Agricoltura in agonia: ci mancavano i consorzi con 400 dipendenti senza stipendio
Squilla sempre più assordante il campanello di allarme sui consorzi di bonifica pugliese, mentre salgono ogni giorno di più paura e preoccupazione dei rappresentanti sindacali, essendo daccapo a rischio retribuzioni e futuro lavorativo per circa quattrocento dipendenti degli stessi consorzi. Ma andiamo subito al sodo: “le dimissioni dell’ex assessore pugliese all’agricoltura Di Gioia sono giunte in momento particolarmente delicato per il mondo agricolo pugliese e, come tale, colpisce fortemente i Consorzi di Bonifica commissariati di Puglia”, attaccano senza stare troppo a girarci attorno Paolo Frascella, Antonio Gagliardi e Dino Salvato, rispettivamente segretari regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil. “Siamo fortemente preoccupati – continuano Frascella, Gagliardi e Salvato- per la vita stessa dei Consorzi di Bonifica Bari, Taranto e Lecce-Brindisi, soprattutto perché sono indispensabili ulteriori risorse economiche da reperire in fase di assestamento di bilancio regionale per garantire il prosieguo delle attività consortili fino alla fine dell’anno”. E adesso un passo indietro, per comprendere meglio la situazione di quei famigerati consorzi che in Puglia purtroppo, nel tempo, si sono ridotti ad autentici carrozzoni. Senza più risorse e senza mezzi per raggiungere gli scopi per i quali erano stati creati, nel corso del…secolo scorso! Ma adesso, tornando al presente, il già dimissionario assessore pugliese all’Agricoltura Di Gioia, nella riunione del 26 giugno tenutasi nella sede dell’assessorato con le organizzazioni sindacali e alla presenza del Commissario straordinario Alfredo Borzillo, aveva preso atto della necessità di reperire risorse aggiuntive, pur apprezzando il lavoro che l’attività commissariale sta sviluppando per garantire la falcidia della debitoria, ridottasi per circa il 30%. Critico sul caos-consorzi spesso pure il Presidente Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, ben sapendo che il debito delle strutture commissariate non sarebbe mai scomparso d’incanto -assessore o non assessore dimissionario o meno….- passando la gestione dell’acqua dai consorzi ad AQP perché ormai è stato accumulato nei quasi 20 anni di gestione commissariale. Un altro debito pesantissimo creato non certo dagli agricoltori, piuttosto dal lungo commissariamento dei Consorzi Arneo, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara e Terre d’Apulia. Gli stessi in fusione col Consorzio di Bonifica del Centro – Sud che, in grave crisi economico-finanziaria, non sono in grado di garantire la vitale attività di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio. Ma ora più che mai, per regolarizzare i debiti pregressi dei singoli Consorzi in fase di fusione e soppressione, l’intervento finanziario della Regione Puglia appare indispensabile, come l’acqua per i pesci che boccheggiano, visto e considerato che infrastrutture e impianti non sono di proprietà dei Consorzi. E non possono in alcun modo ricadere sui consorziati. Consorziati che non hanno contribuito alla gestione negli ultimi vent’anni, oneri creati da gestioni commissariali e quindi da amministratori nominati dalla Regione, che avrebbero dovuto operare nel rispetto di indirizzi regionali. Eppure, come più volte anticipato dal Presidente Emiliano e dall’ex assessore Di Gioia, sarebbero da stanziare risorse per fronteggiare la debitoria pregressa, coprendo le spese di personale che andrà riorganizzato e meglio qualificato, ma riavviando pure le manutenzioni. Per concludere i segretari sindacali Frascella, Gagliardi e Salvato sono ridiscesi in pista perchè quanto prima la Regione possa salutare il nuovo assessore alle politiche agricole, scongiurando ripercussioni nefaste in un settore, quello agricolo, già martoriato da diverse difficoltà di natura climatico-ambientali, quali calamità e Xylella, o di natura economico-programmatoria, come ritardi atavici nell’applicazione del Piano di Sviluppo Rurale, progettazione. Eccetera eccetera eccetera…..
Antonio De Luigi
Pubblicato il 10 Luglio 2019