Adamo ed Eva… la Grande Guerra
Il più antico fronte di guerra della Storia è ancora caldo. E’ ragionevole pensare che resterà tale sino alla fine del mondo. Un possibile cartellone della commedia umana annuncerebbe che anche oggi, a grande richiesta, va in scena ‘Donna contro Uomo, e viceversa’. Lo spettacolo divide la critica da tempo immemorabile. C’è chi parla di dramma sottile, altri pretendono sia una farsaccia. Affatto lusinghieri, poi, i commenti relativi al cast. A tale proposito, tuttavia, ci permettiamo d’andare controcorrente : Gli attori, questi coscritti dell’esistenza, non se ne vogliano reciprocamente se recitano male, ciò essendo imputabile ad un cattivo Copione e ad una Regia rovinosa… Scherziamo? Mica tanto. Venerdì scorso al Bravò davano ‘Adamo con(tro) Eva’ di e con Barbara Grilli e Antonello Loiacono. Un “viaggio semiserio” nell’Amore che dai giorni della Genesi a quelli nostri vede gli autori-interpreti avventurati sul più accidentato percorso. Un viaggio che pur sfiorando i Maestri della drammaturgia (particolare spazio ha preso una scena di ‘Canicola’ di Rosso di San Secondo) si snoda secondo cadenze prevalentemente cabarettistiche. ‘Adamo con(tro) Eva’ si articola intorno a un canovaccio ‘aperto’, nel senso che qui l’interazione con la platea offre spesso il destro all’improvvisazione. Grilli e Loiacono ne approfittano a piene mani, anche a costo di incappare in luoghi comuni e di lasciarsi travolgere dal gioco. Ma anche quando si scende nel goliardico, il divertimento in platea non conosce flessioni (considerazione, questa, che ci pare doverosa dal momento che alla fine dei conti resta il pubblico l’unico giudice a teatro). Quanto alla coppia Grilli-Loiacono, i due giovani e promettenti attori funzionano abbastanza bene : all’agitato entusiasmo di lui, risponde con efficacia l’atteggiamento sornione di lei. Atteggiamenti tipicamente maschile il primo e femminile il secondo? Avremmo detto la stessa cosa a parti invertite. In ‘Adamo con(tro) Eva’ si scherza con leggerezza e bonario senso polemico, senza volgarità, senza pretendere di pervenire a una qualche conclusione : le somme (se vuole e se può) le tiri lo spettatore. “Possiamo vivere su Venere, su Marte o su qualsiasi altro mondo – sono le parole con cui si chiude lo spettacolo – ma noi continueremo a cercare quella completezza che non gli Dei, ma gli uomini hanno imparato a chiamare Amore”.
Italo Interesse
Pubblicato il 1 Marzo 2016