Cultura e Spettacoli

A tavola con i Paladini

Uno dei più importanti dolmen di Puglia è quello di San Giovanni. Lo si può ammirare nelle campagne di Statte, a pochissima distanza da Taranto. Sfortunatamente è anche uno dei più trascurati. Confrontando foto di qualche decennio fa con l’aspetto che il monumento presenta adesso, salta agli occhi che alcuni pezzi sono scomparsi. Ci riferiamo ai lastroni che fungevano da pavimento alla ‘camera’ e a molte delle pietre (più piccole) che delimitavano il corridoio d’ingresso. Si può dire che i disonesti si siano fermati, ma unicamente per motivi tecnici, solo dinanzi al lastrone orizzontale e ai monoliti su cui esso poggia. Esiste una leggenda a proposito di quell’enorme pietra. Ne parla nel suo diario di viaggio una viaggiatrice inglese, Janet Ross, che nel 1888 visitò la nostra terra : “Anticamente su quella ‘tavola’ (la Ross non parla di dolmen di San Giovanni, bensì di Tavola del Paladino’ – n.d.r.) i Paladini imbandivano feste e banchetti per celebrare le vittorie che riportavano sui pagani, o almeno questo ripetono i contadini”. La leggenda segnala in che misura il mondo cristiano venne toccato dal gesto di Carlo Magno che nel 778, accompagnato dai suoi fidi, i celebri Paladini, scese in Spagna per liberarla dei Mori. Un gesto molto enfatizzato. In verità, quella, fu tutt’altro che una campagna fortunata. Conquistate Pamplona e Barcellona, Carlo aveva messo l’assedio a Saragozza. Alla notizia però di un’insurrezione dei Sassoni, nel timore di un’invasione della patria, Carlo franco abbandonò il campo e si mise in marcia verso la Francia. All’altezza dei Pirenei, nel varcare le gole di Roncisvalle, la retroguardia del suo esercito, che era guidata da Orlando (Rolando secondo altre versioni) cadde in un’imboscata e venne sterminata. I termini epici in cui Rolando e gli altri Paladini caddero giovò alla causa cristiana assai più che una vittoria. La Chanson de Roland che ne derivò, questa vetta della letteratura medievale francese, amplificò la fama dei paladini facendone dei giganti non solo dello spirito ma persino della carne. Si cominciò a favoleggiare di guerrieri, oltre che integerrimi ed invincibili (a meno di incappare in un traditore come Gano di Magonza), ma anche smisurati, enormi. E possono i giganti sedersi dietro un comune tavolo a festeggiare il trionfo del Vangelo sul Corano? Nasce da questo bisogno arcaico di esagerazione la leggenda della Tavola dei Paladini di Statte. Una leggenda che si ricollega al ben più antico mito (pagano) dei titani, i protagonisti della civiltà megalitica, i super uomini capaci a forza di braccia di sollevare menhir e comporre dolmen.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 15 Settembre 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio