Cronaca

Acquedotto Pugliese: tra le incertezze anche il futuro dei lavoratori del ‘call center’

E’ stato il presidente della II Commissione (Affari Generali e Personale) della Regione Puglia, Cosimo Borraccino, a tornare sulla trasformazione dei rapporti di lavoro a termine in contratti a tempo indeterminato all’interno dell’Acquedotto Pugliese. Il suo interesse è stato destato dalle notizie trapelate dal Consiglio di Amministrazione dell’ente Acquedotto Pugliese riguardanti la decisione di non trasformare in contratti a tempo indeterminato i rapporti di lavoro a termine di ventiquattro lavoratori (otto tecnici e ben sedici impiegati all’interno del ‘call center’) che scadranno nel prossimo mese di marzo. La motivazione addotta a supporto di questa scelta risiederebbe nell’incertezza interpretativa in ordine alla corretta applicazione del cosiddetto ‘decreto Madia’ sulle stabilizzazioni, e nel fatto che non c’è ancora alcuna garanzia circa il futuro di AQP visto che, come noto, il 31 dicembre 2018 scadrà la concessione per la gestione del servizio idrico integrato e, a tutt’oggi, la Regione Puglia pare brancolare nel buio sul futuro del più grande acquedotto d’Europa. E così a pagare incertezza normative, di mercato e finanziarie, sarebbero come sempre i lavoratori. Borraccino non ci sta. <<La scelta di non procedere con la trasformazione dei contratti a termine di questi lavoratori sembra in netto contrasto con le recenti assunzioni fatte da AQP, a settembre, di venti lavoratori a tempo indeterminato e a questo proposito ci chiediamo: come mai per questi lavoratori non c’era alcuna incertezza sul futuro, mentre per i lavoratori precari si pone il tema della scadenza della gestione del servizio idrico? Tra l’altro –continua il consigliere di Sinistra Italiana – risulta anche che nei mesi scorsi sono già stati trasformati contratti a termine in rapporti a tempo indeterminato. Perché ora per questi lavoratori tale strada diventa impraticabile, determinando una evidente e intollerabile disparità di trattamento? Non vorremmo che non stabilizzare i dipendenti a termine del “call center” voglia in realtà preludere ad una esternalizzazione di questo servizio, come già denunciato tempo fa dalle organizzazioni sindacali. Anche per questa ragione è urgente che la Regione Puglia proceda celermente verso la ripubblicizzazione di Acquedotto Pugliese con la costituzione di una Azienda Speciale, al fine di tutelare e garantire al meglio i lavoratori che rischiano di perdere la loro occupazione>>. Ecco perché continua l’impegno dei consiglieri di maggioranza a via Capruzzi per la soluzione di quest’altra vertenza, garantendo soprattutto a chi lavora un futuro stabile all’interno dell’ente di via Cognetti.

 

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 14 Ottobre 2017

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