Cronaca

A piccoli passi la stabilizzazione di 1200 lavoratori socialmente utili

Spiraglio per i lsu in servizio oramai da tempo in enti pubblici e locali: la Giunta Regionale ha approvato il Piano di incentivazione 2016-2017 per la stabilizzazione, appunto, dei Lavoratori Socialmente Utili in utilizzo presso gli Enti e i Comuni del territorio pugliese. A comunicarlo è stato ieri Sebastiano Leo, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Puglia. “Il Piano di incentivazione – fa sapere Leo – è uno snodo fondamentale di un percorso complesso che questa amministrazione sta portando avanti con grande determinazione, cioè svuotare progressivamente il bacino dei lavoratori socialmente utili, allo scopo di attuare la normativa vigente rivolta alla stabile occupazione dei suddetti lavoratori. Il Piano è il punto di arrivo di un intenso tour di incontri con le amministrazioni locali, attuato nei mesi precedenti presso ciascuna provincia pugliese, unitamente ad un intenso dialogo tra le suddette amministrazioni e la Regione Puglia e tra la Regione Puglia e il Ministero del Lavoro, e rappresenta anche il punto di inizio per la effettiva stabilizzazione dei lavoratori”. “Il Piano articolato prevede finanziamenti per il biennio in favore dei Comuni che assumono gli LSU a tempo indeterminato full time/part time, incentivi per i lavoratori cui manchi un anno al pensionamento e incentivi per le imprese aggiudicatarie di gare e appalti comunali di opere e servizi che intendono assumere LSU. Attesa la durata del programma – ha concluso l’assessore al Lavoro – lo stanziamento di risorse al momento fissato è suscettibile di ulteriori rifinanziamenti”. Buone notizie, dunque, per la platea dei mille e duecento lavoratori socialmente utili – impegnati in circa cento comuni pugliesi nei lavori indispensabili per la fornitura di servizi pubblici, anche se già un paio di anni fa l’assessore all’epoca Caroli non aveva lesinato speranze di assunzione definitiva per i dipendenti a tempo. Quando, cioè, la Corte dei conti dava semaforo verde alla convenzione pugliese in un primo momento bloccata. Infatti la magistratura contabile aveva stoppato la convenzione, considerata in contraddizione con la Legge di Stabilità del governo Renzi che aveva introdotto il divieto di nuove convenzioni per gli lsu. In effetti la Regione aveva firmato con il Ministero del Lavoro l’accordo per 10 milioni di euro per altri 12 mesi per i circa 1.200 lavoratori, ma poi la Corte dei conti li aveva bloccati. C’è voluto un po’ di tempo per rendersi conto che la convenzione siglata per la Puglia non era in contraddizione con la legge finanziaria: non di nuova convenzione si trattava, ma di un rinnovo di convenzione con la platea storica di lavoratori socialmente utili. “Ricordo – conclude Caroli – che in Puglia abbiamo stanziato 1 milione di euro per l’integrazione dell’orario di lavoro degli LSU, ma per i vincoli del patto di stabilità non possiamo liquidare le somme ai sindaci e quindi ai lavoratori. Anche per questo motivo continuiamo a ritenere il patto di stabilità un nodo scorsoio per i nostri territori, dove lavoratori che svolgono servizi essenziali non possono avere salari adeguati a causa di vincoli insensati”. Sono trascorsi altri due anni, eppure vincoli, lacci, lacciuoli e soprattutto mancanza di certezze per questi lavoratori della pubblica amministrazione restano, purtroppo, tuttora quasi intatti…

Antonio De Luigi


Pubblicato il 12 Agosto 2016

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