A Palese il cimitero è a rischio crolli
Non ci sono solo le lampade votive spente da mesi in un intero settore del cimitero metropolitano di Palese ed i rubinetti da cui rifornirsi l’acqua per le fioriere quasi a secco, ma ora c’è addirittura un’ala di loculi pericolante che rischia di crollare. Infatti, chi si reca nella necropoli della ex frazione, per onorare i propri cari ivi sepolti, non solo deve “fare i conti” con il disservizio di un impianto idrico non sempre funzionante al meglio, ma corre financo il rischio che, transitando accanto a qualcuna delle vecchie alee di loculi, possa cadergli addosso qualche pezzo di marmo o di calcinacci che si staccano dalla parete a causa di un improvviso collassamento della struttura muraria portante della struttura contente i loculi. Fatto, quest’ultimo, che è accaduto di recente, ma fortunatamente senza conseguenze, per una ala di loculi situata subito a destra dell’ingresso principale (al limite tra la parte vecchia e quella nuova del cimitero) che però, pur deformandosi, non è crollata del tutto, ma con la conseguenza che molte lapidi sono cadute insieme a calcinacci e parti di muratura, staccandosi dalla parete in cui erano inserite. A lamentarsi dello stato di degrado ed abbandono in cui versa il cimitero di Palese sono alcuni cittadini che qualche loro defunto seppellito in uno dei loculi situati nella struttura collassata ed a cui, per evidenti ragioni di sicurezza, non possono avvicinarsi né depositare fiori negli appositi contenitori rimasti ancora attaccati alle lapidi non staccatesi dalla parete, né tantomeno far rimuove le bare ivi depositate, per farle spostare altrove. Infatti, ha denunciato uno di questi cittadini, “il custode del cimitero ha tempestivamente provveduto ad interdire il passaggio nel vialetto che fiancheggia l’ala pericolante, isolando la zona con un nastro a strisce bianche e rosse, però il Comune non è ancora intervenuto a mettere in sicurezza la struttura, onde evitare che possa crollare del tutto e provvedere a spostare altrove le bare dei defunti ivi deposte, in modo da fare i necessari interventi di sistemazione. Oppure demolire, se occorre, e ricostruire uno nuovo padiglione di loculi”. Secondo quanto riferisce lo stesso cittadino il collassamento di quest’ala di loculi sarebbe avvenuto a causa della scarsa, se non addirittura inesistente manutenzione alla struttura da parte del Comune. Infatti, sempre secondo quanto spiega questo cittadino, a cedere sarebbero state alcune pareti portanti in cemento armato del padiglione che sono state intaccate da consistenti infiltrazioni di umidità, dovuta all’acqua piovana penetrata dal solaio di copertura, a cui evidentemente non è mai stata fatta manutenzione con interventi di protezione e riparazione del tappeto impermeabilizzante ivi esistente. Però, oggetto della lamentela per il cimitero di Palese non è soltanto la struttura crollata qualche settimana fa e non ancora sistemata, ma vi sono anche altre situazioni che non vanno e che denotano inconfutabilmente la scarsa attenzione che il Comune di Bari dedica alla necropoli della ex frazione a nord del capoluogo.
Infatti, rileva un altro palesino, “spesso i rubinetti delle poche fontane esistenti nel cimitero sono completamente a secco oppure, se funzionano, l’erogazione dell’acqua è talmente bassa di pressione che, per prelevare i 2 o 3 litri d’acqua necessari a riempire una lattina di plastica, occorrono almeno un paio di minuti, con la conseguenza che, in corrispondenza dei rubinetti funzionanti, si forma la coda di gente in fila che attende il turno per rifornirsi dell’indispensabile liquido da mettere nei portafiori”. Le cause della scarsa pressione dell’acqua ai rubinetti presenti nel cimitero di Palese? Forse anche per tale inconveniente il motivo è la mancanza di una adeguata e periodica manutenzione dell’impianto idrico. Ma anche l’assenza di alimentazione alle lampade votive di molte tombe – secondo alcune indiscrezioni – dipenderebbe dal fatto che l’impianto elettrico a servizio dei punti luce è ormai vecchio ed obsoleto di circa un quarantennio, per cui necessiterebbe di una robusta manutenzione, se non addirittura di essere rifatto d’accapo, per cui di frequente saltano i fusibili di protezione alla rete elettrica o i trasformatori di riduzione della tensione elettrica si bruciano, lasciando al buio le tombe dei defunti. “Al cimitero di Palese – esclama un altro cittadino ancora – scarseggiano finanche le scale a carrello per accedere a mettere i fiori ai loculi non ad altezza d’uomo!” A questo punto, però, non è forse superfluo riferire l’ironico commento di un palesino che, parlando sempre delle criticità del locale cimitero, ha commentato: “L’Amministrazione barese a Palese già si occupa poco dei vivi, figuriamoci dei defunti!” E se così è realmente, non è forse il caso di aggiungere altre lagnanze inerenti la necropoli palesina e che pur ci sono.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 21 Ottobre 2017