Cronaca

A Palese festeggiato il centenario Matteo De Finis

Un uomo esemplare, ancora in perfetta forma e salute il neocentenario orgoglio dell'intera comunità locale

Cento anni appena compiuti ed in perfetta forma. Festeggiato ieri a Palese, nella sala del Palazzo del Municipio, il centesimo compleanno di Matteo De Finis, classe 1923, alla presenza dell’assessore barese alla Pubblica istruzione, Paola Romano, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, ed i consiglieri del locale istituto di decentramento Vincenzo Lomoro, Antonella De Benedictis e Cesare Rizzo, oltre a numerosi amici e parenti di nonno Matteo, attorniato nell’evento dai figli Domenico, ex dipendente Amtab, e Gaetano, dirigente medico dell’Asl Bari, e dalle rispettive consorti e nipoti. A fare gli onori di casa il consigliere Lomoro che si è fatto promotore della cerimonia pubblica nel salone dei V Municipio e che con nonno Matteo condivide da anni la presenza in viale Gino Priolo, a Palese, dove il centenario De Finis risiede al primo piano dello stesso immobile in cui Lomoro, al piano terra, ha un ufficio politico personale. Matteo De Finis, originario di Trinitapoli (ora nella Bat, ma all’epoca provincia di Foggia), vive a Palese dai primi anni Cinquanta del secolo scorso, quando sposò la palesina Rosa Piscopo, scomparsa circa dieci anni or sono e da allora ha continuato a vivere in completa autonomia familiare nella stessa abitazione di viale Priolo occupata prima della dipartita della moglie Rosa. Il segreto della longevità centenaria di nonno Matteo? Sicuramente, oltre a fattori costituzionali, lo stile di vita sano e sempre in movimento che Matteo ha praticato sin da giovanissimo, quando ancora adolescente ha cominciato a lavorare in campagna nella sua Trinitapoli. Una vita semplice per Matteo, dedicata sempre al lavoro ed alla famiglia. Infatti, come ricorda lo stesso Matteo in manera lucida e puntuale con la memoria, dopo il travagliato periodo bellico della seconda guerra mondiale, che lo vide anche deportato nella Germania nazista, da dove ritorno fortunatamente indenne, il neo centenario palesino rientrò in Puglia e dopo qualche anno dalla fine della guerra si trasferì nel capoluogo al seguito di una sorella, che nel frattempo aveva sposato un barese e qui aveva preso casa. A Bari De Finis entrò nella grande famiglia di lavoro dell’Int (Istituto nazionale trasporti), nella quale ha svolto diverse mansioni e ad ottenere un avanzamento di carriera all’interno dell’azienda di trasporti, sia per la serietà lavorativa (mai un’assenza o un permesso lavorativo fuori luogo!) che per l’impegno profuso nell’espletamento dei compiti affidatigli. Però nonno Matteo, fuori dai turni di lavoro o durante i periodi di ferie e anche per qualche decennio dopo il pensionamento, non ha mai perso l’amore e la passione che sin da bambino lo ha affascinato, ovvero quello di coltivare la terra e curare le piante da frutto, per produrre nel solco della tradizione frutta, verdure ed olive genuine (ora si dice più tecnicamente “biologiche”!) e di qualità. Infatti, ancora oggi che ha tagliato l’ambito traguardo dei cento anni Matteo è un appassionato autentico dei cibi naturali e tradizionali, quali il vino, l’olio extra vergine e la pasta di mandorle pugliesi ed il vincotto ottenuto casereccio dalle carrube come ai tempi della sua infanzia. Una vita fatta di sacrifici, tanti sacrifici – come ha ricordato lo stesso centenario – ma anche di tante soddisfazioni personali e familiari, come quella di essere padre ed ora, ormai, anche nonno di professionisti affermati. Infatti, oltre al figlio medico, una sua nipote è ingegnere ed insegnate all’Università di Lecce ed un’altra è avvocato. L’Amministrazione barese ha omaggiato nonno Matteo per il secolo di vita  con una pergamena a ricordo dell’anniversario, noi tutti della redazione barese di questa testata giornalistica, invece, unendoci alla gioia dell’intera famiglia De Finis, ci facciamo interpreti e portavoce degli auguri di tanta buona vita ancora e salute che l’intera comunità palesina formula a nonno Matteo, testimonianza vivente di uomo, padre di famiglia e lavoratore esemplare, oltre che di orgoglio per la comunità.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 11 Luglio 2023

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