Cultura e Spettacoli

Alcatraz, fuga dall’impossibile

Il 24 giugno 1979, in 815 sale statunitensi usciva ‘Fuga da Alcatraz’, terz’ultimo film di Don Siegel. Girato proprio nella prigione di Alcatraz 15 anni dopo la sua chiusura permanente, il film descrive la vera storia dell’evasione avvenuta nella notte dell’11 giugno 1962 di tre detenuti, Frank Morris e i fratelli John e Clarence Anglin (rispettivamente interpretati da Clint Eastwood, Fred Ward e Jach Thibeau). Soggetto e sceneggiatura furono tratti dall’omonimo romanzo di J. Campbell Bruce che documenta anche altri casi analoghi. Dei 36 detenuti che provarono a fuggire da Alcatraz nei 29 anni (1934-1963) in cui quell’isola ubicata a due chilometri al largo della costa di San Francisco fu sede del penitenziario federale, 23 vennero ripresi, 6 furono uccisi, 2 annegarono e 5 (Morris, i fratelli Anglin, Theodore Cole e Ralph Roe) ancora oggi sono inclusi nella lista dei “dispersi e probabilmente annegati”. La clamorosa fuga di sessant’anni fa avvenne attraverso un condotto d’aria che scorreva dietro il muro della celle. Per accedere al condotto, i prigionieri dovettero pazientemente rimuovere una ventola di aerazione utilizzando un cucchiaio. Quando finalmente furono in grado di passare attraverso il condotto, di notte in notte depositarono nel condotto il necessario per la fuga. Per evitare che la loro assenza fosse notata dalle guardie, i fuggitivi realizzarono delle finte teste di cartapesta per simulare la loro presenza nel letto, servendosi anche di ciocche di capelli rubate in barberia. Quando nel condotto ebbero terminato di costruire un gommone improvvisato composto da cinquanta impermeabili rubati dai magazzini dell’officina in cui i prigionieri lavorarono, Morris e gli Anglin misero in atto il loro piano. Con loro avrebbe dovuto fuggire anche un altro prigioniero, Allen West, ma costui, per aver abbandonato la cella troppo tardi, non venne aspettato dagli altri. Dell’impresa non si ha prova né del fallimento, né della riuscita. Nel 1979, l’FBI concluse ufficialmente, che gli uomini dovevano essere annegati nelle acque freddissime e turbolente della baia di San Francisco nel tentativo di raggiungere la terraferma. Eppure i loro corpi non furono mai ritrovati… A tutt’oggi Morris e i fratelli Anglin sono nella lista dei ricercati. Nei primi anni ’10 del XXI secolo, incominciarono a presentarsi le prime prove che potrebbero far pensare che qualcuno del gruppo sia sopravvissuto. I parenti dei fratelli Anglin presentarono anche delle prove secondo le quali i due fratelli si sarebbero recati in Brasile dopo la fuga, allegando una fotografia del 1975 che li ritrarrebbe; secondo gli esperti potrebbe esserci un collegamento facciale tra i personaggi della fotografia e gli evasi. Secondo una lettera scritta presumibilmente da John Anglin nel 2013, Morris sarebbe morto nell’ottobre 2005 e sepolto sotto falso nome.

Italo Interesse


Pubblicato il 11 Giugno 2022

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