Agenti senza piacere, Vigili con nostalgia
La recente protesta degli Agenti di Polizia Municipale dinanzi a Palazzo di Città si inserisce nel generale malcontento delle polizie locali d’Italia. Un malcontento che aspettava da tempo un pretesto per prendere vita. E il pretesto si è presentato quando lo scorso 31 dicembre gli Agenti di Polizia Urbana di Roma si sono assentati in massa dal lavoro innescando una polemica ancora aperta. I motivi per i quali a Bari si è fatto chiasso sono gli stessi che a Marsala, Viterbo o Udine. Piccole o grandi che siano le città, ogni Polizia locale è costretta, e con organici risibili, a svolgere alcune funzioni che spettano alle forze dell’ordine ma senza vedere riconosciuti i relativi diritti, a cominciare dal riconoscimento dell’indennità di rischio. Questi Agenti non possono vedere riconosciuta alcuna malattia professionale, non godono dell’assicurazione h 24 sull’arma d’ordinanza, devono fronteggiare senza protezione eventi potenzialmente a rischio come concerti, comizi, partite, cortei o sgomberi di campi nomadi. Non esiste Agente di Polizia Municipale a Bari con i capelli bianchi che non rimpianga il Corpo a cui apparteneva, quello dei Vigili Urbani. Ancora negli anni sessanta, da noi, l’essere Vigile collocava questa figura più in alto nella scala sociale del suo ‘discendente’ dell’era globale. I Vigili, anzi le Guardie come si diceva allora, avevano più autorevolezza ed erano temute. Bastava minacciare il ricorso ‘alle Guardie’ per mettere fine ad un sopruso. In piedi sulle pedane circolari al centro degli incroci questi uomini regolavano il via vai di bici, moto, carrozze e auto con solennità da direttore d’orchestra. Giravano anche in bicicletta e non graziavano nessuno, dai monelli che giocavano al pallone per strada alla casalinga che sciorinava i panni sulla pubblica via. Se passava un corteo funebre la Guardia si metteva sugli attenti. .. Un riflesso di questo carisma era la Befana del Vigile : Il giorno della Befana gli automobilisti usavano depositare doni intorno alle pedane circolari per la direzione del traffico. Altri tempi. Sempre temute, le Guardie a Bari erano anche odiate. Sprezzantemente i baresi, alludendo ai pochi casi di abuso d’ufficio, bollavano questi uomini con un irriguardoso : la Uardie mangiapane (a tradmijnde). Qualche volta questa cattiva disposizione d’animo dava vita a situazioni amene : Nell’immediato dopoguerra le nostre Guardie usavano un baschetto che somigliava ad una zuppiera. A seguito di non sapremmo dire quale polemica, un settimanale cittadino (il Papioll) pubblicò vignette umoristiche dove le Guardie erano messe alla berlina per via dello loro ‘zuppiera’. Le vignette incontrarono un tale successo che i più insolenti presero a rivolgersi alle Guardie col nuovo epiteto. Persa la pazienza, il Comando cose ai ripari facendo fioccare denunce per ‘atteggiamento irriguardoso’. I grandi la finirono e attaccarono i ragazzi. Appostati, aspettavano che la Guardia capitasse a tiro per urlargli ‘Zeppjiiiire… op!’ e via a gambe levate…. Poi le divise cambiarono e il caschetto di derivazione coloniale venne sostituito da un comune berretto a visiera. E della storia della zuppiera rimasero a ridere solo le Guardie ai limiti della pensione.
Italo Interesse
Pubblicato il 14 Febbraio 2015