Cronaca

Accademia di Belle Arti: tavoli & chiacchiere, a parte il contratto rinnovato

Cercasi sede nuova e più moderna per l’Accademia delle Belle Arti a Bari, anche perché ormai pare assodato che il Ministero della Pubblica Istruzione intenda farsi carico di una vicenda che sta facendo discutere parecchio, anzi troppo, in Città. Infatti, a parte i soliti articoli sugli ancora più soliti giornali, chiacchiere e fiumi di parole ai tavoli che puntualmente non approdano a nulla, le soluzioni per ospitare i futuri artisti pugliesi ancora si sprecano. Specie dopo che da qualche mese è stata scartata quella nella troppo lontana e disagevole Fiera del Levante. Possibili, invece, un altro progetto a piu’ lunga scadenza che potrebbe riguardare l’ex caserma Rossani ed uno da mettere in atto entro fine anno, praticamente ancora ‘top secret’ dietro al quale potrebbe esserci il solito, grande imprenditore che porta in dote un sacco di voti. Ma lasciamo perdere i ‘cattivi pensieri’, ovvero le solite chiacchiere di cui sopra specie da un mese a questa parte e torniamo al trasferimento delle storica sede di via Re David. Il problema e’ antico, si sa, ma e’ diventato di strettissima attualita’ nelle ultime settimane. Quando in ogni caso l’ex Provincia ha rinnovato il contratto di locazione con la società proprietaria per altri dodici anni, fino al 2027 e quindi ora il sindaco metropolitano ha deciso che bisogna lasciarli, quei locali, oramai insufficienti. E così, dal confronto di un mese fa tra lo stesso sindaco Decaro e il sottosegretario alla Pubblica Istruzione D’onghia, il primo risultato emerso e’ stata la convocazione immediata di un tavolo. Un altro tavolo? Ma certo, però allargato alla presenza dell’Agenzia del Demanio per individuare una sede provvisoria, in attesa di un progetto definitivo e della definizione delle competenze. La politica poteva rimanere a guardare? Macchè: il presidente della VI Commissione consiliare e consigliere regionale de ‘La Puglia con Emiliano’, nonché docente della stessa Accademia Alfonsino Pisicchio, ha partecipato anche lui al tavolo tecnico convocato a Roma dal sottosegretario all’Istruzione e all’Università, Angela D’Onghia, per discutere sulla futura sede dell’Accademia delle Belle Arti di Bari. “Una discussione molto proficua che ci permetterà di approfondire diversi aspetti, soprattutto le competenze istituzionali – s’è accodato Pisicchio, delegato dal presidente Emiliano per la Regione – La ricerca di una nuova sede è diventata ancor di più urgente all’indomani della decisione da parte della Città Metropolitana di rescindere tra sei mesi il contratto di locazione con i proprietari della struttura di via Re David che ospita attualmente l’Accademia. Una decisione che ha giustamente messo in agitazione i circa ottocento studenti e tutto il corpo docente. Il sottosegretario verificherà la disponibilità dal Demanio di immobili dismessi e in disuso da destinare temporaneamente all’Accademia, in attesa di una soluzione definitiva all’interno della ex Caserma Rossani”. Il sottosegretario D’Onghia alla fine dello scorso anno, tra le tante cose ha garantito che convocherà nell’immediato un tavolo, in cui sarà coinvolta anche l’agenzia del Demanio, che si occuperà di individuare degli immobili pubblici disponibili nell’area metropolitana di Bari. Un’operazione a costo zero che potrebbe consentire all’Accademia di trasferirsi in un’altra sede in tempi brevi. Contemporaneamente stiamo lavorando per dare una soluzione definitiva all’Accademia, che potrebbe trovare una collocazione all’interno della ex Caserma Rossani o nell’edificio dell’ex IPPAI. Il MIUR ha anche dato la propria disponibilità a finanziare la ristrutturazione di uno dei due immobili, scelta che ricadrebbe sulla struttura più adeguata a soddisfare le esigenze degli studenti”. Bene, dopo l’incontro romano dei primi di dicembre 2015 sembrano tutti contenti, certi che la soluzione della nuova e più moderna sede dell’Accademia spunterà dal cilindro di qualche politico o amministratore raffinato. Quando, però, nessuno ma proprio nessuno lo sa….

 

Francesco De Martino

 


Pubblicato il 15 Gennaio 2016

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