Cronaca

“Abbiamo fatto l’impossibile per loro”

Continua la battaglia dei Tempesta, i coniugi baresi entrambi costretti sulla sedia a rotelle ed entrambi sotto sfratto esecutivo con figlia a carico. Anche ieri, davanti al modesto appartamento in affitto dei Tempesta a Poggiofranco, s’è presentato l’ufficiale giudiziario con l’intimazione di sfratto. Ma anche ieri, come già due mesi fa, è stato rinviato tutto, stavolta al 30 maggio con l’avviso, però, che si procederà all’esecuzione forzata, con l’ausilio della forza pubblica. Sono più di dieci anni che Gianna Tempesta le ha tentate tutte, per avere una casa popolare dal Comune ed evitare di arrivare a questo punto, ma non sono serviti a niente ricorsi al Tar e petizioni. Anche ieri la riposta dal Comune è giunta per bocca dell’assessore al Welfare, Ludovico Abbaticchio: “Negli ultimi dieci anni il Comune di Bari ha sostenuto l’intero nucleo familiare attraverso ingenti impegni economici e sinergie di servizi sociali, proprio in considerazione della particolare situazione dovuta alla disabilità motoria di entrambi i coniugi e per la  tutela dei bisogni e delle necessità della loro figlia minore”. Il Comune ha aiutato i Tempesta a saldare l’affitto con un contributo abitativo, ma dall’anno scorso anche questo è venuto meno, causa i soliti, maledetti tagli. Eppure i coniugi disabili baresi hanno partecipato al bando di concorso regionale per persone diversamente abili, appunto, indetto a febbraio 2009, ma in graduatoria sono arrivati 94° posto. Come mai? Abbaticchio spiega: “I signori Tempesta–Montrone, nonostante percepiscano un reddito mensile di circa 1.400 euro, relativo alle pensioni di invalidità e alle indennità di accompagnamento, hanno usufruito negli ultimi dieci anni, da parte del Comune, di circa 53 mila euro di ulteriori contributi alloggiativi e contributi economici per far fronte al problema alloggiativo e ad un eventuale  trasferimento abitativo, cosa a tutt’oggi dai coniugi non realizzata, nonostante la finalizzazione dei contributi già erogati allo scopo”. In aggiunta a tali contributi economici, il servizio sociale circoscrizionale e l’assessorato al Welfare hanno provveduto in questi anni a sostenere i coniugi e la minore con una complessa ed articolata rete di servizi e progetti in risposta a specifici bisogni assistenziali, sociali ed educativi derivanti dalla condizione di disabilità dei signori Tempesta-Montrone. “Dal 2004 il nucleo familiare –spiega ancora l’assessore comunale- usufruisce del servizio di assistenza domiciliare per disabili, a carico del Comune, per interventi che vanno dall’aiuto domestico, all’aiuto per spese e servizi, dall’accompagnamento per disbrigo pratiche, al supporto educativo e scolastico per la minore, secondo un programma specifico individualizzato a carattere domiciliare. Questo servizio, è chiaro che, nei riguardi del nucleo Tempesta, riveste un’attenzione del tutto particolare in considerazione della loro problematica situazione, attraverso un impegno notevole di ore, da parte dell’assessorato al Welfare, in grado di coprire tutte le necessità della giornata, con conseguente ingente costo economico, corrispondente a circa 28.900 euro all’anno, sempre a carico del Comune di Bari”. E non basta. È opportuno considerare che l’assessorato al Welfare, così come da Piano Sociale di Zona, fornisce il servizio di assistenza domiciliare ad altri 140 disabili gravi nella città, che  certamente non possono usufruire dello stesso supporto, in termini economici e in termini di ore giornaliere impegnate, di cui fruisce da anni il nucleo Tempesta. A ciò va aggiunto il Servizio Trasporto “Taxi a chiamata” gratuito, messo a disposizione dal Comune, per consentire loro di spostarsi più facilmente in città. Senza dire che a fronte degli impegni economici e di servizio estremamente rilevanti che l’amministrazione comunale barese s’è sempre assunta a favore del nucleo, va considerato che oggi l’assessorato al Welfare è costretto a fronteggiare una condizione generale di estrema e diffusa povertà che sta coinvolgendo un numero sempre più alto di cittadini e di nuclei familiari, anche con figli minori, sprovvisti di qualsiasi risorsa economica, di occupazione, di una casa, persino di parenti e reti familiari in grado di supportarli. Fatto sta che tra poco meno di venti giorni davanti a casa Tempesta potrebbero arrivare anche i Carabinieri, con l’ufficiale giudiziario e bisognerà proprio vedere dove troveranno un tetto Gianni, Gianna e la loro figlioletta. Anche per capire dove sta di casa il ‘Welfare’, in questa Città…..
 
Francesco De Martino
 
 
 
 
 


Pubblicato il 11 Maggio 2011

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio