Ah, Piera, che forza
Ha imparato a leggere l’orologio in età adolescenziale, non è andata oltre la quinta elementare. Ciò non le ha impedito di arrivare in alto e di essere apprezzata da figure come Lucio Dalla, Eduardo de Filippo, Robert Mitchum, Pier Paolo Pasolini, Dacia Maraini… A ottant’anni, ancora vitale e carismatica, lei che non ha superato la prova d’ammissione all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, è adesso un monumento del teatro italiano. Che forza, Piera. Quanti aneddoti, curiosità e indiscrezioni, venerdì scorso a Lucera, dove si apriva ‘PrimaVera al Garibaldi’. Teatro Garibaldi esaurito per questo ‘Wikipiera’, intervista- spettacolo a Piera Degli Esposti condotta da Pino Strabioli. L’intervista-spettacolo è formula ormai consolidata che incontra invariabilmente il favore del pubblico, specie quando la conduzione è sapiente e la star di turno promette rivelazioni ‘croccanti’. Ovvero il caso della coppia Strabioli Degli Esposti. Lui stuzzica, invoglia e provoca ad arte, ben sapendo che lei, fedele alla propria natura, non si tirerà indietro, dando pane al pane e chiamando le cose col loro nome, anche a costo di rasentare l’imbarazzo. Una conversazione piacevole, intervallata da alcune letture, nella quale, di riflesso, vengono ripercorsi gli ultimi cinquant’anni della storia dello spettacolo in Italia. Una specie di ‘Tutto ciò che avreste voluto sapere a proposito di Piera degli Esposti e che non avete osato chiedere’: la vita avventurosa, gli incontri, gli amori, il rapporto particolarissimo con la madre, l’amore per la sua Bologna… Wikipiera presenta il pregio di mettere in luce un personaggio più sfaccettato e sorprendente di quanto sino ad ora cinema e teatro abbiano lasciato immaginare.Insomma, ottantacinque minuti piacevoli e pieni di brio. Parte col piede giusto la stagione 2018/2019 della storica struttura lucerina.Prossimo appuntamento stagionale, venerdì 8 febbraio con ‘Un certo Julio, omaggio a Julio Cortázar eRoberto Bolaño’, di e con Fabrizio Gifuni. Il noto attore romano continua con le sue incursioni fra teatro e letteratura. Dopo essersi dedicato a Gadda, Pasolini e Camus, Gifuni adesso completa la sua tetralogia considerando due delle più importanti voci della letteratura latino-americana. Il nuovo spettacolo, soprattutto, metterà a confronto pagine di ‘Tayuel’ (Il gioco dei mondi, nella traduzione italiana), l’opera maggiore di Cortàzar, e pagine di ‘Los detectives salvaje’ (I detective selvaggi), il libro che nel 1998 ha consacrata la fama di Roberto Bolaño’. Due scritture diverse, due anime differenti, accomunate dallo stesso amore violento per la terra d’origine, il Sudamerica.
Italo Interesse
Pubblicato il 29 Gennaio 2019