Cultura e Spettacoli

“A Quiet Land” il nuovo album del maestro Miro Abbaticchio

Dopo il successo di “Microm” e di #iorestoincuffia, il Maestro Miro Abbaticchio, nato a Napoli ma pugliese d’adozione, torna sulla scena musicale digitale con il suo nuovo album  intitolato “A Quiet Land”, una terra tranquilla. “E’ il mio secondo lavoro da solista – spiega – dopo un’intensa attività cameristica a due pianoforti, prodotto nel solco di “Microm”, il doppio cd con cui ho esordito in questa nuova avventura solitaria.Il click generato dal computer mi consente di suonare in tempo reale le mie orchestrazioni virtuali, proprio come fanno le orchestre sinfoniche quando devono registrare la colonna sonora di un film. Da anni mi dedico all’orchestrazione con strumenti virtuali, arrangiando soundtracks firmate, tra gli altri, da Hans Zimmer, Thomas Newman, Vangelis, Keith Emerson e molti altri, accompagnandole spesso a mie composizioni originali. “A Quiet Land”, proseguendo in tale direzione, consta di otto brani più introspettivi e con uno stile più omogeneo rispetto ai miei precedenti lavori, nei quali però resta sempre traccia del viaggio inteso come estraniazione dalla realtà in cui viviamo in questo momento storico particolare della nostra epoca. I brani – prosegue – composti in momenti differenti, non sono collegati da un filo conduttore, ma, se ascoltati in sequenza, sembrano essere otto parti di un’unica opera. L’album inizia con un pezzo che ho voluto intitolare appunto “Prologus”, inizio. Lo strumento principale è la voce, sostenuta da un tappeto di archi e suoni sintetici. Segue il “Nocturne” per pianoforte e orchestra che idealmente può rappresentare l’inizio vero e proprio del disco, a cui si aggiunge successivamente “El Rio”, brano ritmico che termina con un dialogo tra brass a mo’ di fanfara. Il cuore dell’opera è “A Quiet Land” composizione che dà il nome all’album stesso. Successivamente troviamo “Gothicus, song” in cui l’organo a canne spadroneggia con una ritmica molto vicina agli schemi della tarantella napoletana in un susseguirsi di cambi di manuale, pedaliera e coro con batteria elettronica; “Fluxum” che ci riporta ad un’atmosfera di fiaba, di fate che si rincorrono lungo le acque limpide di un fiume tra i boschi e “Spirus” che possiede intrinsecamente un’aurea misteriosa, in cui l’orchestra s’intreccia con voci femminili che intonano parole prive di significato ma che nel contesto lo acquisiscono. Chiude l’album il brano “Corral Saloon”, un pezzo in stile prettamente western, suonato da violino, chitarra, banjo e sezione ritmica. Ho voluto salutare l’ascoltatore con un motivetto allegro, molto spiritoso, un invito a battere il tempo. La Puglia e i suoi paesaggi così diversificati – conclude – sono quasi sempre fonte di ispirazione per  le mie composizioni, pur essendo napoletano di nascita ma barese di adozione. Anche in quest’ultimo lavoro gli spazi pugliesi, le architetture, la figura di Federico, la nostra storia, sono onnipresenti. La copertina dell’album, ad esempio, è una mia personale rielaborazione di uno scatto fotografico del porticciolo di Bari”.In attesa di ritornare alla musica dal vivo, i brani dell’album “A Quiet Land“ sono disponibili su tutte le piattaforme digitali. Mai come in questo periodo, l’umanità si è trovata fortemente vincolata alla tecnologia, grazie alla quale si può continuare a lavorare, a viaggiare virtualmente e si può produrre arte (musica, letteratura, spettacolo). Ovviamente manca il contatto col pubblico, ma comunque l’artista, in questo modo, riesce a mantenersi in allenamento in attesa del ritorno alla normalità o, come sostengono in molti, aspettando un nuovo inizio.

Maria Giovanna Depalma


Pubblicato il 12 Febbraio 2021

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio