Cronaca

Adesione alla “Ready”, ma prima decide la Giunta poi se ne discute in Consiglio

Il neo governatore pugliese, Michele Emiliano, ha fatto approvare dalla Giunta l’adesione della Regione alla “Ready” (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) prima che sulla mozione si pronunciasse il consiglio, avvalendosi del fatto che la competenza al riguardo è dell’esecutivo e non dell’Assemblea regionale. Infatti, la discussione della mozione ha fatto seguito al provvedimento di adesione alla Rete deliberato dalla Giunta regionale martedì sera, mentre il consiglio era convocato mercoledì mattina con all’odg l’argomento affrontato meno di 24 ore prima dall’esecutivo. E per tale motivo, evidentemente, nella seduta di consiglio regionale di ieri, il Pd con Ruggero Mennea (primo firmatario), dopo l’illustrazione della mozione ne abbia chiesto il ritiro, considerandola ormai superata alla luce  delle decisioni assunte dal governo regionale. Però, la discussione nel merito è stata ammessa comunque dal Presidente dell’assemblea, Mario Loizzo, in quanto il documento nel frattempo era stato condiviso e sottoscritto anche dal M5S. La mozione precedentemente presentata  da alcuni consiglieri regionali del Pd (Mennea, Abaterusso Blasi, Lacarra, Mazzarano, Romano), e poi sottoscritta dal M5S, parte dal presupposto che persone omosessuali e transessuali sono ancora a forte rischio di discriminazione considerato che perdura una cultura condizionata da stereotipi e pregiudizi. Per la cronaca ricordiamo che nel 2006, su iniziativa di un gruppo di amministratori regionali e locali, fu costituita la Rete “Re.a.dy” con l’obiettivo di mettere in sinergia l’azione delle Pubbliche Amministrazioni, al fine di promuovere sul piano locale politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone omosessuali e transessuali, contribuendo a migliorare la qualità della vita e a creare un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi.  Tale associazione, attraverso la sottoscrizione di una “carta d’intenti”, aderiscono Regioni, Province, Comuni, Associazioni, Organismi di Parità. Ad oggi risultano iscritte alla “Ready” 7 Regioni (Toscana, Piemonte, Lazio, Marche, Emilia Romagna, Campania, Basilicata ecc.), 11 Province, 63 Comuni, 3 Organismi di Parità. Inoltre la stessa  Rete ha avviato, a livello nazionale, rapporti con l’Istat (Istituto nazionale di statistiche), il Miur (Ministero dell’Università e ricerca) e l’Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, costituito in modalità interforze tra Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato). Articolato e partecipato il dibattito consigliare che ha preceduto l’approvazione della mozione, votata dalla maggioranza, M5S e da Francesca Franzoso  di Forza Italia. Nella maggioranza si è espresso con voto contrario solo il capogruppo dei “Popolari”, Napoleone Cera. Due gli emendamenti approvati: uno del M5S  che ha modificato la mozione introducendo la “condivisione della decisione della Giunta regionale”; l’altro di Fabiano Amati che esplicita in maniera più dettagliata gli intenti della Rete “Ready” che non esplicitano obiettivi di diffusione di teorie tese a “disconoscere le innegabili differenze biologiche tra uomini e donne, ma l’ampliamento – nella prospettiva dell’antidiscriminazione e dell’inclusione – delle condizioni di dignità, diritto e parità tra tutte le persone, senza che in alcun caso rilevino le scelte affettive libere ed individuali”. La mozione con questi due emendamenti è stata poi approvata con 26 voti a favore e 13 contrari. Molti consiglieri assenti nelle fila della maggioranza, che però su questo provvedimento ha ottenuto il voto a favore del M5S. Nelle fila delle opposizioni, invece, il gruppo “Oltre con Fitto” (Zullo, Congedo, Perrini, Ventola) ha criticato pesantemente la delibera della giunta Emiliano di adesione alla “Ready” e la  mozione discussa ed approvata successivamente in consiglio. Infatti, i 4 rappresentanti “fittiani” alla Regione hanno al riguardo dichiarato: “Il centrosinistra regionale bene avrebbe fatto a destinare la stessa impellente attenzione dedicata all’adesione alla rete Ready anche alle tante problematiche che attanagliano famiglie, cittadini e imprese delle nostra regione. Questioni come sanità, lavoro, ambiente, economia, agricoltura, meritano di essere considerate, almeno alla pari, fra le priorità del governo regionale”. Inoltre, il gruppo regionale di “Oltre con Fitto” ha rilevato: “Quanto avvenuto oggi in Consiglio, peraltro, dimostra l’assoluto disinteresse del governatore Emiliano nei confronti dell’assemblea regionale. Non si può infatti dare un senso diverso alla scelta della giunta regionale di affrontare ed approvare ieri una questione sulla quale il consiglio avrebbe dovuto esprimersi il giorno successivo”. “Si tratta di un’occasione mancata – hanno pure eccepito i fittiani –  perché semplicemente ascoltare il dibattito consiliare, al di là delle diverse posizioni, avrebbe potuto fornire spunti di riflessione e approfondimento certamente utili anche ai lavori della giunta”. E, continuando nella nota di commento, hanno osservato: “Sono lontani non nel tempo, ma nei fatti le dichiarazioni del presidente Emiliano, quando in sede di illustrazione delle linee programmatiche aveva dichiarato di voler valorizzare il lavoro dei consiglieri regionali e del consiglio nel suo complesso”. Nel merito del provvedimento approvato dal consiglio regionale, in fine, hanno dichiarato: “L’aver rifiutato di inserire nella mozione l’impegno ad evitare la diffusione nel territorio pugliese di teorie tese a disconoscere ogni differenza biologica tra maschi e femmine, conferma il nostro sospetto su quale fosse il reale obiettivo del centrosinistra pugliese. E cioè la volontà non di adottare uno strumento per prevenire e contrastare ogni forma di intolleranza, discriminazione, omofobia e marginalizzazione personale e sociale – che ci avrebbe visto (come è ovvio che sia) favorevoli e sostenitori convinti – bensì di portare la teoria gender in Puglia anche nelle scuole, nei luoghi di educazione e socializzazione”.  Nessun esponente del gruppo Movimento Schittulli-Area Popolare, per protesta contro la scelta del governatore Emiliano di anticipare con provvedimento di Giunta  l’adesione della Puglia alla “Ready”,  è intervenuto  nel dibattito in Consiglio regionale. “Un atteggiamento – ha dichiarato il capogruppo di Mps-Area popolare, Gianicola De Leonardis – avallato dal Presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, dal quale ci si sarebbe aspettata una ferma condanna di quanto accaduto, in considerazione che l’adesione alla rete Ready era nell’ordine del giorno della seduta odierna”.Difficile però non considerare che, per chi conosce bene il governatore Emiliano, non è certo la prima volta che l’ex sindaco di Bari si contraddice nei comportamenti politici. Infatti, non a caso sono in parecchi, tra gli addetti ai lavori, a sostenere che per il neo Presidente pugliese sovente “Tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare”.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 29 Ottobre 2015

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