“Abbiamo vinto una battaglia, ma la vera guerra continua”
Le associazioni dei malati hanno 'stoppato' una circolare che metteva a rischio la riservatezza dei malati di Aids
Per fortuna, qualche volta, succede che si vincano battaglie contro quei burocrati che, specie nel campo sanità, possono giocare gran brutti tiri ai cittadini/utenti, mentre però le guerre vere continuano e si combattano su altri fronti. Ma veniamo ai fatti e raccontiamo quest’ultimo ‘scampato pericolo’ per i malati Aids pugliesi, risalente al 19 luglio scorso. Allorquando il Direttore dell’Azienda Consorziale Policlinico di Bari – senza coinvolgere medici, infettivologi e tanto meno associazioni a tutela dei malati – diramava una circolare con cui avvisava che, a partire dal 1° settembre, non avrebbe dispensato più farmaci anti-retrovirali alle persone che vivono con l’Hiv/Aids. E che gli stessi dovevano approvvigionarsi presso le farmacie delle Aziende Sanitarie Locali di appartenenza, mentre si sarebbe provveduto a redigere e trasmettere alle varie Asl dela Regione, un “elenco dei pazienti suddivisi per tipologia
di terapia assunta”. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, anzi un vero attentato alla salute per le associazioni – CaMalila in primis – che il giorno stesso chiedevano la revoca di quella circolare che violava apertamente le norme sul rispetto della ‘privacy’, in particolare l’anonimato di quei pazienti che sarebbero stati costretti a recarsi alle farmacie del proprio distretto, per ritirare le medicine. Dunque, persone facilmente identificabili. Senza contare che la distribuzione “centralizzata” dei farmaci, smontata fin troppo frettolosamente dai vertici aziendali, garantisce un controllo maggiore dei medici: sia nelle terapie e sia per la disponibilità dei farmaci. Angela Calluso, presidente Cama/Lila, aveva messo subito in guardia anche su altri rischi. <<Se quella circolare del 19 luglio fosse rimasta in piedi, poteva rimanere scoperta la distribuzione dei farmaci, con gravissimo danno per la salute, visto che non è possibile farne a meno…neppure per un giorno. Cosa che, comunque, avviene spesso, poiché vi sono gravi ritardi nell’acquisto dei farmaci antiretrovirali>>. E così solo pochi giorni dopo, esattamente il 31 luglio, la Giunta Regionale accoglie le istanze di Cama/Lila e altre associazioni a difesa di salute e legalità, deliberando che “ con particolare riferimento ai farmaci antiretrovirali per il trattamento dell’Hiv, (…) la dispensazione diretta per l’utilizzo domiciliare avvenga con la massima riservatezza per gli assistiti; tale per cui, la consegna di tali farmaci dovrà continuare a essere effettuata tramite i centri che hanno in cura i pazienti, previo allestimento della dispensazione tramite le farmacie ospedaliere/territoriali di riferimento dei Centri aziendali”. Conclusione? <<Abbiamo vinto questa battaglia di dignità contro una decisione che avrebbe penalizzato tanti pazienti – spiega Angela Calluso – soltanto una battaglia, certo, considerato che la vera guerra sarà portare ‘a zero’ i contagi, ma con un serio programma di prevenzione che, però, da anni non viene affrontato>>.
Francesco De Martino
Pubblicato il 30 Agosto 2023