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Agromafie all’attacco: fenomeni criminosi sempre diffusi in Puglia

Le associazioni raccolgono l'allarme degli agricoltori, ai quali non resta che vigilare e denunciare

La criminalità agroalimentare non abbassa la testa e, per questo, sensibilizzare gli agricoltori sull’importanza di denunciare, per analizzare dove si registrano di più fenomeni criminosi, diventa basilare. E’ quanto emerso dagli approfondimenti sul fenomeno della Coldiretti/Puglia col presidente Savino Muraglia e con il direttore Pietro Piccioni che hanno illustrato la mappa della criminalità in Puglia al Sostituto Procuratore nazionale Antimafia Giuseppe Gatti, provincia per provincia. E partiamo da Bari e Bat, dove non s’arresta la strage di ulivi con piante danneggiate, atti vandalici e furti di olivi secolari che hanno spinto alcuni agricoltori a organizzarsi con le ronde, mentre altri si sono affidati a istituti di vigilanza privati. Dai furti di animali a fini estorsivi fino ad arrivare all’uccisione degli stessi, la criminalità nelle campagne di Bari e Bat minaccia di aggravarsi coi furti di tubi e idratanti, fino al saccheggio o danneggiamento dei pozzi artesiani. E durante la raccolta delle olive, i predoni delle campagne fanno razzia di olive che, invece, andrebbero sorvegliate e scortate durante i trasferimenti nei frantoi. I mandanti dei gruppi criminali sono italiani anche se spesso si avvalgono di ‘manodopera’ straniera. Depredano gli oliveti del barese: in 2/3 minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero, battendo gli ulivi con mazze di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto. I frantoi sono costretti ad avvisare la Questura, prima di far partire i camion di olio extravergine per le loro destinazioni, ma le forze dell’ordine hanno un territorio troppo vasto da presidiare, pertanto ampie zone non sono pattugliate. A Foggia i comuni più interessati da questo problema sono Cerignola, Lucera, Orta Nova, Torremaggiore, San Severo, San Marco in Lamis, S. Giovanni Rotondo, ma parecchio diffusi sono i furti di cavi di rame e ferro e mezzi agricoli, con la successiva richiesta di riscatto. Le campagne foggiane sono in balia di gruppi della criminalità, delle agromafie che fanno il paio con le ecomafie, con lo sversamento di rifiuti di ogni genere nei campi, poi bruciati, con un danno economico e ambientale incalcolabile. Anche sulla sponda dello Jonio si registrano furto di mezzi agricoli, anzi in aumento, soprattutto nell’area orientale e fenomeno di questi giorni il furto delle balle di fieno dai campi durante la notte nell’area foraggiera verso Mottola. Per non parlare del taglio dei ceppi e dei tendoni dell’uva da tavola e da vino e dei furti di produzioni agricole di pregio che stanno interessando sia la zona orientale a Manduria, Sava, Maruggio che quella occidentale, con in testa Castellaneta, Palagiano e Ginosa. In Terra di Brindisi i ‘raid’ nelle campagne col furto di pali di acciaio dei vigneti sono un fenomeno che prima si registrava solo di notte, ma gli episodi si stanno registrando anche in pieno giorno, mentre si stanno moltiplicando le segnalazioni di scarico notturno di rifiuti nei campi, compreso Eternit e copertoni, mentre gli agricoltori vengono multati e obbligati a provvedere alla rimozione con ditte specializzate. Si segnalano pure furti di carciofi, ortaggi, mezzi agricoli quali trattori, scopatrice, furgoni, oltre alla recrudescenza del fenomeno dei furti di ulivi e uva. I mezzi agricoli sono rubati soprattutto durante le ore diurne, nel pieno dello svolgimento delle attività agricole e all’imbrunire si registra il maggior numero di furti di olive. Per finire a Lecce sono stati segnalati e denunciati i furti di pali tutori sia di vigneto che di oliveto, furti di piante di olivo appena trapiantate e di tubi di irrigazione, compreso anche alcuni attrezzi agricoli. Altri casi si sono verificati nella zona del Capo di Leuca, con irruzioni notturne nelle aziende e furto di gasolio agricolo e attrezzature.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 10 Giugno 2023

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