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Addio Klas Ingesson, il guerriero si è spento

Il guerriero di tante battaglie sportive e di quelle fuori dal campo, ha combattuto fino all’ultimo minuto la malattia che lo ha afflitto, ma non ce l’ha fatta. Klas Ingesson è morto tra martedì e mercoledì notte, a causa delle complicazioni del terribile mieloma diagnosticato soltanto nel 2009. Si era sottoposto anche al trapianto di cellule staminali per cercare di arginare la malattia, ma ciò non è bastato al ‘gigante buono’ che ha allenato con successo sino a quasi dieci giorni fa. Calciatore e uomo connotato sempre da grande fair play, è stato sempre amato da tutte le tifoserie della squadre in cui  ha militato, a prescindere dalle rivalità sportive, lascia un dolore e vuoto profondo in un calcio d’altri tempi in via di estinzione. Oltre alla moglie Veronia, i figli Martin e David, lo piangono le società sportive del Goteborg, Mechelen, Psv, Shefield, Bari, Bologna, Lecce e Marsiglia oltre a cinquanta presenze con la maglia della nazionale svedese. A Bari i tifosi, i suoi ex compagni di squadra, addetti ai lavori ed avversari del tempo, se lo ricorderanno per sempre e memorabile nell’anno della promozione dalla B alla A quando alla guida c’era Eugenio Fascetti, furono le sue doti spiccate di leader, quando dopo una sconfitta del suo Bari affrontò i compagni nello spogliatoio, guardandoli in faccia e scuotendoli, e da lì risalirono la china conquistando un insperato successo con la Curva Nord barese che era in contestazione in quel periodo (per la precedente gestione societaria). Klas Ingesson non era solo un leader, ma uno che quando era in campo non si arrendeva mai, uno sportivo di esempio per gli altri giocatori e nuove generazioni. La malattia, purtroppo, l’aveva ridotto sulla sedie a rotelle ed in uno stato fisico precario, ma ciò nonostante ha continuato ad allenare con la forza del suo staff, della sua famiglia e dei giocatori che l’hanno sempre seguito senza mai tirarsi indietro.Noi, scegliamo di ricordalo da combattente, da guerriero indomito che è stato anche nella malattia.

 

M.I.

 


Pubblicato il 30 Ottobre 2014

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