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Aeroporti di Puglia tra indagini e processi, i vertici però restano intoccabili

 

 

Sono ormai anni che nelle stanze di Aeroporti di Puglia si parla più di indagini, scandali, bandi e società costituite all’ultimo momento, processi e stipendi faraonici, mentre si dipanano i fili della matassa sui contratti sottoscritti con compagnie che scendono ai ‘disonori’ delle cronache più per cavilli, che per incentivare i loro voli dai nostri scali. E in mezzo ai blitz dei finanzieri che chiedono e sequestrano pile di bilanci, atti e documenti ci sono sempre (o quasi) gli stessi manager, dall’ex amministratore Mimmo Di Paola al direttore generale Marco Franchini, al capo amministrativo Patrizio Summa, nonostante critiche e attacchi. Anzi, più gravi sono le accuse formulate dagli investigatori e più si alza il velo; più l’ex Seap non procede a gare d’appalto, magari al contrario pubblicando una “semplice procedura negoziata senza previa indizione di gara” e più sono costretti ad ammutolire i nuovi politici d’assalto che chiedono la testa di Summa, Di Paola o Franchini. Eppure si tratta di contestazioni di tale gravità che – concludono spesso gli stessi consiglieri regionali più infuriati – non possono che portare all’azzeramento dei vertici della partecipata. Ma passano settimane, mesi, anni e nulla cambia nelle torri della nuova/vecchia Aeroporti di Puglia, affidata a chi, evidentemente, pur sottoposta al fuoco di fila di politici di opposizione e opinione pubblica, conosce bene come resistere tenendosi stretti ‘extra’, ‘benefit’ e stipendi. Per di più all’interno d’un grande ente pubblico/privato che, al contrario di ciò che accade in altre società controllate dalla pubblica amministrazione, non ha mai conosciuto ‘turn over’ o rotazione dei manager di livello apicale, come imporrebbe la legge. Ma la misura potrebbe essere colma, anche al di là delle semplici ragioni di opportunità e i prossimi mesi decisivi per il posizionamento di chi, qualcuno da quasi vent’anni, controlla gli equilibri nella società di gestione degli scali civili in Puglia. Qualche giorno fa il gup barese Depalo ha rinviato a giudizio per concorso in abuso d’ufficio continuato, tra gli altri, i veterani Di Paola, Franchini e Summa. Accusati – a vario titolo – di aver “intenzionalmente procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale” alla compagnia aerea Darwin Airline affidandole, senza appalto, “contributi pubblici” per una dozzina di milioni in favore di nuove rotte dall’aeroporto ‘Gino Lisa’ di Foggia. Il gup ha inoltre dichiarato il non luogo a procedere per prescrizione nei confronti di Di Paola e Summa con riferimento alla vicenda relativa a contributi per quasi 14 milioni di euro concessi alla compagnia Myair. “Sono anni che presentiamo interrogazioni per verificare il comportamento di Aeroporti di Puglia ai Ministri – ha ricordato il deputato Diego De Lorenzis, capogruppo pentastellato in Commissione Trasporti della Camera – e più volte abbiamo considerato anomalo e non trasparente il comportamento di AdP soprattutto per quanto riguarda gli appalti, gli affidamenti e i contratti. Abbiamo presentato interrogazioni a Governo e Ministero dei Trasporti ed è sconcertante che debba rispondere la magistratura, attivatasi proprio su denunce politiche”. Bisognerà per forza aspettare la fine di indagini e processi, tra scandali e prescrizione dei reati, per respirare aria nuova a via Enzo Ferrari?

 

 

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 1 Marzo 2017

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