Cultura e Spettacoli

Abramo, il grande dubbio

La storia è nota : Volendo mettere alla prova la fedeltà di Abramo, Dio gli comanda l’estremo sacrificio. Abramo obbedisce, ma un attimo prima che il coltello affondi nella gola del povero Isacco, giunge dall’alto il contrordine. Il ragazzo è salvo. Però che un Onnipotente debba ridursi a mezzucci siffatti non dà da pensare? A scagionare  il Padreterno insorge Ermanno Bencivenga, autore di un testo in tre atti (‘Abramo’) in cui le cose vanno diversamente. Non ricevendo alcun contrordine, il Patriarca uccide il figlio. Mal gliene incoglie giacché a cose fatte il Cielo trova come significargli che ha sbagliato : Essendo quello un ordine apertamente fasullo, averlo preso per buono è segno di cattiva disposizione d’animo (innescata dall’invidia di un padre verso un figlio). Giusto pertanto il castigo, il rimorso della morte del povero Isacco… Inutili acrobazie del pensiero a proposito di una pagina poco felice del più grande successo editoriale della Storia. Se siamo ad occuparcene è perché Teresa Ludovico ha riadattato il testo di Bencivenga per farne oggetto di un allestimento targato Teatro Kismet che ha inaugurato la stagione 2015-2016  dei Teatri di Bari. All’interno di una scena algida e illuminata con effetto diafano (un buon lavoro quello di Vincent Longuemare), questo anti-luogo che somiglia ad una  sala operatoria e che odora di passato mentre al contempo manda di presente si consuma la tragedia di casa Abramo, chiamiamola così. Una tragedia annunciata dall’arrivo di due angioletti più simili a picciotti di Cosa Nostra che ad inviati celesti. All’ordine che viene dal sommo della Cupola, con disciplina da ‘affiliato’ Abramo non batte ciglio. Le conseguenze hanno poco di epico e molto di piccolo borghese : scenate, piatti rotti, rinfacciamenti, musi lunghi… Poi mentre Sara scivola nella pazzia, Abramo si chiude in un mutismo da casa di riposo. Con un senso di fallimento, lento cala il sipario. Teresa Ludovico (davvero brava nella parte di Sara) asciuga i tre atti originali in una frazione sola e dirige la messinscena col solito rigore, sapendo coniugare senza che entrino in contrasto tenerezza e senso dell’implacabile, humour e desolazione. Molto applauditi dagli spettatori che per otto giorni hanno affollato la platea del Kismet : Augusto Masiello, Christian Di Domenico, Michele Altamura, Gabriele Paolocà e Domenico Indiveri. – Prossimo appuntamenti della stagione dei Teatri di Bari : 5/6 novembre al Kismet con ‘Ma (di Linda Dalisi, regia di Antonio Latella) e 6/7 novembre al Nuovo Abeliano con ‘Namur’ (di Antonio Tarantino, regia di Teresa Ludovico).

Italo Interesse

 


Pubblicato il 3 Novembre 2015

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