A rischio la prossima programmazione agricola regionale
E’ a rischio in Puglia la prossima programmazione agricola regionale per il periodo 2014-2020. Infatti, con un documento di 72 pagine e ben 640 osservazioni, la Commissione europea ha rispedito al mittente il nuovo Psr (Piano di sviluppo rurale) della Puglia, presentato ad ottobre scorso dalla Regione Puglia, criticando duramente l’operato regionale sul Piano. Per il Psr 2014-2020, l’ammontare dei fondi complessivi a disposizione della Regione Puglia è pari a 1.637.881.000 Euro di cui 990.918.000 forniti dal bilancio dell’Unione europea e 646.963.000 dall’Italia, di cui 452.874.100 a carico dello Stato e 194.088.900 come quota di cofinanziamento regionale. Secondo alcune indiscrezioni trapelate a livello romano uno degli aspetti più censurati del Psr Puglia (2014-2020)da parte dell’Unione europea è la vaghezza di alcune sue parti che sarebbero state addirittura definite “incomprensibili” dalla Commissione. Ora, però, c’è tempo fino a settembre prossimo per fornire all’Unione europea i chiarimenti necessari e la riformulazione del Psr. Quindi, al momento l’unica certezza per gli operatori pugliesi del settore primario è che, in assenza del nuovo Piano, la presentazione delle domande per accedere agli aiuti comunitari è slittata a quando, e se, il futuro Psr sarà approvato dalla Commissione europea. Inevitabile, nel corso di questa campagna elettorale di rinnovo del consiglio regionale ed elezione del presidente, la pioggia di critiche sul governo regionale uscente di centrosinistra a guida Vendola e, in particolare, sull’assessore all’Agricoltura Fabrizio Nardoni. “Ennesima prova di incompetenza” ha esordito il deputato pugliese del M5S Giuseppe L’Abbate, capogruppo in Commissione agricoltura della Camera, che ha inoltre dichiarato: “La Commissione europea ha sonoramente bocciato il Psr presentato dalla Puglia, richiedendo una serie di modifiche e mettendo in evidenza l’approssimazione con cui è stato realizzato”. La Puglia, caso più unico che raro in Italia, nonostante possa contare su tre università pubbliche dove, in due di queste, sono presenti professori e ricercatori che si occupano di economia e politica agraria, non ha mai coinvolto il mondo scientifico ed accademico sia nelle attività di analisi sia di redazione del piano. I ritardi che ne conseguiranno saranno mostruosi, pari alla enorme entità dei fondi. Parliamo di oltre 1,6 miliardi di euro per i prossimi 7 anni!” E, continuando, il deputato penta stellato aggiunge: “Poi ci si chiede il perché dell’emergenza Xylella, si fanno appelli al ‘facciamo in fretta’ come l’europarlamentare De Castro o ci si stupisce dello stato di perenne crisi assistenzialistica in cui sono abbandonati i nostri agricoltori”. “Eppure – rileva L’Abbate l’assessore all’agricoltura Nardoni rassicurava che era tutto in ordine e che sarebbero presto partiti i primi Psr. Quella che rappresenta una delle programmazioni cardine per l’economia pugliese è affidata al pressapochismo, all’incompetenza e quasi alla strafottenza di chi preferisce gestire per proprio conto piuttosto che unire le menti pugliesi a beneficio di tutta la popolazione della nostra Regione. Questo è il regalo che ci lascia la giunta Vendola prima di andare definitivamente a casa: 1,6 miliardi di euro di possibili investimenti sospesi”. Anche dal fronte del centrodestra non mancano gli attacchi al governo Vendola e all’assessore Nardoni sulla formulazione del nuovo Psr pugliese respinto dalla Ue. Il salentino Luigi Mazzei, consigliere regionale uscente di Fi ed ora candidato nella lista “Oltre con Fitto” in apposita nota ricorda: “Quando denunciammo i ritardi nella presentazione del Psr, gli ineffabili componenti della Giunta ci risposero che era meglio inviarlo a Bruxelles per ultimi, in modo da conoscere i pareri dell’Ue su quelli delle altre Regioni e regolarsi di conseguenza”. E poi lo stesso Mazzei ironicamente commenta: “È quasi clamoroso vedere che nonostante la Puglia sia stata l’ultima Regione a trasmetterlo, il suo Psr sia ‘incomprensibile’, impresentabile tanto da essere bocciato”. Sulla stessa lunghezza d’onda di Mazzei è l’intervento del deputato “fittiano” Rocco Palese che ha dichiarato: “Non sorprende che l’Europa abbia pesantemente bocciato il Piano di Sviluppo Rurale della Regione Puglia su cui abbiamo sin da subito lanciato allarmi in primo luogo per il ritardo di 6 mesi con cui è stato mandato a Bruxelles, poi per i contenuti, incuranti delle emergenze del settore agricolo e improntati, invece, a sprechi, clientele e tornaconti elettorali. Alle nostre denunce sulle decine di milioni di euro destinati a informazione e comunicazione e al nulla stanziato per l’emergenza Xylella, si aggiungono le pesanti critiche dell’Europa”. Ma a criticare l’uscente governo regionale di centrosinistra non sono soltanto i penta stellati, perché anche tra i candidati del centrosinistra al consiglio regionale c’è chi, come Luigi Inneo, presidente del Copagri, in lista con “La Puglia con Emiliano” che attacca durante l’assessore Nardoni, per la pesante bocciatura dell’ Ue del Psr pugliese. “Ancora una figuraccia da parte della Regione Puglia e, in particolare, di chi ci ha rappresentati dopo aver raccolto la fiducia degli elettori” è questa la premessa ai commenti di Nardoni riportata nel comunicato che il candidato della lista di Emiliano ha diramato a proposito del Psr pugliese censurato dalla Commissione europea. L’unico politico a difendere l’operato della Regione Puglia per il nuovo Psr è invece l’assessore regionale uscente all’Agricoltura, Nardoni per l’appunto, che in piena campagna elettorale si è visto costretto finora ad affrontare in proprio, ma soprattutto in solitudine, il fiume di critiche che stanno piovendo sulla maggioranza di centrosinistra uscente alla Regione, per la tegola dell’Unione europea sul prossimo Psr pugliese. Infatti, ha assicurato l’assessore all’Agricoltura (anch’egli candidato al consiglio regionale con la lista “Noi a sinistra” di Vendola e Stefano), che si è difeso assicurando: “Le osservazioni (ndr – della Ue) già chiarite in un incontro bilaterale. Il Psr-Puglia in approvazione tra luglio e settembre”. Una promessa, quest’ultima, oppure un auspicio dell’assessore? Infatti, con l’aria che tira alla Regione difficilmente i pugliesi si potranno fidare, visti i risultati finora conseguiti anche in Agricoltura.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 23 Maggio 2015