Addio certificati: chiusi gli uffici demografici per carenza di personale
Può chiudere un intero municipio in un grande comune del Mezzogiorno che chiamano metropoli, in un quartiere come il Libertà, per colpa della carenza di personale? A Bari è accaduto poco alla volta, tanto che nel giro di un anno e mezzo gli uffici dell’ex Circoscrizione di Via Trevisani prima restavano chiusi al pubblico a singhiozzo, a causa proprio della mancanza di personale in servizio, fino a quando, un mesetto fa, hanno proprio chiuso i battenti. Addio uffici demografici di via Trevisani, compreso il tanto strombazzato sportello dell’Amgas. Luigi Cipriani, segretario del Movimento “Riprendiamoci il Futuro” nonché consigliere comunale per diversi anni seduto tra i banchi delle Opposizioni, ha ancora un diavolo per capello. E con tanto di comunicato – stampa lui che ha denunciato ‘urbi et orbi’ la cosa fin da gennaio dell’anno scorso, ora promette di tornare da dare battaglia sull’argomento: “gli uffici dei servizi demografici, del quartiere Libertà, prima restavano chiusi a causa della carenza di personale, un paio di giorni a settimana. Questa era l’amara conseguenza di essere amministrati da gente che ha come requisito la sola tessera di partito. Alla luce di tutto questo, chiederò l’immediata rimozione dell’Assessore ai servizi demografici in quanto questa grave inadempienza è riconducibile alla interruzione di pubblico servizio!>>, spara a zero Cipriani dopo aver capito che la chiusura degli uffici civili è praticamente definitiva. L’assessore alle Risorse Umane del Comune di Bari Angelo Tomasicchio ha cercato a suo tempo di chiarire come le carenze di organico in tanti uffici e sportelli del Comune di Bari rappresentino ormai un problema endemico e non più un’emergenza momentanea. Un problema per risolvere il quale amministratori e dirigenti sono oramai costretti a combattere ogni giorno in quanto alla pianta organica già ridotta all’osso, ogni giorno bisogna fare i conti con le richieste di ferie, permessi, norme sull’assistenza disabili (L. 104/92), permessi sindacali, malattie, eccetera. A Bari, insomma, il funzionamento degli uffici pubblici che sono anche regionali ed ex provinciali, ha raggiunto un livello non piu’ sostenibile per la grave carenza di organici, per cui la situazione logistica sta gradualmente annullando i servizi ai cittadini. Alla Motorizzazione civile, per esempio, la carenza di organici arriva al 40%, ancora oltre negli uffici semideserti di una Città Metropolitana che dovrebbe occuparsi della sicurezza su circa duemila chilometri di strade e per centinaia di edifici scolastici, per non parlare degli uffici giudiziari. Ma Cipriani non vuole sentire ragioni: <<Quando ci sono emergenze l’amministrazione pubblica dovrebbe sapere bene cosa fare per richiamare i suoi dipendenti in servizio, specialmente se si tratta di tenere aperti uffici demografici, come nel nostro caso, che servono perlopiù anziani che non sanno certo servirsi di altri servizi informatici”. Ed ora, alle esigenze dei cittadini che risiedono al Libertà, potranno rispondere solo gli sportelli della sede centrale di via Murat, aspettando che il movimento civico guidato dall’ex consigliere comunale affili le armi per la riapertura di quelli in via Trevisani…
Francesco De Martino
Pubblicato il 30 Giugno 2018