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“Ai miei tempi si firmava in bianco per il Bari”

Intervenuto nel corso della puntata settimanale di 100x100Bari (in piena sinergia con la nostra redazione sportiva), sabato pomeriggio l’ex calciatore di tante squadre della provincia barese e del Bari stesso ovvero l’estroso ex numero dieci dai piedi sopraffini, Giuseppe detto “Pino” Giusto, divenuto in seguito tecnico nei professionisti e soprattutto del settore giovanile. Pino Giusto ha risposto a diverse domande e nel finale ha lanciato un appello toccante. L’ex numero dieci di Bari, Monopoli, Fidelis Andria e Bisceglie ha tracciato il punto sulle pugliesi: “E’ stata una stagione esaltante per le pugliesi, mi dispiace per il Bisceglie dove ho trascorso due annate, che non riuscita in extremis a salvarsi, ma lo avrebbe meritato. Resto però molto soddisfatto: da pugliese contento per il Lecce, ma non ha eguali la promozione del Bari che ritorna in serie cadetta, al culmine di una stagione fantastica; bella l’impresa fatta registrare dal Monopoli di Colombo, i quali hanno sfiorato l’accesso alla semifinale dei playoff; e un plauso anche ad un’altra mia ex squadra, la Fidelis Andria che si è salvata agli spareggi di Lega Pro”. A proposito del Bari che ripartirà ufficialmente il 13 agosto il campionato, Giusto ha detto: “Il Bari allestirà un organico importante, e la garanzia e il prolungamento contrattuale di Ciro Polito. Sicuramente partono da una buona intelaiatura che necessita di qualche rinforzo in difesa ed in attacco, un altro bomber da affiancare all’esperto Antenucci”. Da un numero dieci all’atro, il Bari avrà ancora Ruben Botta e si parla di Cambiaghi dell’Atalanta. Giusto non ha dubbi: “Cambiaghi è un ottimo giocatore, giovane e di grande prospettiva, abile a giocare non solo sulla trequarti, ma Botta non si tocca e se recuperato al meglio sarà nuovamente decisivo”. Nel passato Pino Giusto da tecnico ha valorizzato Ciccio Caputo, giovanissimo ed ancora in erbe: “Ero al Noicattaro, quando Angelo Terracenere mio vice aveva adocchiato questo giovane attaccante, Ciccio Caputo. Noi avevamo una rosa già composta e con degli attaccanti anche molto esperti per la categoria, ma quando vidi all’opera Ciccio, scavalcò le gerarchie che c’erano e fece 11 gol in 29 partite e la stagione dopo approdò al Bari e poi sappiamo tutti come è andata e mi sbilancio che avrei gradito e sarebbe stato giusto vederlo ancora in Nazionale. I meriti dell’operazione Caputo, vanno anche al giovane direttore Faggiano che già da allora era grande intenditore ed aveva un passo in più”. Giusto, ha espresso parole di elogio anche per Zeman e Peppino Pavone che hanno concluso il loro rapporto con Calcio Foggia ed ha concluso con un monito alle nuove e prossime leve che firmeranno per la Ssc Bari, ricordando e facendo un tuffo ai suoi tempi quando conquistò una promozione dalla B alla A (84/85): “La stagione 1984-1985 ci vide protagonisti della promozione alla B alla A, io venivo dalla C2 col Monopoli e mi ritrovai in serie B al centro di un progetto. Eravamo un gruppo coeso e quando la società del Bari ci chiamava per il contratto, si firmava in bianco perché il Bari era il massimo e la squadra della propria città Oggi, nel calcio la fanno da padrone, i procuratori ed i calciatori hanno perso quell’umiltà che si aveva una volta. Ai giocatori del Bari che in questa stagione hanno onorato la maglia e quelli che verranno consiglio solo di sposare il progetto con entusiasmo e massimo impegno, con la consapevolezza che verranno a giocare in una piazza affamata di calcio che saprà riparagli”. (Ph. Tess Lapedota).

M.I.

 

 


Pubblicato il 31 Maggio 2022

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