Cronaca

Acque agitate nel Pd pugliese in vista del congresso

Acque agitate nel Pd pugliese in vista del congresso regionale e, poi, nazionale del partito. Però, tra i nomi intenzionati a correre per succedere al segretario uscente, Enrico Letta, non figurano né il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, né il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro. Infatti, il primo ha reso noto, attraverso una dichiarazione rilasciata ad un’importante emittente televisiva locale, di non essere intenzionato a candidarsi, ma che invece sarà certamente della partita come ispiratore e sostenitore di una delle mozioni congressuali; mentre il secondo è forse in attesa di capire come si metteranno i fatti nel Pd nazionale e, soprattutto, chi potrebbe essere il candidato segretario vincente, per cui al momento e in “stand-by” anche con dichiarazioni al riguardo. Emiliano dal 2019 non è più neppure iscritto al Pd poiché, come si ricorderà, non ha rinnovato la tessera a seguito dell’ammonimento emesso nei suoi confronti nel 2018 dal Csm, per essere assurto dall’ottobre 2007 in poi a ruoli di partito (segretario e presidente del Pd pugliese, componente della direzione nazionale, etc.). Ruoli, questi, che invece sono preclusi per legge ai magistrati fuori ruolo anche quando questi ultimi sono in aspettativa (come nel caso di Emiliano) per motivi di cariche istituzionali elettive. Perciò a molti non è chiaro come il governatore Emiliano possa intervenire in dinamiche interne al Pd, con la presentazione di mozioni od organizzazione di correnti, almeno fino a quando persisterà nel suo stato di incompatibilità professionale e, quindi, anche da non iscritto al partito. Fatti che, invece, qualora si verificassero, potrebbero forse determinare per Emiliano l’apertura di un nuovo contezioso disciplinare presso l’Organo di autogoverno dei giudici, oltre che una contestazione interna al Pd nazionale. Comunque, prescindendo dalle intenzioni di Emiliano per il prossimo congresso dem, la cocente sconfitta elettorale delle politiche del 25 settembre scorso sta facendo salire nelle ultime ore, anche in Puglia, la tensione interna ai dem in vista del congresso. Mentre la nascita lampo del nuovo governo di centrodestra, guidato dalla leader di “Fratelli d’Italia”, Giorgia Meloni, sta determinando un’agitazione interna al partito di Letta ancora maggiore di quella causata dalla pesante sconfitta elettorale dello scorso fine settembre, tanto che nel Pd si ipotizza un’anticipazione del congresso nazionale rispetto a quanto annunciato precedentemente. Ossia a gennaio anziché a marzo e, conseguentemente, l’anticipazione anche dei congressi locali che devono precederlo. Infatti, il segretario uscente, Letta, ha convocato per venerdì prossimo a Roma la direzione nazionale del partito, per stabilire regole e modalità con le quali si celebrerà la fase congressuale, ed in questa stessa data saranno stabiliti verosimilmente anche i tempi entro i quali si svolgerà il congresso dei dem per scegliere il suo successore. Gli aspiranti segretari dem, come già riferito in altro precedente servizio, al momento sono sei: Stefano Bonaccini, Elly Shlein, Dario Nardella, Paola De Micheli, Enzo Amendola e Matteo Ricci. Tra questi il più quotato pare essere il presidente della Regione Emilia-Romagna, Bonaccini, che – a detta di qualche bene informato – in Puglia, oltre ad essere in contatto con Decaro, sarebbe anche in buoni rapporti con altri autorevoli rappresentanti pugliesi del Pd che non risultano al momento allineati né con Decaro, né tantomeno con Emiliano. Però, ogni considerazione sui possibili sviluppi congressuali futuri del Pd sarebbe sicuramente prematura ed azzardata. Soprattutto se si tiene conto che il partito di Letta, dopo l’esito elettorale ultimo, al suo interno è una vera e propria “polveriera” pronta ad esplodere.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 26 Ottobre 2022

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