Cronaca

A soqquadro il pianeta scuola: nella legge di bilancio nulla di buono

Tornano a protestare i precari più a lungo corso e bistrattati del settore pubblico. E così quest’oggi, a partire dalle dieci, l’Unione Sindacale di Base presiederà con gli insegnanti precari la sede degli Uffici Scolastici Regionali della Puglia. Niente di nuovo, visto che la carenza di personale non permette di garantire le necessarie condizioni di sicurezza e di incolumità degli alunni e rende sempre più difficile, per non dire praticamente impossibile, il regolare funzionamento degli istituti scolastici della Campania e della Puglia, soprattutto nelle scuole articolate su più plessi o con una considerevole presenza di alunni con disabilità. <<I dirigenti scolastici sono ormai costretti ad aumentare notevolmente i carichi di lavoro del personale di ruolo per cercare di gestire l’attività didattica con conseguenze che ricadono anche su famiglie ed alunni. La mancata conferma del personale aggiuntivo “Covid” ha una ricaduta negativa tanto per il personale amministrativo, quanto per i collaboratori scolastici -si legge nei comunicati già stampati e diffusi da Usb/Scuola – senza dimenticare anche gli effetti sulla didattica dell’assenza di docenti “covid”. l collaboratori scolastici, dato l’aumento dei carichi di lavoro, non hanno più il tempo materiale di attenersi scrupolosamente alle ultime disposizioni anti/Covid per tenere sotto controllo il rischio di trasmissione di microrganismi da persona a persona>>.  Ecco in sintesi le ragioni per cui gli Uffici Scolastici Regionali di Napoli e Bari verranno presidiati con le bandiere rosse del Sindacato di Base, chiedendo ancora una volta di discutere dell’esigenza di attivare ulteriori posti in deroga analogamente a quanto già fatto in Umbria, Sicilia, Marche, Cremona, Rimini, Monza, Sassari, Sondrio. Una richiesta certamente non risolutiva, ma che potrebbe garantire nell’immediato di affrontare la fase emergenziale, in attesa di un intervento definitivo che determini almeno la stabilizzazione dei posti in organico di fatto a partire dal prossimo anno scolastico. Ma il sindacato di base del comparto scuola ritiene pure necessario rivedere le tabelle degli organici di diritto del personale della scuola pubblica statale, aggiungendo nuovi parametri di calcolo utili a incrementare il numero di lavoratori per ogni profilo professionale. La conclusione dei rappresentanti dei lavoratori sono ancora più pesanti delle premesse. <<Ci attiveremo in altre azioni sindacali, anche nazionali, utili a responsabilizzare la politica sul tema degli “organici aggiuntivi”, chiedendogli di depositare e approvare un emendamento nella legge di bilancio. Lo sciopero generale del 2 dicembre e la manifestazione nazionale del 3 dicembre saranno due appuntamenti fondamentali per raggiungere i nostri obiettivi>>. Nelle nostre scuole ci sono circa 250mila precari ancora da stabilizzare e tutti indispensabili: per sindacati e parti sociali è giunto sicuramente il momento di investire nella scuola pubblica statale. Ma anche le premesse nella legge di bilancio dello Stato in discussione dinanzi ai rami del Parlamento a favore del pianeta/scuola sono davvero poco allegre…e non promettono nulla di buono per lavoratori, studenti e famiglie.

Francesco De Martino


Pubblicato il 25 Novembre 2022

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