Cronaca

“Agroalimentare, siamo alla tempesta perfetta”

“Agroalimentare, siamo alla tempesta perfetta”: lo dice in questa intervista al nostro giornale l’ing. Mariana Bianco, titolare del noto brand Caffè Creme e Presidente Confindustria Bari Bat del settore agroalimentare.

Presidente Bianco: che cosa sta accadendo?

“Da un punto di vista formale le nostre esportazioni, almeno ad oggi, non sono bloccate verso i Paesi in conflitto. Tuttavia, ed è quasi normale, troviamo per le nostre merci evidenti problemi di logistica, penso ai porti del mar Nero. Questo comporta due cose. Da una parte difficoltà ad esportare, dall’altra ad importare e complica notevolmente le cose”.

A tutto questo si aggiunga (causato anche dalla guerra) l’aumento esponenziale del costo di gas, petrolio e materie prime…

“Io parlo di tempesta perfetta. Formalmente come Italia ed Europa non siamo in guerra, tuttavia quando lievitano in modo esponenziale i costi dell’energia e allo stesso tempo scarseggiano le materie prime, la situazione si fa molto complicata”.

Rischio collasso?

“Il rischio esiste in alcuni settori. Prendiamo ad esempio l’importazione del mais e del girasole che si producono in Russia e Ucraina. Oggi le scorte sono di fatto terminate e questo inciderà su molti settori dell’ agroalimentare, penso all’industria delle conserve o ai biscottifici. La borsa merci porta un 120 per cento in più del prezzo del grano e le ripercussioni sono facilmente intuibili”.

Come si stanno comportando gli stati?

“A me fa paura questa situazione perché scatterà la corsa al protezionismo economico da parte degli stati. Pur in presenza dei trattati di libero commercio, ogni Stato si terrà i beni alimentari e non incrementerà le esportazioni. Insomma, è prevedibile una situazione di stagnazione nei traffici da un lato e di aumento del costo delle materie prime dall’ altro. Ecco perché parlo di tempesta perfetta. Ne risentirà certamente il made in Italy e la filiera dell’agroalimentare che con altri settori come la moda e il farmaceutico rappresentano anche verso i mercati delle nazioni in conflitto, una buona fetta delle esportazioni. Le sanzioni in poche parole non fanno bene a nessuno”.

BV

 

 


Pubblicato il 11 Marzo 2022

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