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Agenzie secondo Emiliano: alla canna quella alla protezione ambientale

C’è sempre aria di tempesta attorno alle agenzie regionali pugliesi, da un po’ di tempo a questa parte, che si tratti di agenzie – carrozzoni come quella che doveva curare la ‘Xylella fastidiosa’, buttata già fortunatamente a colpi di ‘niet’ in Aula Consigliare in Via Capruzzi, o come quella all’ambiante, rimasta quasi a secco nell’indifferenza di chi manovra nelle stanze dei bottoni. “Fanalino di coda per disponibilità di risorse finanziarie e umane: questa è la realtà dell’Arpa Puglia. Una fotografia che la dice lunga, ancora una volta, sulle priorità del Governo Emiliano, che sperpera denaro pubblico per creare agenzie inutili e clientelari, mentre tiene a stecchetto quelle strategiche e che funzionano”, manda a dirle “chiaro e forte” il consigliere Domenico Damascelli di Forza Italia, durante l’audizione di ieri mattina in V Commissione Ambiente. Commissione convocata in via d’urgenza proprio per fare il punto su organizzazione e programma operativo dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Puglia. “La nostra Arpa – ha prontamente rilanciato Damascelli – viene penalizzata, non essendo posta nelle condizioni di svolgere i propri compiti al meglio. In tutte le Regioni d’Italia l’Arpa rappresenta un’agenzia istituzionale strategica, a cui competono funzioni specifiche di enorme rilevanza, ma a quella della Puglia il Governo Emiliano assegna risorse finanziarie e umane di gran lunga inferiori rispetto a quelle erogate dalle altre regioni”. Eppure basta visitare il relativo sito web per ricordarsi che l’Arpa, Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente, è un organismo tecnico della Regione Puglia, istituito e disciplinato con Legge Regionale 22 gennaio 1999, n. 6, modificata dalla Legge Regionale 4 ottobre 2006, n. 27, di seguito denominata legge istitutiva. Dunque, l’Agenzia che attenziona l’ambiante in Puglia è nata ufficialmente da dodici anni ed è preposta all’esercizio di attività e compiti in materia di prevenzione e tutela ambientale, appunto, così come individuate dall’art. 4 della legge istitutiva del 2006, ai fini della salvaguardia delle condizioni ambientali soprattutto in relazione alla tutela della salute dei cittadini e della collettività. Vale anche la pena sapere che Arpa Puglia è dotata di personalità giuridica pubblica, nonché di autonomia tecnico-giuridica, amministrativa e contabile (art. 2 comma 1 L.R. 6/99), nei limiti del quadro di riferimento costituito dalla legge istitutiva della stessa, dalla Legge Regionale 30 dicembre 1994 n. 38, dalla Legge Regionale 4 febbraio 1997 n. 7, dalla Legge Regionale 16 novembre 2001 n. 28, nonché dalle altre disposizioni normative ed amministrative della Regione Puglia. Essa opera su tutto il territorio della regione ed è presente in ogni provincia coi suoi Dipartimenti Ambientali Provinciali (DAP). “Quando in Consiglio regionale – ha fatto sapere ancora il consigliere forzista – abbiamo denunciato che l’assemblea legislativa della Puglia si è trasformata in un agenzificio, puntavamo il dito contro la proliferazione di scatole vuote a scapito di agenzie efficaci e fondamentali. Come mai le risorse per istituire l’Arxia, che siamo riusciti a bloccare in Consiglio regionale, c’erano, mentre scarseggiano quelle destinate all’Arpa, che invece viene limitata nella sua operatività?” Ma anche il consigliere Direzione Italia, Francesco Ventola s’è levato a fianco dell’Arpa, per lui una di quelle agenzie la cui attività è essenziale per la salvaguardia della salute dei pugliesi. I controlli e i monitoraggi sull’Ambiente sono tali che permettono a tutti noi di sapere se l’aria che respiriamo o l’acqua che tocchiamo e beviamo (solo per fare due esempi pratici) sono salubri e non inquinate. “Non abbiamo dubbi sulle professionalità in campo, ma l’audizione richiesta dell’assessore all’Ambiente e del direttore Arpa, Bruno, nasceva dall’esigenza di capire se le organizzazioni territoriali dell’agenzia sono adeguate all’attività da svolgere o, come dubitiamo, non essendoci un organico adeguato e fondi sufficienti, parte dell’attività sia a rischio”. Il direttore dell’Arpa, per la verità, ha illustrato tutta l’attività dell’agenzia con grande dovizia di particolari, ma con altrettanta dovizia ha ammesso che andrebbe incrementata la pianta organica e investiti più fondi per ampliare le attività su tutto il territorio pugliese. Infatti, la sezione distaccata dell’Arpa a Barletta esiste solo sulla carta, proprio per la carenza di organico e di investimenti, nonostante il Comune abbia messo anche a disposizione una sede. Eppure nella Provincia Bat vi è tutta una serie di criticità ambientali che andrebbero continuamente monitorate. L’assessore Stea ha promesso che la situazione migliorerà, ma bisogna farlo subito col Bilancio che a breve sarà portato in aula”. Insomma, politica significa fare scelte e le scelte si misurano in base a dati certificati e numeri. Dunque è fin troppo evidente che l’Arpa, e quindi la tutela del nostro territorio, non stiano molto a cuore a Emiliano e Giunta. Di certo non quanto certi carrozzoni elettorali, giusto per distribuire favori e consulenze, com’è sempre accaduto alla Regione Puglia d’ogni coalizione, cricca e colore…

Francesco De Martino


Pubblicato il 12 Dicembre 2018

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