Cronaca

“Abbaticchio precisa, ma non si scusa con i professionisti e la città”

Il tema sollevato dal sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, con una dichiarazione rilasciata nel corso dellacerimonia di inaugurazione di un Centro di Ascolto cittadino, presso la locale “Fondazione Villa Giovanni XXIII Onlus”, è sicuramente molto caldo, ma anche le polemiche e gli umori nella “Città dell’olio” per l’equivoco determinato dalla genericità delle accuse, apportate da Abbaticchio ai ceti professionali cittadini, evidentemente sono altrettanto bollenti. Infatti, alle precisazioni che lo stesso Abbaticchio ha ritenuto di effettuare, a seguito di un nostro servizio del 4 marzo scorso ed apparse sul numero del giorno 8 successivo, è giunta tempestivamente una dichiarazione di replica del presidente del Centro Studi “Sapere Aude”, Michele Coletti, che precedentemente alla nostra pubblicazione aveva tuttavia esortato pubblicamente il Primo cittadino, con una lettera fatta circolare sul circuito web locale ed anche da noi riportata, a scusarsi con i professionisti bitontini e con la città tutta, per l’indeterminatezza di quanto inopinatamente asserito.Ecco la sottolineatura dell’avvocato Coletti alle precisazioni del Primo cittadino:“Evidentemente il Sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, ha dimenticato le frasi effettivamente pronunciate nel corso della cerimonia di inaugurazione presso la Fondazione “Villa Giovanni XXIII Onlus”, del Centro di Ascolto, e il contesto nell’ambito del quale tali affermazioni sono state rese. Lo inviterei a riascoltarle.Ad ogni buon conto, una cosa è descrivere un fenomeno, altra cosa è imputare la responsabilità in ordine alla sua esistenza e al suo propagarsi, che invece richiede, a pena di inefficacia, specifiche e circostanziate denunce.Né può ritenersi stucchevole il giustificato rilievo rassegnato avverso le infelici affermazioni rese dal Primo cittadino di Bitonto, in quanto – come già detto – la denuncia di un fenomeno per essere prodromica a terapie efficaci deve essere accompagnata da precise imputazioni di responsabilità, altrimenti decade in un mero ed inutile esercizio demagogico.Riconoscere di aver sbagliato, e quindi porgere le dovute scuse, non è un fatto indignitoso, bensì un concreto esempio di intelligenza e di umiltà. Speriamo che il Sindaco riesca a cogliere il senso vero della reprimenda e della richiesta significata”.

 

 

 


Pubblicato il 10 Marzo 2022

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