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Agricoltura, un bando per assumere altri collaboratori…e chissà quanti altri ne arriveranno

Terminata la corsa per approvare la tribolatissima legge sulla stabilizzazione, nell’Aula di Via Capruzzi una settimana fa, in Regione è cominciata un’altra corsa. Quella più importante e quasi da ultima spiaggia per approfittarne e non perdere il treno del posto fisso, magari facendosi assumere con tanto di contratto a tempo indeterminato entro la fine dell’anno. Come capiterà a una quarantina di fortunatissimi ex precari che, però, dovranno possedere i requisiti che la giunta (o la dirigente del servizio Personale) però, dovranno stabilire punto per punto. Nel frattempo c’è chi cerca di salire sulla diligenza dell’assunzione, con la pubblicazione di altre bandi e selezioni di personale che perfino l’Assostampa ha stigmatizzato. Parliamo d’un bando sulla comunicazione istituzionale alquanto singolare, un avviso pubblicato di recente dalla Regione Puglia per il conferimento di altri trentadue incarichi di collaborazione “coordinata e continuativa di durata biennale nell’area Politiche per lo sviluppo rurale”. Oltre alla fretta di pubblicare un bando per selezionare altri collaboratori a pochi mesi dalla fine legislatura, “…non passano inosservati i due incarichi di co.co.co per l’attività di comunicazione”, come si legge in una nota del presidente dell’Assostampa di Puglia, Raffaele Lorusso. “Come già in passato, la Regione – dice Lorusso – spaccia per comunicazione quella che, in realtà, è a tutti gli effetti, come si evince chiaramente dal bando, attività di informazione per la quale sarebbero richieste professionalità specifiche, ovvero giornalisti iscritti all’Albo professionale. Non si comprende, poi, come mai la genericità dei requisiti indicati nel bando sia accompagnata dalla richiesta di aver maturato almeno un anno di esperienza nella pubblica amministrazione, ricoprendo mansioni analoghe.  una contraddizione in termini che sarebbe auspicabile che l’assessore regionale all’agricoltura voglia chiarire con la stessa celerità con cui si è provveduto a pubblicare il bando”. Parole pesanti, specie se si tiene presente che la Regione Puglia i suoi giornalisti ce li ha già e in attività oramai da diversi anni, e cioè da quando la giunta Vendola ha messo piede negli uffici sul lungomare Nazario Sauro, a Bari. E dunque, a che cosa servono altri addetti alla comunicazione o, come dice l’Assostampa, all’informazione istituzionale vera e propria? “Il sindacato dei giornalisti pugliesi – conclude Lorusso nella sua nota – non vorrebbe trovarsi nella condizione di dover dare un qualche credito a quanti, in queste ore, alimentano il sospetto che ci si trovi di fronte ad un bando creato ad hoc per persone già note agli uffici dell’assessorato. Se così fosse, sarebbe una beffa per tutti i giornalisti precari o in cerca di occupazione in questi giorni di bufere continue, sul personale alla ricerca di una stabilizzazione, dopo tanti anni di servizio a tempo determinato, alla Regione. Ormai sembra un balletto senza senso, una specie di minuetto dai passi segnati, sempre uguali: sui giornali si pubblica un articolo su assunzioni di parenti e amici nella solita agenzia della Regione Puglia, il solito consigliere pugliese d Opposizione si indigna e presenta interrogazione –puntualmente rimasta senza risposta…- e fino al prossimo articolo nessuno parla più di Arif, Ares, Formez, Pugliapromozione, Innovapuglia, Apulia Film Commission, eccetera. Tanto per non andare lontano, il consigliere  Aldo Aloisi ha già presentato una interrogazione all’assessore alla Agricoltura e al presidente Vendola con cui chiedeva di conoscere quali procedure erano state utilizzate per l’assunzione di circa 150 operai per attività irrigue e forestali all’Agenzia Regionale Irrigui e Forestali (Arif). Aloisi è stato l’ultimo a esprimere “… il suo disappunto perché in un momento di crisi occupazionale queste assunzioni sembrano rispondere più a criteri di appartenenza e di conoscenza che di reali titoli”. Ma no…Aloisi però non si ferma e infatti sostiene che “…nessuno può utilizzare in maniera clientelare il bisogno di lavoro per cui chiede l’immediata revoca di tali assunzioni e l’attivazione di procedure legittime previste per l’inserimento nel mondo del lavoro anche se trattasi a tempo determinato”. In effetti, al di là della legge approvata martedì scorso dal Consiglio Regionale sulla stabilizzazione dei precari, manca ancora oggi un provvedimento che chiarisca le funzioni e competenze di agenzie, enti e società strumentali. Organismi che, evidentemente, stanno talmente sfuggendo al controllo da diventare come delle piccole Regioni nella Regione. Il rapporto tra dipendenti della sola Arif  e quelli di tutta la Regione Puglia (meno di 4mila) la dice lunga sulla necessità del Governo regionale d’intervenire subito su tutte le Agenzie e società partecipate scambiate per agenzie di collocamento- Passaggio difficile, se non impossibile, a meno di sei mesi dalle elezioni…

 

Francesco De Martino 


Pubblicato il 18 Novembre 2014

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