Cronaca

A quando anche un tour elettorale dei candidati sindaco sui luoghi della prostituzione?

Dopo il tour organizzato dalla Camera Penale che ha portato i sei candidati sindaco presso le varie sedi distaccate dei Tribunali, forse sarebbe anche il caso che qualcuno suggerisca loro di effettuare un analogo giro conoscitivo in quasi tutti i rioni periferici cittadini, dove quotidianamente decine di giovani prostitute, sfruttate dalle organizzazioni criminali, svendono per poche decine di euro il proprio corpo, tra la totale indifferenza delle istituzioni locali. Sarebbe il caso che il primo tour riguardi le tanto osannate complanari di Japigia, dove il mercimonio a cielo aperto avviene sotto gli occhi di migliaia di automobilisti di passaggio sulla Statale 16, tra la disperazione rassegnata degli abitanti delle case attigue. Sarebbe interessante vedere la reazione del Sindaco uscente Antonio Decaro, se almeno in quell’occasione riesca a provare un senso di disagio e di imbarazzo per essere stato totalmente inadempiente nell’affrontare il fenomeno in questi anni, nonostante le denunce fatte dagli organi di stampa locale, compreso il nostro giornale. Sarebbe il caso che gli altri candidati sindaco chiedano lumi al Primo Cittadino sul perché si sia sempre rifiutato di emanare una specifica ordinanza anti-prostituzione, dichiarando più volte che non era sua intenzione spostare le prostitute da una zona all’altra della città, istituendo così la figura della “squillo stanziale”. Sarebbe opportuno, inoltre, che gli altri aspiranti Primi Cittadini gli chiedano spiegazioni del perché finora non sia mai stato applicato il Daspo amministrativo, fortemente voluto dallo stesso Decaro quando era Ministro del Governo il suo collega di partito Marco Minniti, e quante volte questo provvedimento sia stato applicato a Bari nei riguardi di prostitute e posteggiatori abusivi. Continuando il “pellegrinaggio”, sarebbe il caso che la comitiva degli aspiranti sommi amministratori transiti pure dal “Quartierino”, da via Glomerelli, dalla zona Santa Fara e dallo stadio San Nicola, soprattutto nelle ore notturne, e con una punta di coraggio affronti pure i residenti di tali zone, ben consapevole del fatto di poter essere investita da uno tsunami di improperi. Ci piacerebbe vedere la reazione del buon Decaro che, abituato invece comodamente sulle poltrone di qualche salotto televisivo, affronti “on the road” le lamentele dei baresi, e si cimenti nel cercare improbabili pezze giustificative. Da parte degli altri candidati sindaco sarebbe bello che qualcuno, a mo’ di bonaria provocazione, consigli di spostare tutte quelle povere disgraziate in Via Bari, una lunga e parzialmente alberata strada che attraversa Torre a Mare, zona di residenza del Sindaco. Sarebbe anche il caso che qualcuno, visto che ai nostri ripetuti appelli il Primo Cittadino non ha mai risposto, chieda come mai sempre in quel di Torre a Mare, luogo di sua residenza, non sia mai stata applicata la sua tanto decantata “filosofia pedonalizzatrice”, se non altro nel periodo estivo. E, come chicca, infine, qualcuno chieda anche come mai,  in questa ex frazione marinara a sud di Bari, non vi siano parcheggi a pagamento, anche cercandoli con il lanternino. Purtroppo, avendo più volte, nel corso del tempo, già data per scontata con largo anticipo la rielezione di Decaro che certamente supererà al ballottaggio il suo avversario con almeno 10 punti di distacco (sempre ammesso che non vinca al primo turno, ma la cosa ci sembra alquanto improbabile), la vergognosa situazione della prostituzione in città rimarrà sempre allo status quo ante, al di là delle auliche chiacchiere finora ascoltate, tra le quali la famosa “rete sociale” tanto decantata dal Sindaco  e mai conosciuta nell’arco del suo primo mandato. Si spera che almeno in futuro ci siano consiglieri di opposizione degni di tali nome e che non si limitino ad abbaiare alla Luna.

Piero Ferrarese


Pubblicato il 1 Maggio 2019

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