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Aeroporti di Puglia, fusione in vista con l’aeroporto di Napoli

Torna in pista come un fulmine a ciel sereno la privatizzazione della società di gestione degli scali civili in Puglia. L’hanno immediatamente ripresa, infatti, i politici regionali, la notizia della fusione tra le due maggiori società aeroportuali del Mezzogiorno, rilanciata la settimana scorsa su alcuni giornali finanziari. Ed è stato il Consigliere Cosimo Borraccino, Presidente della II Commissione (Affari generali e Personale ) alla Regione Puglia ad occuparsene attentamente, presentando un’interrogazione ‘urgente’ al Presidente del Consiglio regionale Loizzo sulla presunta fusione, appunto, tra la Società Aeroporti di Puglia e la Società di gestione dell’aeroporto di Napoli-Capodichino ‘GESAC’, partecipata per il 70% dalla F2i Aeroporti. Secondo indiscrezioni pubblicate dal quotidiano Milano Finanza, difatti, l’accordo tra le due società avrebbe già superato alcune delle procedure iniziali e sarebbe passata alla fase due-diligence. La società di gestione Aeroporti di Puglia, un vero e proprio patrimonio del nostro territorio, il cui Ente Regione Puglia ne è proprietario per il 99,9% delle azioni e il cui resto è partecipato da altri Enti pubblici, vanta finora per Borraccino una “…bella pagina scritta nella nostra regione, rappresentata da molteplici risultati positivi, che certamente non conosce eguali né in Italia né in Europa.Capace di gestire budget consistenti, realizzare interventi su scali pugliesi, per favorire l’arrivo di compagnie e di società pronte ad investire su nuove piattaforme. Assistendo oltre 6,2 milioni di passeggeri l’anno solo tra Bari e Brindisi, intercettando interessi economici ed industriali di aziende come Boeing che con ALENIA (oggi Leonardo) investono in Puglia, producono PIL e offrono lavoro e specializzazione professionale a migliaia di lavoratori pugliesi”. Conclusione? Borraccino chiede come mai la eventuale privatizzazione di Aeroporti di Puglia non sia stata avviata secondo il criterio di un bando pubblico, a garanzia di un procedimento trasparente e maggiormente garantista. <>, ha messo nero su bianco il consigliere di maggioranza”. Chissà cosa direbbe però il consigliere pugliese se sapesse, come forse pochi sanno e ricordano, che i rapporti tra la società pugliese e quella campana non sono certo nati ieri, anzi.  Già tre anni fa, per esempio, fu depositato un ricorso con parte ricorrente “Gesac – Gestione Servizi Aeroportuali Campani Spa” contro un “Bando di selezione a procedura ristretta – Cessione delle quote di maggioranza nell’Aeroporto di Salerno – Costa d’Amalfi Spa”. E oltre alla società consortile e a quella di gestione, all’Enac – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ai ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e delle Finanze, figuravano un altro paio di società che, a prima vista, parevano completamente estranei alla vicenda: Aeroporti di Puglia Spa e la società di gestione dell’aeroporto di Palermo Spa. Quest’ultima, per chi non lo sapesse, è la società che si occupa dell’Aeroporto di Palermo-Punta Raisi, partecipata al 41% dalla Provincia di Palermo, 31% Comune di Palermo, 22% Camera di commercio di Palermo, 4% Comune di Cinisi  e per il restante 2% altri soci minori. E allora, cosa c’entravano Adp e Gesap in quel ricorso, non avendo alcun legame con la società di gestione aeroportuale napoletana? Per quale motivo il ricorso presentato da Gesac vedeva tra le ‘resistenti’ anche le due società, pugliese e siciliana? E’ possibile, quindi, ipotizzare che si andasse al di là dei normali rapporti commerciali tra le due società aeroportuali e che fossero coinvolte nel ricorso dalla Gesac come potenziali “interessate” al bando di privatizzazione per rafforzare accordi futuri, già in pista nel 2013 e forse anche prima? Da segnalare, infine, un contratto stipulato qualche mese fa tra ENAC (ente di controllo nazionale) e la GESAC che prevede, per il quadriennio 2016-2019, investimenti complessivi per 44,28 milioni di Euro con la realizzazione di interventi atti a ottimizzare le attuali infrastrutture aeroportuali per assicurare un adeguato livello di servizi ai passeggeri. Tra gli altri lavori previsti dal Contratto di Programma vi sono anche l’ampliamento del terminal lato arrivi, la realizzazione di un polo tecnologico, la ristrutturazione delle piazzole di sosta degli aeromobili, l’adeguamento della taxiway nord e della strada perimetrale.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 4 Ottobre 2016

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