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A rischio oltre 4 milioni del fondo della dirigenza tra ritardi e guerre intestine

Non sono solo i problemi del concorso per duecento posti da funzionario e le relative stabilizzazioni di oltre quattrocento precari a impensierire l’assessore al Personale della Regione Puglia, Leo Caroli, ma anche le questioni improvvisamente urgenti concernenti i dirigenti pugliesi. Questioni messe nero sui bianco dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Direr. Sono state, infatti, proprio le maggiori sigle sindacali a indirizzare una breve, ma puntigliosa missiva in cui i segretari aziendali hanno posto all’attenzione della dirigente del Servizio Personale e capo Area Organizzazione dell’ente, Mimma Gattulli, i punti da porre senza perdere altro tempo al tavolo della concertazione di via Celso Ulpiani, a cominciare dall’applicazione dei provvedimenti approvati dalla Giunta da ben tre anni e rimasti tuttora lettera morta. Delibere importanti (nn. 2970 e 2971) che concernono la riparametrazione delle strutture dirigenziali, vale a dire la riorganizzazione di uffici e servizi dell’Ente guidati dai 209 dirigenti pugliesi, che poi in realtà sarebbero di fatto 159 unità, se si sottraggono i cinquanta ‘ad interim’ e i nove esterni, nominati ‘intuitu personae’ direttamente dal capo della giunta. Questioni che interessano la loro formazione per occupare degnamente i posti di comando, certo, ma che partono dalla revisione dell’organigramma dirigenziale all’interno della Regione Puglia, per rivedere il funzionamento degli ingranaggi della burocrazia, da ben sei anni ancora appese al filo. Eppoi c’è l’altra, assai più pressante, problematica della ricognizione ed utilizzo dei residui del fondo – dirigenza, soldi destinati a rimpinguare le buste paga degli stessi dirigenti, non si sa neppure se impegnati, ma di certo mai liquidati dal lontano 2008. Si parla di fondi ammontanti a oltre 4 milioni di euro che, trascorsi inutilmente i termini concessi dalla legge, adesso rischiano di andarsene in fumo a causa della prescrizione, con tanto di responsabilità amministrative e contabili di cui però, almeno per il momento, i segretari di Direr, Cgil Cisl e Uil parlano velatamente. Meno velate, invece, le richieste inoltrate anche stavolta per iscritto all’assessore Caroli una decina di giorni fa, attraverso una nota con cui si chiede “incontro urgente per confronto su problematiche inerente la separata area contrattuale dei dirigenti”. E a tal proposito i vari segretari aziendali Emanuele, Armenio, Merico e Mongelli lamentano “…il perdurare dell’ingiustificabile inerzia da parte delle strutture preposte nel dare attuazione ai provvedimenti giuntali nn. 2970 e 2971 del 28 dicembre 2010 (parametrazione delle strutture dirigenziali) attese, tra l’altro, le eventuali responsabilità che deriverebbero dalla perdita o riduzione delle risorse contrattuali già previste nel fondo della dirigenza”. Tutto questo senza scordare, si legge ancora nella nota spedita anche al Governatore Vendola, il “continuo stillicidio del numero dei dirigenti ed un preoccupante e proporzionale incremento di incarichi ad interim in assenza di un piano assunzionale che tenga conto delle graduatorie ancora valide del concorso concluso nel 2009”. Allora ricapitoliamo: da quasi tre anni ‘galleggiano un paio di deliberazioni adottate dalla giunta Vendola che interessa un fondo destinato ai dirigenti con 4 milioni e mezzo di euro, messi a bilancio, eppure giammai distribuiti, con gravissimo danno per gli aventi diritto. E cioè quei centocinquantanove dirigenti che, a occhio e croce, hanno già detto addio a un milione e mezzo andati in prescrizione, relativi all’annualità 2008: a chi potranno chiedere il risarcimento danni, visto che dal 2009 in poi al terzo piano dell’assessorato alle Risorse Umane s’era scatenata una durissima guerra intestina per occupare la poltrona di direttore d’Area occupata dal dottor Bernardino Notarangelo?

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 23 Ottobre 2014

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