Cronaca

Aeroporto-Ferrovie-SS16 Bis: a Palese danno continuo

L’Aeroporto , le ferrovie e la SS16 Bis le bestie nere dei cittadini di Palese, continuano  a fare danni mentre le istituzioni   latitano.Non vi è ormai nessun dubbio: la presenza dello scalo aereo sul territorio non ha portato nessun beneficio per la popolazione locale anzi, oltre ai vecchi problemi insoluti, l’attività  aeroportuale ne ha portati altri e molto più deleteri come pure contribuiscono all’odioso  fenomeno ed in maniera rilevante le Ferrovie e la SS16 Bis.Carlo Cirasola, dirigente del Movimento politico Schittulli, ancora una volta, denunzia pubblicamente la latitanza delle istituzioni per quanto riguarda  la tutela del territorio di Palese Macchie sotto tutti i punti vista .Il dirigente politico, innanzitutto, fa riferimento  al gravissimo danno, per la mancata espansione urbanistica, perpetuato a danno del territorio di Palese. Accenna poi alla enorme falcidia di alberi di ulivo e mandorlo perpetuata nel tempo e che ancora perdura per la continua espansione aeroportuale. Ma la cosa più grave a parere di Cirasola e la questione salute che per quanto riguarda l’inquinamento acustico  accomuna Aeroporto, ferrovie e SS.Bis  a danno della popolazione palesina.La tutela della salute di migliaia di Palesini  è fondamentale. Infatti da tempo  incombe sui cittadini  il rischio di patologie pericolose, fin qui sottovalutate dalle istituzioni e forse anche dagli stessi cittadini. Cirasola afferma che è dimostrato  da indagini epidemiologiche effettuate in altre città, la relazione diretta fra inquinamento da rumore e l’insorgere di malattie anche gravi.Il sindaco del Comune di Ciampino (Roma) tempo fa   chiese ed ottenne  un’indagine su 10000 cittadini a cura dell’Arpa del Lazio. Dalla disamina dei risultati risultò evidente  una stretta relazione fra l’attività del vicino Aeroporto e l’aumento della pressione arteriosa oltre ad un  senso di fastidio da rumore in molti cittadini che risiedevano vicino alla stazione aeroportuale.Maurizio Gubbiotti, coordinatore della Segreteria nazionale di Legambiente dopo aver visto questi  dati affermò che era un impatto ambientale molto pesante quello prodotto dall’aeroporto, non solo dal punto di vista acustico, ma anche atmosferico e avrebbe chiesto risposte serie delle Istituzioni, all’apertura della Conferenza dei Servizi in cui si sarebbe discusso del futuro dell’infrastruttura, in particolare della sua zonizzazione acustica (obbligatoria per Legge).Da noi la situazione è completamente diversa – dichiara Cirasola – e credo che le istituzioni e la dirigenza delle ferrovie e dell’Aeroporto  di Palese non siano interessate alla questione e fanno orecchi da mercante  sull’obbligo di legge per la zonizzazione acustica. Nel frattempo però il Comune di Bari si “becca” i soldi della tassa sui passeggeri. L’Arpa  Puglia – dice Cirasola- da quello che mi risulta, non ha fatto o reso pubblico alcun rilevamento sugli inquinanti chimici e fisici prodotti dagli aerei, treni e auto(SS16bis) riguardo  Palese e Macchie”.Sappiamo. conclude Cirasola, che c’è  stata una richiesta inoltrata dalla Commissione Europea all’Italia per via del mancato rispetto della direttiva n. 49 del 2002 (2002/49) che stabilisce la gestione del rumore ambientale nelle Regioni . L’Italia rischia una grossa multa per le inadempienze dei comuni oltre 250 mila abitanti e Bari rientra tra questi comuni.Se l’Italia sarà condannata, è da valutare seriamente una denuncia penale contro i responsabili pubblici e privati delle nostre parti per la grave omissione sull’inquinamento acustico ed inoltre  la costituzione di parte civile di tutti i palesini per i risarcimenti dovuti.

Gaetano Macina


Pubblicato il 27 Giugno 2013

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