramento dei binari a Palese e Santo Spirito sarebbe stato troppo costoso, se non addirittura tecnicamente irrealizzabile, oltre che i fondi a disposizione erano insufficienti. Ora, però, stranamente sostengono che l’intervento è fattibile e che si impegneranno per reperire i fondi necessari alla realizzazione. Ma nel frattempo intendono spendere 25-30 milioni di Euro per opere provvisorie. Ma un palesino, quando ha appreso tali notizie, si è ironicamente chiesto: “A chi pensano Emiliano e Vendola di darla davvero a bere quest’ultima bufala?”. E, continuando, ha concluso: “ La verità è che Palese e Santo Spirito non hanno mai avuto degli esponenti politici comunali più squalificati di quelli degli ultimi 10-15 anni. Esponenti che, pur di accaparrarsi qualche favore personale dagli amministratori baresi, hanno svenduto le ragioni di questi territori, consentendo ogni genere di scempio. E quello della muratura dei passaggi a livello è solo l’ultima, in ordine di tempo, delle scelte sciagurate imposte a queste comunità!”. E le prebende personali a cui allude questo cittadino sono ben note a molti palesini, che sono a conoscenza ormai delle miracolose carriere di taluni esponenti politici locali e di loro parenti stretti, oltre che di altri benefit personali forse meno noti a non addetti a lavori, ma che sono facilmente immaginabili anche da chi, pur non conoscendoli, si rende conto che difficilmente palesini e santospiritesi potevano essere bistrattati come lo sono stati negli ultimi tempi, se i rappresentanti comunali del territorio non fossero stati completamente asserviti alle logiche di un’Amministrazione così apertamente ostile ad una popolazione che rivendica legittimamente il proprio diritto ad autogovernarsi e non ha subire supinamente i soprusi di chi non vive e, quindi, non conosce la realtà di tali territori, se non in funzione esclusivamente dei propri egoistici interessi. E stando così i fatti, solo una futura Autonomia comunale potrà concretamente la popolazione che l’interramento della ferrovia un giorno potrà essere davvero effettuato.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 30 Ottobre 2013